domenica 24 settembre 2017

Quel libro sconosciuto in vetta alla classifica del New York Times

Ne parlo su "Letture Social", il mio blog su L'Espresso





E' possibile che un libro sconosciuto persino agli appassionati del genere, che ha venduto pochissime copie, possa trovarsi all'improvviso in vetta alla classifica dei libri più venduti stilata dal prestigioso New York Times? Si direbbe di no, senza ombra di dubbio, e invece è proprio quello che è accaduto poche settimane fa al libro “Handbook for mortals” di Lani Sarem.
Il caso, che ha fatto e fa discutere parecchio negli Stati Uniti, merita una qualche riflessione anche da parte nostra. Il libro, di genere Young Adult, ossia rivolto agli adolescenti, racconta di una teenager discendente da una famiglia di lettori di tarocchi, maghi e indovini che arriva a Las Vegas e, sfruttando i suoi poteri magici, entra a far parte di una troupe di eccentrici artisti.
Il libro, senza alcun genere di promozione, né tradizionale, né sui social, è piombato in vetta alla classifica dei best-seller del New York Times sul finire del mese di agosto. 

giovedì 21 settembre 2017

I grandi incipit della letteratura: "L'Isola di Arturo" di Elsa Morante

Una rubrica molto amata del "Lettore di Provincia"


Cari amici, riprendo oggi, dopo qualche tempo, la rubrica dei grandi incipit letterari. Dopo Kafka, Buzzati, Pirandello e D'Annunzio, è oggi la volta de "L'Isola di Arturo"di Elsa Morante. Il romanzo, che ha vinto il Premio Strega nel 1957, merita di figurare in cotanta compagnia, perchè ci regala pagine di assoluto valore letterario. E' la storia di Arturo che, nato sull'isola di Procida, vive un rapporto tormentato col padre e, attraverso una serie di avventurose e formative esperienze, cresce e diventa adulto.
Buona lettura! Spero che l'incipit possa invogliarvi a leggerlo integralmente. Ne vale la pena.
A presto!



Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. 
Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo a informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato pure da un re dell'antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli.
Purtroppo, venni poi a sapere che questo celebre Arturo re di Bretagna non era storia certa, soltanto leggenda; e dunque, lo lasciai da parte per altri re più storici (secondo me, le leggende erano cose puerili). Ma un altro motivo, tuttavia, bastava lo stesso a dare, per me, un valore araldico al nome Arturo: e cioè, che a destinarmi questo nome (pur ignorandone, credo, i simboli titolati), era stata, così seppi, mia madre. La quale, in se stessa, non era altro che una femminella analfabeta; ma più che una sovrana, per me.
Di lei, in realtà, io ho sempre saputo poco, quasi niente: giacché essa è morta, all'età di nemmeno diciotto anni, nel momento stesso che io, suo primogenito, nascevo. E la sola immagine sua ch'io abbia mai conosciuta è stata un suo ritratto su cartolina. Figurina stinta, mediocre, e quasi larvale; ma adorazione fantastica di tutta la mia fanciullezza.
Il povero fotografo ambulante, cui si deve quest'unica sua immagine, l'ha ritratta ai primi mesi di gravidanza. 

Il suo corpo, pure fra le pieghe della veste ampia, lascia già riconoscere ch'è incinta; ed essa tiene le due manine intrecciate davanti, come per nascondersi, in una posa di timidezza e di pudore. È molto seria, e nei suoi occhi neri non si legge soltanto la sottomissione, ch'è solita in quasi tutte le nostre ragazze e sposette di paese; ma un'interrogazione stupefatta e lievemente spaurita. Come se, fra le comuni illusioni della maternità, essa già sospettasse il suo destino di morte, e d'ignoranza eterna.

domenica 17 settembre 2017

Poesie su Youtube: Ungaretti legge "I miei fiumi"




Cari amici del "Lettore di Provincia", riflettevo, in questi giorni, sulle potenzialità straordinarie di Youtube che ci permette di accedere in pochi istanti a un mare di informazioni e di conoscenze e sul fatto che, purtroppo, non le sfruttiamo adeguatamente, soprattutto in campo culturale. Sembra una riflessione banale ma non è così. 
Spesso navighiamo di corsa, distrattamente, o ci perdiamo sui social...
Eppure ci sono tanti filmati che, per varie ragioni, meritano di essere visti. Il primo che vi voglio proporre è questa interpretazione che il poeta Giuseppe Ungaretti dà della sua poesia "I miei fiumi". 
Notate la passione e la tensione che lo pervade durante la lettura e il senso quasi di sofferenza che ne traspare! Buona visione e lasciatemi le vostre opinioni e commenti! 








