mercoledì 30 novembre 2016

Cosa penso di Robinson, nuovo inserto di Repubblica




Per i lettori di Repubblica, domenica scorsa c'è stata una gradevole sorpresa, ossia un inserto culturale tutto nuovo, dal nome emblematico: Robinson.
C'era un po' di attesa tra gli appassionati, perchè incuriosiva vedere quali sarebbero stati i contenuti e lo stile con cui venivano proposti. Qualcuno pensava già a fare il confronto con la "Lettura" del Corriere e giravano le prime indiscrezioni...
L'impressione che ne ho avuto io è stata senza dubbio positiva, e ne ho parlato su L'Espresso.
Ecco il link per leggere il mio post.

A presto!




venerdì 4 novembre 2016

Curiosità storiche: perchè il Colosseo si chiama così?




Lettore di Provincia si occupa spesso di Curiosità storiche o letterarie. Ci sembra un modo divertente di affrontare argomenti che, all'apparenza, possono sembrare noiosi ma, approfonditi, risultano ricchi di interesse. Tra queste pagine, così, abbiamo via via ospitato Attila e Federico Barbarossa, il lupo mannaro di Petronio, le barzellette di Leonardo, Paolo e Francesca e Miguel de Cervantes.
Oggi vi volevo parlare del Colosseo, in particolare delle ragioni del suo nome, che risultano curiose.
Tra i monumenti della Roma antica è senza dubbio uno dei più affascinanti, e deve la sua erezione agli imperatori della dinastia Flavia. Fatto iniziare da Vespasiano nel 72 d.c. e concluso da Tito nell'80 d.c., venne ulteriormente modificato durante il regno di Domiziano. Ai tempi d'oro era in grado di contenere dai 50.000 ai 75.000 spettatori, e aveva un'altezza di 52 metri. Usato per gli spettacoli dei gladiatori o per altre manifestazioni pubbliche, fu abbandonato dopo il VI secolo, diventando un'enorme cava a cielo aperto da cui trarre materiali da costruzione.
Fin qui, sono cose note a tutti, e le abbiamo richiamate solo brevemente. Curioso è, invece, indagare sulle ragioni del nome "Colosseo". Il nome originario era infatti quello di Anfiteatro Flavio, o più semplicemente Anfiteatro. Solo durante il Medioevo si prese l'abitudine di chiamarlo "Colosseo".
Alcuni sostengono che il nome deriverebbe dalla sua struttura colossale, specie in rapporto alle piccole case che, all'epoca, lo circondavano. Oppure potrebbe aver preso il nome dal colle su cui sorge, che in romano era definito "Collis Isei".
L'imperatore Nerone
Secondo una leggenda, il nome deriverebbe dalla formula ripetuta da antichi sacerdoti al termine delle loro cerimonie, ossia "Colis Eum?" (Adori Lui, cioè il Diavolo?). In questo caso il Colosseo sarebbe stato abitato nientemeno che da Demoni.
Altri sostengono che la ragione del nome sia più complessa ma più realistica. L'abitudine di chiamarlo così sarebbe nata dal fatto che il Colosseo era collocato nelle vicinanze del cosiddetto "Colosso di Nerone", una statua raffigurante questo imperatore che era di proporzioni gigantesche. Realizzata in bronzo dorato, fu progettata e costruita dallo scultore greco Zenodoro. Il gigante raffigurava l'imperatore Nerone (54-68 d.c.) che reggeva nella mano destra una sfera d'argento raffigurante, per alcuni, il globo terrestre, per altri la luna, e con la testa cinta da una corona di raggi, quasi fosse il Dio del Sole. La mano sinistra, invece, reggeva una spada in segno di dominio. 
Nel complesso, stando a quanto scritto da Plinio il vecchio, la struttura era alta 30 metri circa e appoggiata su un basamento di ulteriori 11 metri. Posta in origine nel vestibolo della Domus Aurea, residenza imperiale di Nerone, fu spostata al tempo dell'imperatore Adriano e, ancora nell'VIII secolo, si trovava nelle vicinanze del Colosseo.
Una ricostruzione del Colosso di Nerone
Oggi del Colosso resta solo il grande basamento, mentre la statua fece forse la fine di tanti manufatti antichi, venendo fusa per recuperare il bronzo. 
Nel linguaggio quotidiano dei romani, però, si era ormai diffusa l'espressione: andare "ad Colosseum eo", cioè andare dal Colosso. Visto che il Colosso era vicino all'Anfiteatro Flavio, questo ha preso il nome "Colosseo", a ricordo della statua che gli stava al fianco e il nome è rimasto, anche quando questa, ormai, non c'era più.