martedì 14 maggio 2013

La scrittrice Stella Stollo ospite a Borgotaro




Giuseppe Marletta, Stella Stollo e Massimo Beccarelli



Sabato 11 maggio, la “Biblioteca Manara” di Borgotaro ha ospitato la scrittrice Stella Stollo.
Nata ad Orvieto, una laurea in Lingue e Letterature Orientali presso l’Università di Venezia, è insegnante di scuola primaria in un paese in provincia di Siena.
Al tavolo dei relatori si sono alternati Elisa Delgrosso (direttrice della biblioteca), il prof. Massimo Beccarelli (insegnante di lettere e moderatore), Giuseppe Marletta (scrittore) e l’autrice.
É stato un pomeriggio ricco di stimoli culturali interessanti, in cui si è parlato di scrittori emergenti, del mondo dell'editoria e di molti altri temi di carattere culturale.
Elisa Delgrosso ha ricordato “La vetrina degli autori emergenti”, l'iniziativa della biblioteca finalizzata appunto a far conoscere al pubblico le opere di scrittori alle prime armi, e poi ha fatto un breve curriculum della Stollo, evidenziandone la vasta cultura e i molteplici interessi, oltre agli ottimi risultati conseguiti come scrittrice (il romanzo "Io e i miei piedi" ha vinto nel 2011 il premio letterario “Cogito ergo scrivo”). La parola è poi passata all'autrice Stella Stollo, che ha ricordato come la scrittura dei romanzi abbia rappresentato la coronazione di un progetto maturato sin dall’infanzia, quando aveva sviluppato una profonda passione per la lettura, che l’ha portata ad interessarsi di vari generi letterari, in particolare di romanzi storici. Da lì a diventare scrittrice, il passo è stato breve. Ha poi preso la parola il prof. Beccarelli, che ha illustrato brevemente i contenuti dei due romanzi, “Io e i miei piedi” e “Algoritmi di capodanno”.
Il protagonista del romanzo “Io e i miei piedi” è Mirco, un trentenne avviato a una brillante carriera: una laurea col massimo dei voti, un master prestigioso, una fidanzata con cui progetta di sposarsi a breve. Una vita perfetta, all'apparenza, un futuro roseo. In realtà Mirco sta male. La madre è invadente, la fidanzata asfissiante, parenti e amici opprimenti. E' lui stesso a raccontare la sua storia. Torturato dall'ansia e da una strana inquietudine, decide di seguire il consiglio dell'analista della madre e inizia a scrivere le sue memorie: la scrittura diventa così una terapia liberatoria, che permette di fissare sulla carta i pensieri negativi e liberarsene. Sono “Memorie Semiserie di una malattia esistenziale”, per citare il sottotitolo del romanzo. Non può non venire alla mente il personaggio letterario di Zeno Cosini, il protagonista di un famoso romanzo di Italo Svevo, che, assecondando il suo psicanalista, scrive e ricorda confusamente episodi del passato. E' quello che fa anche Mirco, che ci racconta la sua vita, la cerimonia di laurea, la convivenza con la fidanzata, i preparativi per il matrimonio. Su tutto, però, incombe lo spettro della malattia, una dermatite ai piedi, di cui non si conosce l'origine, che rende la sua vita un calvario. Non può lavorare, diventa sempre più dipendente dalla madre e dalla fidanzata. Si lascia trascinare, è spesso inerte. E in questa inerzia si adagia sempre di più... Così le vicende si susseguono, spesso grottesche o comiche. Mi permetto di aggiungere “umoristiche”, nell'accezione che del termine “umorismo” dava lo scrittore Luigi Pirandello. Egli sosteneva, infatti, che esistono situazioni della vita che fanno ridere sul primo momento, ma nascondono realtà dolorose. Così ci sono passaggi in cui si è tentati di ridere del nostro protagonista che magari, chiamato a un colloquio di lavoro, fugge a rotta di collo e si gratta furiosamente i piedi... ma se pensiamo alla desolazione della sua vita, la disoccupazione, l'ansia che lo tormentano, al riso non può che sostituirsi l'amarezza. La vita di Mirco però, ben presto muterà radicalmente. Il suo Destino lo attende lungo una spiaggia.
Il secondo libro presentato è “Algoritmi di Capodanno”. É la storia di Cinzia, 40enne piena di impegni, organizzatrice di eventi. Un po' preoccupata dall'avanzare dell'età, dalle prime rughe. Una laurea in matematica, che influenza anche la sua visione della realtà. Si legge nel libro: “Crescendo, il mio istinto infantile ha trovato conferma scientifica nella teoria per cui alla base dell'Universo ci sarebbero elementari leggi matematiche, algoritmi semplici che conducono alla produzione di un'infinita varietà e complessità di forme bizzarre, tanto da generare ciò che pare caos e caotico non è”. Una vita lavorativa soddisfacente, ma una vita amorosa deludente. Nessun fidanzato, solo un amico virtuale, dal nome emblematico di Adriano Meis (come noto, è il nuovo nome che prenderà Mattia Pascal, protagonista di un famoso romanzo di Pirandello).
Il libro racconta le vicende di Cinzia e, con grande originalità, si sofferma a tratti su complesse teorie matematiche, sul linguaggio della musica e della geometria, su movimenti artistici. Dopo una serie di strane coincidenze, e con il caso che sembra farla da padrone, la protagonista si troverà, controvoglia, a Capodanno a discutere dell'organizzazione di una mostra con un artista di nome Mattia Corsi. E proprio l'ultimo dell'anno accadrà qualcosa che attendeva da troppo tempo...
È poi intervenuto Giuseppe Marletta, cha ha ringraziato i presenti, per la loro attenzione e costanza, Elisa Delgrosso per aver avviato l’iniziativa che permette anche agli autori emergenti di avere appunto una propria “vetrina” anche a Borgo Val di Taro, e l’autrice per aver accettato l’invito a venire in Valtaro per presentare le sue opere, confrontandosi con un’altra realtà e condividendo le comuni esperienze di scrittrice emergente. Si è soffermato poi su alcune particolari caratteristiche dei protagonisti dei romanzi ed ha posto alcune domande all’autrice (sui significati delle opere, sui loro riferimenti sociali, culturali, storico e geografici, sui generi letterari di riferimento e sulle motivazioni che hanno determinato la stesura dei romanzi), creando poi un piacevole duetto, soprattutto sugli “sforzi” degli scrittori emergenti, che ha interessato e coinvolto il pubblico.





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