La legge zero, Agatha Christie incontra Isaac Asimov

Ultimo numero della serie Bonelli "Le Storie"




Cosa accadrebbe se Agatha Christie incontrasse Isaac Asimov?
E' questo l'interrogativo affascinante da cui prende le mosse “La legge zero”, ultimo fumetto della serie Bonelli “Le Storie” attualmente in edicola. E' da un po' di tempo che volevo dedicare un articolo a questa serie che è giunta ormai alla puntata numero 60. Un traguardo di tutto rispetto, specialmente al giorno d'oggi, in cui la stessa esistenza del fumetto sembra essere messa a dura prova da un costante, e inesorabile, calo dei lettori. Una serie che ci sta riservando racconti affascinanti, con un continuo salto tra i generi. Il racconto di questo mese, “La legge zero” presenta un intrigo che sarebbe piaciuto ad Agatha Christie, ossia una situazione simile a quella dei suoi “Dieci piccoli indiani”. 
Un avvelenamento misterioso e tanti possibili colpevoli, tutti rinchiusi in un edificio senza via d'uscita.Un classico del giallo, direte voi, ma cosa c'entra Isaac Asimov?
Chi conosce l'autore del Ciclo delle Fondazioni e del Ciclo dei Robot ricorderà la straordinaria abilità con cui aveva costruito un intero mondo futuro regolato da precise regole e con la massiccia presenza di robot e androidi.
Un mondo fondato sulle tre leggi della Robotica, che servivano per impedire ai robot di fare del male agli esseri umani e farli rimanere a loro fedeli.
Proprio in una Londra del futuro, nel 2119 d.c. è ambientato il nostro racconto, in cui Robot e Robodomestici svolgono un ruolo fondamentale. Saranno loro a imprigionare i protagonisti in attesa che venga scoperta la verità.
La sceneggiatura è di Giovanni Eccher, mentre i disegni sono di Valentino Forlini.
Eccher, già sceneggiatore di Nathan Never, si rivela all'altezza del compito e gioca anche con le citazioni letterarie, in un racconto che piacerà molto agli amanti di Asimov. L'aspetto “giallo” della vicenda è garantito dal finale a sorpresa, perfettamente congegnato.

Un racconto che fa ragionare sul futuro dell'umanità e sul progresso ma anche sul concetto di libero arbitrio. Una lettura comunque, prima di tutto, divertente.

sabato 16 settembre 2017

Alcune foto dell'Estate 2017, come sempre all'insegna della Cultura



Un post essenzialmente fotografico questo che, come in altre occasioni, fissa alcuni istanti della mia estate 2017, ormai passata. Molte sono foto legate al Premio "La Quara", che mi ha permesso di incontrare alcuni grandi del giornalismo e della scrittura. Ho conosciuto ad esempio Caterina Soffici, giornalista affermata, che a Borgotaro ha presentato il suo romanzo "Nessuno mi può fermare" (Feltrinelli) e Marcello Simoni, autore di best-seller che non ha bisogno di presentazioni. 
Sempre per parlare del premio "La Quara", in precedenza ero stato ospite presso la sede di TRC TV a Bologna, intervistato dalla brava giornalista Riccarda Riccò.
Nel corso dell'estate sono stato anche in giuria, come da tradizione, al Premio di poesia nazionale "Tarsogno e Alta Val Taro" a cui ha partecipato come ospite il cantante Andrea Mingardi. 
Alcune foto sono di Valgotrabaganza.it, che ringrazio!
A presto, cari lettori!

