domenica 15 giugno 2014

"Pandemia" di Gabriele Mercati: La rinascita dopo la catastrofe

Ho incontrato, alcuni giorni fa, lo scrittore ravennate Gabriele Mercati. 
Un incontro piacevole, per discutere di una futura presentazione di un suo libro a Borgotaro. Abbiamo parlato di tante cose, di letteratura e scrittura, del suo metodo e delle sue passioni. 
Tra le altre cose, Mercati mi ha fatto dono di un suo libro, "Pandemia", che aveva partecipato con lusinghieri risultati al concorso letterario "Il libro nel cassetto". Appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggerlo e devo dire che è stato veramente una gradevole sorpresa. Il libro prende le mosse da un disastro naturale, la caduta sulla terra di una cometa. 
Una parte dei frammenti cade nell'Adriatico, provocando uno tsunami e un elevato numero di morti. Come non bastasse, i materiali rocciosi, prontamente analizzati dagli scienziati, contengono batteri e virus sconosciuti. Ben presto si diffonde una terribile malattia, in grado di uccidere, in poco tempo, la maggior parte della popolazione del pianeta. Per i pochi sopravvissuti, la vita diventa quasi impossibile, l'anarchia è totale, ci sono ovunque bande di violenti che derubano, stuprano, uccidono. 
Non tutti, però, si rassegnano alla fine della civiltà. Tra questi Riccardo, che cerca di tirare avanti, e di immaginare un futuro migliore. Man mano raccoglie intorno a sè una varia umanità, personaggi anche molto diversi tra loro, che riusciranno a collaborare per raggiungere l'obiettivo comune, quello di raggiungere una sorta di Terra Promessa dove rifugiarsi e trovare la salvezza, e dove ritrovare, almeno in parte, una parvenza di normalità. E qui abbiamo anche la sorpresa di scoprire che questa terra fertile, dove ricostruire la propria vita, non è altro che la Valtaro, Borgotaro, Albareto, seppure celati dietro nomi diversi. 
Dopo tante difficoltà, i protagonisti riusciranno nel loro intento. Peccato che il finale, in un certo senso, ribalti tutto... ma questo è un altro discorso...
Le descrizioni del mondo post-catastrofe sono coinvolgenti, la narrazione è fluente, scorrevole. Chi ama il genere catastrofico, poi, ha di che divertirsi. 
             
             Massimo Beccarelli

giovedì 12 giugno 2014

#iversicheamo: Le poesie di Rita Santini


Rita Santini, borgotarese, ha recentemente ottenuto il terzo premio al 35° Concorso di poesia organizzato dalla parrocchia di San Bernardo degli Usberti di Parma. Il numero rilevante di partecipanti, oltre 150, ha reso ancora più gradito il risultato. E' la quinta volta, in altrettante partecipazioni, che la poetessa si qualifica nei primi posti a questa importante manifestazione, conseguendo medaglie, coppe e targhe.
Una passione per la poesia, la sua, e per la scrittura in genere, che si è manifestata con forza negli ultimi anni, dopo aver partecipato, con una poesia dedicata al padre scomparso, ad un concorso indetto dal sindacato Cisl, che la volle premiare pubblicandola sul proprio periodico. Da quel giorno, ha pubblicato poesie su giornali e periodici locali, come “L'Araldo della Madonna di San Marco”, il “Lunariu Burg'zan” e in particolare, da molti anni, collabora con costanza, con la “Voce del Taro”, per cui ha scritto anche molti racconti. Ha partecipato inoltre a mostre di poesia, come il “Natale ritrovato” del Seminario di Bedonia, e le sue poesie sono state pubblicate ogni anno sul libro dei partecipanti. Molti, inoltre, sono gli attestati di partecipazione ricevuti anche da periodici e concorsi di altre regioni d'Italia. In particolare si ricorda la pergamena ottenuta partecipando ad un concorso indetto dal giornale “Lo Scoglio” di Roccaporena di Cascia.Un “lavoro” letterario svolto con dedizione e passione, in modo totalmente amatoriale e disinteressato.


Vorrei donarti un fiore


Vorrei donarti un fiore
Per rallegrare i tuoi giorni,
Ne sono passati tanti,
Scorrevano lenti,
Sembrava fermo l’orologio,
Al moto cadenzato
Dei motori in fabbrica.

Oppure nei campi
Mentre il sole bruciava la pelle
I vecchi buoi stanchi
Tiravano l’erpice
E tu con forza incitavi il loro incedere.

