“Qui giaccio, malato nelle viscere -
Le cimici mi divorano. E
da lassù
Ancora luce e chiasso:
Lo sento, ballano”.
Le indagini,
che si rivelano complesse fin da subito, vedono all'opera il
commissario Giacomo Negri e Tom Sermon, celebre coroner di Winnipeg,
capitato nella capitale, in verità, per godersi qualche giorno di
vacanza e costretto, suo malgrado, a impegnarsi in uno dei casi più
complessi e pericolosi della sua carriera.
Questi
alcuni elementi della trama di “Qui giaccio” di Luigi Schettini
(Golem edizioni, 2015), un libro avvincente e agghiacciante, ideale
soprattutto per gli amanti del genere, che ti prende dalle prime
pagine e ti avvolge, in un crescendo di colpi di scena. Il suo
maggior pregio è proprio questo, ed è anche magari il suo limite,
quello di essere un libro sconsigliato a chi è di stomaco debole,
cosa comune, peraltro, a molti libri di genere thriller e horror.
Dice bene
Asia Argento nella prefazione al libro: “La componente psicologica
che fa da “colonna sonora” al romanzo è indiscutibilmente il
panico, del quale Schettini sembra aver intrapreso un attento ed
efficace studio durante la stesura, al fine di suscitarlo al meglio”.
L'autore orchestra in modo efficace la trama e ci consegna un libro
ben strutturato, in cui domina la figura del protagonista, il serial
killer che imbalsama vive le proprie vittime e che, a intervalli
regolari, troviamo in scena a parlare in prima persona, e questo crea
un effetto notevole sul lettore e lo tiene legato alla pagina,
accrescendo la sua curiosità, anche perchè man mano emergono suoi
ricordi e riflessioni, che permettono di ricostruire aspetti della
sua personalità.
Con un
sapiente alternarsi di passato e presente, Schettini ci accompagna
verso il finale, che rivela la presenza di intrighi e segreti che
coinvolgono le alte sfere della Chiesa, adottando una prosa
cinematografica, che si presterebbe bene alla trasposizione sul
grande schermo.
Luigi
Schettini nasce a Roma nel 1989. E' giallista ma anche
insegnante/coreografo hip-hop e attore. Scrive storie da sempre e,
all'età di 17 anni, ha dato vita al suo primo romanzo. “Qui
giaccio” ha superato le selezioni per il programma RAI
“Masterpiece”, dal quale è poi stato escluso poiché si
richiedeva che l'autore fosse inedito.
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