Curiosando
su Google Books si fanno spesso delle scoperte curiose, o almeno così
sembra a me. Ad esempio ci si può imbattere in un breve scritto di
Giovannino Guareschi dove si parla del carbone e di Borgotaro. Il
testo è tratto da “Bianco e nero - Giovannino Guareschi a Parma
1929-1938” (BUR Rizzoli) e il tono è il solito del nostro, tra
l'allusivo e il divertito, e merita di essere condiviso con voi
lettori del blog. Tornando a Guareschi,
lasciamo la parola a lui: “C'è il carbone a Borgotaro? Per conto
mio io dico che ci dovrebbe essere: ci farebbe comodo in una maniera
straordinaria. Ci dovrebbe essere il carbone, a Borgotaro, come ci
dovrebbe essere un pingue conto corrente, intestato a mio nome,
presso almeno una delle più accreditate banche della penisola”.
Del resto, prosegue, molta gente si è sempre posta, a proposito di
Borgotaro, anche un altro interrogativo, ossia: “Ci sono i funghi a
Borgotaro?”
E
poi i funghi c'erano di sicuro, un anno più abbondanti e un anno
meno...
Perchè
dunque non dovrebbe esserci il carbone?
Il
carbone c'era anche nei sacchi della signora Maria, che abitava in
via Cocconi ma, scesa in cantina per svolgere alcuni lavori, li aveva
urtati, e li aveva fatti cadere. Immaginarsi la meraviglia nel vedere
che il carbone c'era, ma era di colore bianco. Di carbone solo uno
strato superficiale e, sotto, tanti ciottoli bianchi. La signora
Maria, angosciata, rovesciò gli altri tre sacchi e fece la stessa
identica scoperta! Una stregoneria, un orribile sortilegio!
Il
responsabile era il marito Antonio che aveva pensato bene di
scambiare l'antracite con del gagliardo barbera.
Insomma,
direte voi, ma il carbone a Borgotaro c'è o no? Lasciamo le parole
al nostro Giovannino: “A Borgotaro il carbone c'è o, almeno, ci
dovrebbe essere. Ma non mi azzardo a dire altro perchè qualcuno
potrebbe obiettarmi; ma anche nei quattro sacchi della signora Maria
il carbone c'era o, almeno, ci doveva essere...”
Forse,
concludo io, è meglio venire a Borgotaro a cercare i funghi.
Quelli
ci sono di certo.