Massimo Beccarelli

Massimo Beccarelli e Marcello Simoni








Massimo Beccarelli alla sede di TRC TV
Massimo Beccarelli e Riccarda Riccò
Massimo Beccarelli e la Giuria del Premio poesia a Tarsogno
Massimo Beccarelli, Caterina Soffici e Antonio Ferrari

Il caso di Via Petrarca, un Giallo nella Parma del giugno '70

Un romanzo di Pietro Furlotti, giornalista della “Gazzetta di Parma”



Il racconto Giallo “classico” ad enigma, presenta alcune caratteristiche fisse e ricorrenti, che lo caratterizzano e ne hanno fatto la fortuna. La narrazione prende l'avvio solitamente da un fatto criminoso, un omicidio o un furto, e di conseguenza si presenta un enigma di difficile soluzione. Chi ha commesso l'omicidio? Chi è il ladro?
Lo svolgimento dell'azione prevede l'entrata in scena di un investigatore, un detective o un commissario di polizia, che deve ricostruire la vicenda e scoprire il movente del crimine e il suo autore. L'abilità di chi conduce le indagini consiste nel saper raccogliere gli indizi, interrogare i testimoni, e giungere poi a risolvere il caso, basandosi sul proprio acume e sulle proprie intuizioni o deduzioni.
All'interno di questa struttura consolidata, si colloca il bel libro di Pietro Furlotti “Il caso di via Petrarca”, che ripropone tutti o quasi gli ingredienti del genere e li colloca nella realtà parmigiana degli anni '70. Il celebre archeologo Luigi Riccò viene trovato morto nel proprio appartamento, ucciso da diverse ferite da arma bianca. Il caso viene affidato al commissario Amos Mariani, che conduce le indagini con l'aiuto fondamentale dell'ispettore Carlo Ferrari. I borghi di Parma fanno da sfondo a una vicenda avvincente, in cui il commissario si troverà a seguire diverse piste, spesso sbagliate, fino al finale che scioglierà tutti i nodi della vicenda, ma che ovviamente non rivelo.
Il libro è disseminato di indizi e, se il lettore sta al gioco, c'è di che divertirsi. Spesso si va anche noi fuori strada e si viene ingannati da Furlotti, che si rivela bravo a proporci false piste, falsi colpevoli perfettamente credibili nel ruolo. Ci sono personaggi che restano impressi, come Lodo, clochard e anima della città, che al lettore parmigiano ricorderà “al Mat Sicuri”, simbolo a sua volta di un'epoca della città ducale che, ahimè, non esiste più.
Il commissario poi, Amos Mariani, è personaggio notevole. Figlio di un partigiano che ha fatto la Resistenza in Valtaro, è figura complessa. Preciso e determinato nel suo lavoro, risulta un po' irrisolto nella vita privata e amorosa, a tratti quasi infantile e insicuro quando si perde nei ricordi e nei sogni ad occhi aperti. Tratti questi che giovano alla verosimiglianza nella descrizione del carattere di un giovane uomo, deciso ma ricco di umanità.
Inoltre, da apprezzare, è la ricostruzione della Parma del giugno '70, restituita con abilità dall'autore che, giovanissimo, non l'ha vissuta direttamente. Colpiscono le pagine dedicate ad Italia-Germania 4-3, la passione per la musica e la vibrante atmosfera di cambiamento che caratterizzava quegli anni.
Sottotitolo del libro è “La prima indagine del commissario Amos Mariani”. Speriamo che ne seguano altre, e che Pietro Furlotti, giornalista della “Gazzetta di Parma”, ci sappia regalare altri pezzi di bravura come questo. Vogliamo vedere Amos Mariani di nuovo all'opera.





martedì 12 settembre 2017

Ospite a TRC TV - Bologna per parlare del "Premio La Quara"



Cari amici del blog "Lettore di Provincia", torno a voi dopo la pausa estiva per proporvi il filmato della bella intervista che mi è stata fatta sul finire dello scorso mese di luglio presso gli studi di TRC TV a Bologna. Ero stato invitato per parlare della quarta edizione del Premio letterario "La Quara" che, come forse sapete, è nato da una mia idea.
Ringrazio ancora Riccarda Riccò per la graditissima ospitalità e per la professionalità.
Qui sotto potete vedere il video della trasmissione "Detto tra noi". A presto!