Il libro “Brumby, l'orizzonte degli eventi”, che è stato presentato oggi a Borgotaro presso il “Mata Cafè”, mi ha incuriosito subito, fin dal titolo, che trovo molto originale.
Brumby
è il protagonista del romanzo. Lo incontriamo in Corsica, alle prese
con una ragazza giapponese piuttosto petulante e molesta, con cui ha
trascorso la notte. Non ci viene detto nulla di lui, del suo passato.
E' un classico inizio in “medias res”.
Il
significato del suo nome, decisamente strano, viene chiarito fin
dalle prime righe. Ce lo spiega lo stesso protagonista: “Il Brumby
è un cavallino australiano selvatico. Hanno tentato di
addomesticarlo, ma lui si è di nuovo rinselvatichito”.
E,
come il cavallo da cui prende il nome, Brumby è scontroso, burbero,
ribelle. Ben presto si libera della ragazza, che pure gli aveva
pagato il viaggio in traghetto per Marsiglia, perchè si sente in
trappola, non ne sopporta le chiacchiere continue.
Nadia Bertolani e Massimo Beccarelli (Foto Agitati) |
Ben
presto si scoprirà che Brumby altri non è che il figlio di Dora,
Tazio, disperso in un naufragio. Creduto morto, egli aveva pensato di
chiudere con i genitori, con cui aveva sempre avuto dei contrasti,
per rifarsi una nuova vita.
Ma
ben altri sono i misteri di questa storia. I protagonisti del
romanzo, infatti, non sono quello che sembrano. I loro stessi nomi
celano un segreto...
E
intanto il racconto prosegue, ricco di riferimenti alla mitologia
greca, al mito di Demetra, Persefone e Ade, alla triste storia di
Orfeo ed Euridice, alla figura di Edipo.
Fino
a giungere ad un finale sorprendente, che ci invita a riflettere sui
grandi misteri della vita e della morte, sull'anima e sulla
complessità della struttura dell'universo.
Grazie Massimo|!
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