Pascoli e D'Annunzio: due poesie per l'Epifania
Come tutti sanno, l'Epifania (o Epifania del Signore) è una Festa cristiana che si celebra dodici giorni dopo il Natale, ossia il 6 gennaio. Il termine deriva dal greco antico e significa "manifestazione, apparizione". I bambini l'associano soprattutto alla figura della Befana, la vecchina che dispensa doni e regali. Questa figura può essere forse ricollegata a Frau Holle, la signora Holle, uno spiritello benefico della tradizione germanica che, durante il solstizio d'inverno, compiva un giro sulla terra per portare doni o sedare liti e, guarda caso, tornava a casa solo il 6 gennaio. Il nome Befana deriverebbe da uno storpiamento popolare del nome epifania, a cui si ricollega. Quando si parla di Epifania, tuttavia, non si possono dimenticare i Re Magi, che portarono doni al Bambinello.
Vi proponiamo due poesie che interpretano questi due diversi modi di celebrare l'epifania: "La Befana" di Giovanni Pascoli e "I Re Magi" di Gabriele D'Annunzio!
Voi quale preferite? Per voi l'epifania è sinonimo di Befana o preferite ricordare i Re Magi? Lasciateci un commento! ;)
La
Befana – Giovanni Pascoli
Viene
viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! la circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha
le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed è il vento la sua voce.
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed è il vento la sua voce.
Ha
le mani al petto in croce.
E
s’accosta piano piano
alla
villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
I
re magi di Gabriele D'Annunzio
Una
luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per
miglia e miglia e miglia.
O nova meraviglia!
O fiore di
Maria!
Passa la melodia
e la terra s'ingiglia.
Cantano tra
il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in
coro;
ed ecco Baldassarre
Gaspare e Melchiorre,
con mirra,
incenso ed oro.
Per me il 6 gennaio si festeggia la befana però arrivano anche i re mago e quindi... via il presepe e spazio alle calze.
RispondiEliminaGrazie Isabella! In effetti il 6 gennaio rappresenta entrambe queste cose. Difficile separarle! :)
RispondiEliminaEcco Massimo, le tue proposte poetiche danno una leggerezza sonora a questa festa. Naturalmente, sono entrambe molto belle, ma se dovessi preferirne una, non esiterei a scegliere la Befana di Pascoli. Il fanciullino in questi suoi versi, s'innalza volutamente con ritmo ed estrema leggerezza.
RispondiEliminaAuguri
Un caro saluto
Francesco
Ciao Francesco! La poesia di Pascoli, in effetti, è molto suggestiva. Poi tu sei un poeta e sai cogliere gli aspetti migliori dei suoi versi. Grazie. Un saluto :)
EliminaComplimenti per queste scelte: in effetti, rileggendole, mi sono accorto che sia il tono sia il soggetto scelto nelle rispettive poesie confermano e rispecchiano le due anime così diverse di Pascoli e D'Annunzio, unite comunque nel celebrare due momenti diversi di una stessa ricorrenza. Buona Epifania a te, Massimo, e a tutti gli amici di "Lettore di Provincia"! :)
RispondiEliminaGrazie. Buona epifania anche a te! Pascoli e D'Annunzio hanno un proprio stile riconoscibile e caratteristico. Sono grandi entrambi, con le loro peculiarità :)
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