mercoledì 28 dicembre 2016

La mia prefazione al libro "Borgotaro, i simboli dell'appartenenza" di Claudio Previ





Nelle scorse settimane, Claudio Previ mi ha invitato a stendere una breve prefazione al suo libro "Borgotaro, i simboli dell'appartenenza". Il testo presenta un elenco dei cognomi storici del paese di Borgotaro, i relativi soprannomi, e molti aneddoti e curiosità legati al paese. 
Visto che il testo è di diffusione strettamente locale, vi riporto integralmente la mia prefazione, sperando che possa essere di vostro interesse.





E' un grande piacere, per me, scrivere questa breve prefazione al libro di Claudio Previ. Abbiamo bisogno, sempre di più, di persone che ci aiutino a salvare e a tramandare i riti, le abitudini, il dialetto del nostro paese. E' evidente a tutti che, con il passare degli anni, si corre seriamente il rischio di perdere una parte importante della nostra storia. Il trascorrere del tempo indebolisce i ricordi, la morte degli anziani ci priva dei veri depositari delle nostre tradizioni.
“Quando un anziano muore, è come una biblioteca che brucia”, recita un antico proverbio africano, e questo è ancora più vero nel nostro caso, dove non si parla della storia di signori o principi, di documenti contenuti negli archivi, che possono essere ricercati e studiati, ma della storia delle persone, degli usi e costumi di un paese e di un territorio.
Il nostro Borgo, nel giro di pochi decenni, è radicalmente cambiato. Sono sempre meno le persone che parlano e capiscono il dialetto, ancora meno quelli che si avventurano a leggerlo e scriverlo. Persino chi lo comprende e lo parla abitualmente usa termini sempre più italianizzati, ben diversi dal lemma originario. Anche i soprannomi dialettali, veri simboli di appartenenza a una comunità, rischiano di essere dimenticati o storpiati, e le nuove generazioni non li conoscono più, o li confondono. Eppure, proprio in essi sta il senso di appartenenza a una piccola-grande comunità, dove ognuno di noi è l'erede di qualcosa di più antico, punto di arrivo di una storia che si lega ai nostri nonni, ai nostri bisnonni.
Spesso, infatti, i soprannomi hanno radici antiche e, pur legandosi ad aspetti fisici, caratteriali o sociali di qualche antenato, sono ben presto passati a designare rami diversi della stessa famiglia. A mo' d'esempio, tanto per restare al mio caso, i Beccarelli possono essere Pin'tti o Cabaròti, e non era strano che qualche anziano mi chiedesse, fino a qualche tempo fa, a quale dei due rami appartenessi. Penso che sia accaduto a tutti, e tutti ci siamo interessati ad indagare presso i nostri genitori o i nostri nonni, fin dalla giovinezza, le origini e le ragioni del soprannome, senza spesso venirne a capo.
Ci sono poi soprannomi personali, che designano la singola persona, ed erano specchio della civiltà di allora, a volte un po' ironica e sarcastica, ma non per questo meno accogliente.
Claudio Previ ha abbinato i soprannomi ai cognomi, in modo molto chiaro, e possiamo trovare quei soprannomi che già conosciamo e ritrovarne altri che non ricordavamo, o che magari designavano un parente o un amico purtroppo scomparso. 
Un tuffo nel passato, per certi aspetti, ma anche un lascito alle nuove generazioni, che potranno recuperare parte delle proprie radici, ed evitare che tutto questo, un domani, venga disperso.
Nelle pagine successive è possibile fare il percorso inverso, partendo dai cognomi e trovando i soprannomi relativi. Di ogni cognome veniamo a sapere l'origine geografica e da quanto tempo risulta presente nei registri anagrafici comunali. Ogni tanto, l'elenco alfabetico puro viene interrotto dalla presentazione di un personaggio, designato, ovviamente, con il proprio soprannome, e di cui vengono presentate le gesta o le caratteristiche. Emergono così vividi, dalle pagine, che ci fanno spesso ritornare ad una Borgotaro che non c'è più, tanto diversa da quella di oggi. La bellezza di questi aneddoti e delle curiosità raccolte arricchiscono ulteriormente il volume.
E' la bellezza di sentirsi parte di una storia che ci appartiene, che trasuda da ogni via, da ogni palazzo di questo nostro Borgo di cui sentiamo di far parte.
Non c'è neppure bisogno di scomodare l'illustre storico Marc Bloch, che sosteneva l'importanza di quella che, a volte, in modo ingiusto, viene ritenuta un genere minore, ossia la “storia locale”. Ci accorgiamo ogni giorno, in modo autonomo, di quanto sia importante mantenere salda la nostra identità, e la ritroviamo anche leggendo pagine come queste, che colgono l'anima di un paese e di una comunità.
Un testo, in conclusione, che non deve mancare nella biblioteca di un vero burg'zan, e deve trovare il suo degno posto al fianco dei diversi autori che, nel corso degli anni, ci hanno aiutato a meglio comprendere la nostra storia. Un grande grazie a Claudio, e l'auspicio che questa sia solo la prima di una serie di pubblicazioni sulla storia e le tradizioni di Borgotaro.

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