Giuseppe Marletta, Stella Stollo e Massimo Beccarelli |
Nata
ad Orvieto, una laurea in Lingue e Letterature Orientali presso
l’Università di Venezia, è insegnante di scuola primaria in un
paese in provincia di Siena.
Al
tavolo dei relatori si sono alternati Elisa Delgrosso (direttrice
della biblioteca), il prof. Massimo Beccarelli (insegnante di lettere
e moderatore), Giuseppe Marletta (scrittore) e l’autrice.
É stato un pomeriggio ricco di stimoli culturali interessanti, in cui si è parlato di scrittori emergenti, del mondo dell'editoria e di molti altri temi di carattere culturale.
É stato un pomeriggio ricco di stimoli culturali interessanti, in cui si è parlato di scrittori emergenti, del mondo dell'editoria e di molti altri temi di carattere culturale.
Elisa
Delgrosso ha ricordato “La vetrina degli autori emergenti”,
l'iniziativa della biblioteca finalizzata appunto a far conoscere al
pubblico le opere di scrittori alle prime armi, e poi ha fatto un
breve curriculum della Stollo, evidenziandone la vasta cultura e i
molteplici interessi, oltre agli ottimi risultati conseguiti come
scrittrice (il romanzo "Io e i miei piedi" ha vinto nel
2011 il premio letterario “Cogito
ergo scrivo”).
La parola è poi passata all'autrice Stella Stollo,
che ha
ricordato come la scrittura dei romanzi abbia rappresentato la
coronazione di un progetto maturato sin dall’infanzia, quando aveva
sviluppato una profonda passione per la lettura, che l’ha portata
ad interessarsi di vari generi letterari, in particolare di romanzi
storici. Da lì a diventare scrittrice, il passo è stato breve. Ha
poi preso la parola il prof. Beccarelli, che ha illustrato brevemente
i contenuti dei due romanzi, “Io e i miei piedi” e “Algoritmi
di capodanno”.
Il
protagonista del romanzo “Io e i miei piedi” è Mirco, un
trentenne avviato a una brillante carriera: una laurea col massimo
dei voti, un master prestigioso, una fidanzata con cui progetta di
sposarsi a breve. Una vita perfetta, all'apparenza, un futuro roseo.
In realtà Mirco sta male. La madre è invadente, la fidanzata
asfissiante, parenti e amici opprimenti. E' lui stesso a raccontare
la sua storia. Torturato dall'ansia e da una strana inquietudine,
decide di seguire il consiglio dell'analista della madre e inizia a
scrivere le sue memorie: la scrittura diventa così una terapia
liberatoria, che permette di fissare sulla carta i pensieri negativi
e liberarsene. Sono “Memorie Semiserie di una malattia
esistenziale”, per citare il sottotitolo del romanzo. Non può non
venire alla mente il personaggio letterario di Zeno Cosini, il
protagonista di un famoso romanzo di Italo Svevo, che, assecondando
il suo psicanalista, scrive e ricorda confusamente episodi del
passato. E' quello che fa anche Mirco, che ci racconta la sua vita,
la cerimonia di laurea, la convivenza con la fidanzata, i preparativi
per il matrimonio. Su tutto, però, incombe lo spettro della
malattia, una dermatite ai piedi, di cui non si conosce l'origine,
che rende la sua vita un calvario. Non può lavorare, diventa sempre
più dipendente dalla madre e dalla fidanzata. Si lascia trascinare,
è spesso inerte. E in questa inerzia si adagia sempre di più...
Così le vicende si susseguono, spesso grottesche o comiche. Mi
permetto di aggiungere “umoristiche”, nell'accezione che del
termine “umorismo” dava lo scrittore Luigi Pirandello. Egli
sosteneva, infatti, che esistono situazioni della vita che fanno
ridere sul primo momento, ma nascondono realtà dolorose. Così ci
sono passaggi in cui si è tentati di ridere del nostro protagonista
che magari, chiamato a un colloquio di lavoro, fugge a rotta di collo
e si gratta furiosamente i piedi... ma se pensiamo alla desolazione
della sua vita, la disoccupazione, l'ansia che lo tormentano, al riso
non può che sostituirsi l'amarezza. La
vita di Mirco però, ben presto muterà radicalmente. Il suo Destino
lo attende lungo una spiaggia.
Il
secondo libro presentato è “Algoritmi di Capodanno”. É la
storia di Cinzia, 40enne piena di impegni, organizzatrice di eventi.
Un po' preoccupata dall'avanzare dell'età, dalle prime rughe. Una
laurea in matematica, che influenza anche la sua visione della
realtà. Si legge nel libro: “Crescendo, il mio istinto infantile
ha trovato conferma scientifica nella teoria per cui alla base
dell'Universo ci sarebbero elementari leggi matematiche, algoritmi
semplici che conducono alla produzione di un'infinita varietà e
complessità di forme bizzarre, tanto da generare ciò che pare caos
e caotico non è”. Una vita lavorativa soddisfacente, ma una vita
amorosa deludente. Nessun fidanzato, solo un amico virtuale, dal nome
emblematico di Adriano Meis (come noto, è il nuovo nome che prenderà
Mattia Pascal, protagonista di un famoso romanzo di Pirandello).
Il
libro racconta le vicende di Cinzia e, con grande originalità, si
sofferma a tratti su complesse teorie matematiche, sul linguaggio
della musica e della geometria, su movimenti artistici. Dopo una
serie di strane coincidenze, e con il caso che sembra farla da
padrone, la protagonista si troverà, controvoglia, a Capodanno a
discutere dell'organizzazione di una mostra con un artista di nome
Mattia Corsi. E proprio l'ultimo dell'anno accadrà qualcosa che
attendeva da troppo tempo...
È
poi intervenuto Giuseppe Marletta, cha ha ringraziato i presenti, per
la loro attenzione e costanza, Elisa Delgrosso per aver avviato
l’iniziativa che permette anche agli autori emergenti di avere
appunto una propria “vetrina” anche a Borgo Val di Taro, e
l’autrice per aver accettato l’invito a venire in Valtaro per
presentare le sue opere, confrontandosi con un’altra realtà e
condividendo le comuni esperienze di scrittrice emergente. Si è
soffermato poi su alcune particolari caratteristiche dei protagonisti
dei romanzi ed ha posto alcune domande all’autrice (sui significati
delle opere, sui loro riferimenti sociali, culturali, storico e
geografici, sui generi letterari di riferimento e sulle motivazioni
che hanno determinato la stesura dei romanzi), creando poi un
piacevole duetto, soprattutto sugli “sforzi” degli scrittori
emergenti, che ha interessato e coinvolto il pubblico.
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