Una
volta si sentiva spesso parlare di tesori. Il più famoso, di cui
sono a conoscenza, si trovava al confine tra Borgotaro e
Rovinaglia. Durante il periodo invernale, in cui ci riposavamo dal
duro lavoro nei campi, la sera, raccolti attorno al focolare, i
grandi raccontavano storie e leggende a volte piacevoli, ma spesso
tetre, come questa, che a me faceva molta impressione, perché
essendo piccola, allora, il diavolo mi ispirava terrore. Ancora di
più questa, perché questo luogo era vicino al mio podere. La
leggenda raccontava di un uomo che ricercava un tesoro e, in quel
boschetto, il tesoro c’era davvero. Quel signore si era recato in
quel posto e aveva incontrato un uomo scuro, strano, enigmatico, che
lui non conosceva. Gli disse che, appena possibile, avrebbe dovuto
raccogliere quel tesoro senza proferire parola, altrimenti il tesoro
sarebbe scomparso. L’uomo promise che non avrebbe parlato con
nessuno. La notte seguente, egli si premunì di un’asina con
capiente sporta per caricarvi il tesoro che l’uomo scuro gli aveva
promesso. C’era una chiara luna che illuminava tutto. Si mise a
scavare velocemente, finchè la vanga si imbattè in qualcosa di
duro. Insistette. Apparve un forziere, lo aprì e una luce splendente
colpì i suoi occhi. Il tesoro fantastico si sparse tutto intorno,
brillando al chiarore della luna. Era troppo bello! L’uomo non potè
resistere e proruppe in un gran “Ooooo!!!” di meraviglia. Allora
il tesoro scomparve e al suo posto comparvero tante bisce, vipere e
altri animali viscidi, che sbucarono fuori e fuggirono via. Ancora
oggi, in quel boschetto, alcuni sassi recano impresse le zampe del
diavolo. Questo luogo viene ancora adesso chiamato “Il tesoro”.
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