mercoledì 27 aprile 2016

Qui giaccio: un serial killer che si ispira a un Canto di Nietzsche




Roma. Il Cimitero Monumentale del Verano è teatro di una serie di omicidi efferati, opera di un serial killer, un imbalsamatore, che opera secondo antichi rituali di cui pochi sono a conoscenza e che, prima di ogni omicidio, recita gli inquietanti versi di una composizione di Nietzsche, il “Canto del Capraio”, che inizia con la formula: 
 “Qui giaccio, malato nelle viscere -
Le cimici mi divorano. E da lassù
Ancora luce e chiasso:
Lo sento, ballano”.
Le indagini, che si rivelano complesse fin da subito, vedono all'opera il commissario Giacomo Negri e Tom Sermon, celebre coroner di Winnipeg, capitato nella capitale, in verità, per godersi qualche giorno di vacanza e costretto, suo malgrado, a impegnarsi in uno dei casi più complessi e pericolosi della sua carriera.
Questi alcuni elementi della trama di “Qui giaccio” di Luigi Schettini (Golem edizioni, 2015), un libro avvincente e agghiacciante, ideale soprattutto per gli amanti del genere, che ti prende dalle prime pagine e ti avvolge, in un crescendo di colpi di scena. Il suo maggior pregio è proprio questo, ed è anche magari il suo limite, quello di essere un libro sconsigliato a chi è di stomaco debole, cosa comune, peraltro, a molti libri di genere thriller e horror.
Dice bene Asia Argento nella prefazione al libro: “La componente psicologica che fa da “colonna sonora” al romanzo è indiscutibilmente il panico, del quale Schettini sembra aver intrapreso un attento ed efficace studio durante la stesura, al fine di suscitarlo al meglio”. L'autore orchestra in modo efficace la trama e ci consegna un libro ben strutturato, in cui domina la figura del protagonista, il serial killer che imbalsama vive le proprie vittime e che, a intervalli regolari, troviamo in scena a parlare in prima persona, e questo crea un effetto notevole sul lettore e lo tiene legato alla pagina, accrescendo la sua curiosità, anche perchè man mano emergono suoi ricordi e riflessioni, che permettono di ricostruire aspetti della sua personalità.
Con un sapiente alternarsi di passato e presente, Schettini ci accompagna verso il finale, che rivela la presenza di intrighi e segreti che coinvolgono le alte sfere della Chiesa, adottando una prosa cinematografica, che si presterebbe bene alla trasposizione sul grande schermo.
Luigi Schettini nasce a Roma nel 1989. E' giallista ma anche insegnante/coreografo hip-hop e attore. Scrive storie da sempre e, all'età di 17 anni, ha dato vita al suo primo romanzo. “Qui giaccio” ha superato le selezioni per il programma RAI “Masterpiece”, dal quale è poi stato escluso poiché si richiedeva che l'autore fosse inedito.




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