Le notizie su Sant’Antonino martire, cui è
dedicata la chiesa parrocchiale di Borgotaro (PR), sono poche e confuse. Secondo
la tradizione, Antonino sarebbe nato a Piacenza nell’anno 270 dopo
Cristo. Non tutte le fonti, però, concordano su questo dato. Alcuni,
infatti, ritengono che il santo sia nato ad Apamea, in Siria.
Giovane di stirpe nobile, Antonino era cresciuto
nel benessere. Ben presto, tuttavia, decise di vivere secondo
gli insegnamenti del Vangelo.
Ancora giovane, intraprese un viaggio
in Terra Santa e, mentre si trovava laggiù, venne a sapere che, in
Egitto, si trovavano gli “apostolici soldati” della Legione
Tebea, una formazione militare romana interamente composta da
cristiani e guidata da Maurizio, un valoroso condottiero.
Intenzionato a conoscerli, Antonino si recò in Egitto e rimase
affascinato dalla virtù e dalla profonda fede cristiana di quei
soldati.
Ben presto, egli chiese di essere arruolato nella Legione, e
la sua richiesta venne accettata. I legionari, quando erano liberi
dagli impegni militari, si dedicavano anima e corpo alla predicazione
del Vangelo. I due imperatori dell’epoca, Diocleziano e Massimiano,
venuti a conoscenza della cosa, decisero di prendere urgenti
provvedimenti. Avrebbero obbligato quei soldati a convertirsi al
paganesimo, a qualunque costo. Convocarono perciò i legionari in
Italia, dicendo che avevano bisogno del loro aiuto per sedare una
sommossa. I soldati, fedeli all’Impero quanto al Vangelo, partirono
senza esitare. Imbarcatisi ad Alessandria d’Egitto, essi giunsero
ben presto a Roma, dove vennero rincuorati da papa Marcellino, che li
spronò a proseguire nella loro opera apostolica. Frattanto,
l’imperatore Massimiano li invitava a raggiungere la Francia, dove
li stava aspettando. Non appena giunti, egli cercò ripetutamente di
costringere i legionari ad adorare gli dei, ma non riuscì nel suo
intento. Furente, Massimiano ordinò lo sterminio completo della
Legione. La vicenda di Antonino, a questo punto, si fa confusa. Non è
chiaro, infatti, in che modo il santo scampi al massacro. Fatto sta
che Antonino, e pochi altri, sopravvivono. In seguito ritroviamo il
santo a Piacenza, dove prosegue la sua opera di evangelizzazione. La
sua attività provoca sempre più le ire dei funzionari imperiali,
che decidono, infine, di ucciderlo. Il 4 luglio 303, a Travo, nei
pressi del fiume Trebbia, Antonino viene da essi fermato e
selvaggiamente picchiato. Poiché, nonostante le feroci percosse,
egli non intendeva abiurare la fede cristiana, i suoi aguzzini lo
decapitarono. Il suo corpo mutilato venne gettato nel fiume Trebbia.
La leggenda narra che il sangue del martire si congelò sopra le
onde, e fu raccolto da due angeli, che lo deposero sopra una
barchetta, assieme al capo. Gli angeli guidarono la barca verso la
città, fino alla casa di Festo, un amico di Antonino. L’uomo,
avvertito in sogno, recuperò gli altri resti del martire e li
seppellì sotto la propria casa. Le sante reliquie rimasero lì
finchè il vescovo Savino non le ritrovò e le fece trasportare
nell’attuale Basilica di Sant’Antonino a Piacenza, che ancora
oggi le conserva.
Dunque, come detto, le reliquie di Sant’Antonino
sono conservate a Piacenza. Ma chi è dunque quel Sant’Antonino che
è sepolto nella chiesa parrocchiale di Borgotaro? Nella nostra
chiesa, infatti, presso l’altare del Sacro Cuore si trova una
scritta in latino che sembra non lasciare dubbi: “Corpus S.
Antonini Martyris hic quiescit”(il corpo di Sant’Antonino
martire riposa qui).
La vicenda è stata trattata in modo
approfondito da Giacomo Bernardi nel libro Borgotaro: qualcosa che
conosco (Parma, Mup Editore, 2005). Bernardi sottolinea che il
corpo presente nella chiesa di Borgotaro è senz’altro quello di un
martire, come testimoniato da alcuni documenti dell’800. Come
risolvere l’enigma? Esistono due corpi di Sant’Antonino?
Evidentemente si tratta di due diversi martiri, che avevano lo stesso
nome. Lasciamo la parola a Bernardi: “Sapete quanti martiri, oltre
il nostro, portano il nome di Antonino? Almeno otto. Tutti martiri e
santi. Il rebus, quindi, potrebbe avere una soluzione. A Piacenza si
conserva il corpo di quello che è detto “San Antonino di
Piacenza”; a Borgotaro, invece, è giunta un’urna con le spoglie
di un San Antonino, martire e santo, ma non “di Piacenza”.
A chi appartiene dunque il corpo presente sotto
l'altare del Sacro Cuore nella chiesa di Sant'Antonino di Borgotaro?
Alcuni esperti hanno sostenuto trattarsi di un
martire proveniente dalle catacombe romane.
Tutto questo, comunque, non ci deve per forza far pensare ad eventuali falsificazioni storiche nel contesto di un
possibile commercio delle reliquie. Molto più semplicemente, la
verità storica è, in taluni casi, difficilmente raggiungibile per
mancanza di documenti e di prove attendibili.
Massimo Beccarelli