giovedì 24 luglio 2014

"Mosè, profeta e amico di Dio" di Enrico Di Daniele

Mi capita, talvolta, di ricevere per posta libri e pubblicazioni di vario genere, che gli autori mi inviano in visione o per chiedere un parere. Leggo tutto quello che mi viene inviato, anche se magari ci metto un po' di tempo. Qualche tempo fa mi è capitato di leggere "Mosè, profeta e amico di Dio" di Enrico Di Daniele. Leggere non è forse la forma verbale più corretta, o forse in questo caso è un po' limitante, perchè il libro abbina alle parole una serie di bellissimi disegni a colori, che illustrano le vicende narrate dalla storia. Il giovane autore del libro, nato a Rimini e laureato in Economia aziendale, è stato scout ed educatore, ed è ora un già affermato autore di libri dedicati, principalmente, a temi ed argomenti biblici ed evangelici. L'illustratrice del volume è la forlivese Luana Piovaccari. Laureata in disciplina delle Arti e della Musica e dello Spettacolo a Bologna, ha in seguito conseguito il Diploma all'Istituto Europeo di Design di Milano. Dalla loro proficua collaborazione sono già nati diversi volumi.
Torniamo al libro di cui vogliamo parlare oggi, "Mosè profeta e amico di Dio" (Tau editrice)
Nel libro viene narrata la storia del Profeta Mosè, a tutti nota, coniugando il rispetto della lezione Biblica e una leggerezza e una fluidità di narrazione che fanno sì che il libro sia adatto a lettori di ogni età. 
Sicuramente è un libro che si adatta in particolare all'uso didattico, sia nelle scuole che nei corsi di Catechismo.  Dalle pagine emerge tutta l'umanità di Mose, i suoi dubbi, le sue esitazioni.
Vicende note, direte voi, di cui già si è scritto e letto tanto, che abbiamo visto messe in scena tante volte al Cinema o in Tv. Certo, tutto vero, però il libro di Di Daniele affronta queste tematiche in modo assolutamente gradevole, lieve, con un linguaggio semplice e accessibile, ponendo al centro l'aspetto della narrazione, del racconto. 
Come forse qualche lettore ricorderà, a proposito della Divina Commedia di Dante, si diceva che si possono riconoscere diversi "sensi" di lettura. Un significato letterale, uno allegorico ecc... Inutile dire che ancora più complessa è l'interpretazione della Bibbia. Tuttavia, al di là di tutto, se immaginiamo di affidare questo libro nelle mani di un bambino o di un ragazzo possiamo farlo con tranquillità, perchè comunque la Bibbia è anche un grande contenitore di "storie" avvincenti. Storie che possono essere lette anche come racconti, come novelle. Ebbene questo libro mi ha fatto ricordare la passione con cui, da ragazzo, leggevo libri come "Le più belle storie della Bibbia" (Mondadori). Pur non capendo magari i significati simbolici e le vere ragioni per cui quei racconti erano stati scritti, provavo tutto il gusto che si prova a leggere storie di avventura o di guerra. Credo che questo aspetto vada tenuto in considerazione. Il giovane lettore deve avvicinarsi alle storie bibliche anche per la semplice passione per la lettura. Avrà tempo in seguito di approfondire, se vorrà, quei temi nel corso degli anni a venire, e di penetrare magari nelle più profonde questioni teologiche.
                                 
                                                    Massimo Beccarelli

1 commento:

  1. Sono convinto che l'operazione potrebbe interessare anche altri libri, come i classici appunto, che è giusto che tutti conoscano, indipendentemente dalle capacità di lettura. Complimenti a te e alla tua voglia di diffondere cultura in ogni modo.

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