mercoledì 8 febbraio 2017

Curiosità storiche: Erik il rosso e la scoperta dell'America





Erik il Rosso
Quando si pensa alla scoperta dell'America, viene spontaneo pensare a Cristoforo Colombo e alle sue caravelle. 
L'impresa del genovese non va certo ridimensionata, ma bisogna considerare che quelle terre erano già state esplorate secoli prima di lui dai Vichinghi. La storia dei Vichinghi è affidata alle saghe, cioè ai racconti mitici della tradizione germanica, che sono state spesso considerate alla stregua di leggende con scarso fondamento storico. E anche la saga di Erik il rosso non era considerata in modo diverso. Di recente, però, il ritrovamento di reperti archeologici mostra che quella saga contiene molte informazioni storicamente attendibili.
Figura di avventuriero sicuramente “sui generis”, Erik il rosso fu costretto a fuggire dalla Norvegia per l'accusa di omicidio. Rifugiatosi in Islanda, dovette andarsene ben presto anche da lì. Per aver commesso altri atti di violenza, infatti, fu condannato a tre anni di esilio. Era il 982 d.c. ed Erik decise di viaggiare verso ovest; da quel momento iniziarono le sue esplorazioni per verificare l'esistenza di terre ospitali ad occidente. Nel corso di questo viaggio Erik scoprì la Groenlandia.
Finiti gli anni di esilio e tornato in Islanda, provò a convincere altri coloni a seguirlo nella “terra verde” (questa la traduzione in norvegese di Groenlandia) anche se quella terra di verde aveva ben poco, visto che buona parte del territorio era costantemente ghiacciato e innevato. Ma si sa, le figure carismatiche riescono facilmente a convincere il popolo e infatti Erik riuscì a ripartire con 25 navi cariche di coloni al seguito. L'impresa di colonizzazione riuscì e, nonostante la rigidità di clima, intorno all'anno 1000, vi erano due insediamenti normanni in Groenlandia di 4000 e 1000 abitanti. Con l'arrivo dei nuovi coloni, però, probabilmente arrivò anche un'epidemia che causò la morte di Erik. Siamo nel 1002 d.c.
La saga di Erik, però, non finisce con lui, ma prosegue con i suoi figli, a cui si deve un evento considerato da molti assolutamente leggendario, ma ormai provato dalle ultime scoperte archeologiche, la prima esplorazione dell'America da parte degli europei. 
Le saghe raccontano che i figli di Erik tentarono di colonizzare un territorio dal nome suggestivo, “Vinland” (terra del vino). Si tratterebbe dell'attuale Isola di Terranova, che si trova ad est del Canada, e che venne raggiunta subito dopo l'anno 1000 da Leif Eriksson.
La colonizzazione americana ebbe vita breve. Dopo pochi anni i Vichinghi dovettero abbandonare le nuove terre per la resistenza delle popolazioni.
In conclusione, se certamente non fu Cristoforo Colombo il primo europeo a “scoprire” l'America, questo primato non spetta nemmeno a Erik il rosso, semmai a suo figlio Leif Eriksson.


2 commenti:

  1. Si scrive di fruttuosi scavi archelogici a Terranova, anni '60, ma i materali? Non sarà la solita invenzione per strappare a Cristoforo Colombo il primato? Tra l'altro oramai tira male per l'intrepido navigatore genovese, accusato sempre più di nefandezze d'ogni genere.

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  2. Fu Erik il Rosso a scoprire l'America, non il figlio. La Groenlandia fa parte del continente americano

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