Vorrei donarti un fiore
In ricordo di mio padre
In attesa della pensione
Desiderata e prevista,
Però mai arrivata,
Prima della fine dei suoi giorni.

Il suo procedere lento
Nella sacrosanta quotidiana fatica,
Il bianco capo curvo sul duro lavoro,
Sempre sereno in un viso roseo
Temprato dal caldo e dal freddo.

E per tutti una parola e la sua bontà,
Col suo dolce tenero sorriso.

Vorrei donarti un fiore,
Perché il bene che è nel mondo
È anche merito vostro.
Cari pensionati
Se alla meta siete giunti
La pensione ve la siete meritata.



Rita Santini





martedì 10 giugno 2014

Ferri e Burattini portano Zagor a Borgotaro

Massimo Beccarelli e Gallieno Ferri (Foto V. Agitati)

La primavera borgotarese è stata all'insegna di due importanti incontri con protagonisti del mondo del fumetto. Lo scorso 5 aprile abbiamo ospitato, al Museo delle Mura, il mitico Gallieno Ferri, creatore grafico di Zagor, personaggio di cui tuttora disegna tutte le copertine. Un impegno ormai oltre cinquantennale, che fa di Ferri un vero "maestro" indiscusso del genere.
L'incontro è risultato molto gradevole e partecipato, tanto che la sala faticava a contenere gli appassionati, convenuti in larga parte da fuori Borgotaro.
Foto Valerio Agitati
E' stata l'occasione per ripercorrere insieme le tappe di una carriera straordinaria, soffermandosi anche su altri personaggi disegnati in precedenza, come "Il fantasma Verde" o "Piuma rossa", e senza dimenticare le collaborazioni con il mercato francese e con "Il Vittorioso". Si è parlato anche dei rapporti intrattenuti con Sergio Bonelli e della loro grande intesa, che oltre a Zagor ha portato anche alla nascita di "Mister No". Ferri ci ha raccontato anche aneddoti più strettamente personali, come il legame con il paese di Borgotaro, legato alla presenza ancora oggi di diversi parenti. Uno di questi, Germano Giraud, per lui "Gege", è stato il tramite fondamentale per conoscerlo e ci tengo a ringraziarlo qui, pubblicamente. Inoltre Ferri ci ha raccontato delle sue avventure in canoa e della pasticceria che i suoi parenti gestivano a Borgotaro. Sul finire dell'incontro, inoltre, dopo aver risposto alle tante domande del pubblico, ci ha fatto qualche succosa anticipazione sul futuro di Zagor, preannunciando il ritorno in scena del nemico per eccellenza, ossia... Hellingen!!
Foto Sandro Santini
Altrettanto bello è stato l'incontro con lo sceneggiatore principe di Zagor, Moreno Burattini. Il contatto con Moreno, avvenuto su twitter, era stato fin dall'inizio all'insegna della simpatia e della cordialità, e ci eravamo sentiti anche nei giorni precedenti all'arrivo di Ferri, tanto che mi aveva anche suggerito alcune domande da fargli durante l'incontro. Io avevo auspicato di poterlo ospitare a Borgotaro, prima o poi. L'occasione si è presentata poco tempo dopo, per la precisione il 22 maggio scorso. L'incontro con Moreno ha permesso al pubblico di entrare nei segreti della sceneggiatura, cogliendo aspetti che a tutti noi, finora, erano sfuggiti. Ad esempio si è parlato di come si gestisce il rapporto col disegnatore, cosa e come si scrive ecc...
Massimo Beccarelli e Moreno Burattini (Foto A. Franchi)
Dotato di una straordinaria capacità di comunicazione, Burattini ha intrattenuto un pubblico attento per due ore, prima di dover scappare al treno. Come nel caso di Ferri, molte sono state le domande, tutte pertinenti e interessanti. Anche un bambino ha presentato una bella domanda, dimostrando come l'interesse per Zagor, per fortuna, non ha età. Burattini ci ha anche parlato dei suoi viaggi nel sud America, accompagnando idealmente il personaggio che è tuttora in giro per il mondo, anche se sta per tornare a Darkwood, dove lo aspetta qualcosa che gli cambierà la vita per sempre.
Speriamo che Moreno torni a Borgotaro. Il pubblico glielo ha chiesto con calore, e noi speriamo che possa accadere presto. Magari accompagnato dal musicista Graziano Romani, come ipotizzato da lui prima di salutarci. Sarebbe l'occasione di avere Zagor a Borgotaro per la terza volta.

Lascio intendere a voi cosa possa significare per chi legge questo fumetto fin dall'infanzia!

                                                                                 Massimo Beccarelli