domenica 2 marzo 2014

#Bibliotecaideale nelle Tendenze di twitter

Abbiamo già parlato, sulle pagine di questo blog, degli hashtag culturali e delle loro grandi potenzialità nella diffusione e soprattutto nella condivisione della cultura su twitter. E' sensazione comune, non solo al sottoscritto, che questo social network stia diventando via via più sensibile a queste tematiche, e non si occupi più solo di politica, musica o gossip.
Sono passati solo due mesi, infatti, dal ritorno in vetta alle tendenze del mio #classicidaleggere, che aveva raggiunto il primo posto anche nel mese di agosto 2013, e siamo ancora qui a discutere di questo tema, perchè negli ultimi giorni abbiamo avuto un altro hashtag letterario nei primi cinque posti delle Tendenze in Italia.
Questa volta si tratta di #Bibliotecaideale. L'idea di quest'ultimo la devo a un suggerimento di un caro amico, che ha compiuto parte dei suoi studi con me. Si tratta di Camillo Bacchini, figlio d'arte (suo padre era il poeta Pierluigi Bacchini, uno dei maggiori poeti italiani dello scorso '900, recentemente scomparso), docente di lettere e collaboratore della pagina culturale della "Gazzetta di Parma".
Chiacchierando con lui, era nata questa idea che io poi ho in parte modificato, ma senza stravolgerla. #Bibliotecaideale ha riscosso subito un grande interesse, raggiungendo anche il numero 2 nelle Tendenze in Italia la sera del 28 febbraio.
Il giorno successivo è rimasto nelle Tendenze, nonostante fosse il compleanno di Justin Bieber e questo anniversario avesse monopolizzato l'interesse generale.
E' stato bellissimo vedere la passione e l'entusiasmo dei tanti appassionati della lettura, che si scambiavano consigli, opinioni, suggerimenti. Twitter si è trasformato in una grande piazza virtuale in cui discutere, una volta tanto, in modo pacato e rispettoso, di libri, cultura e letteratura.
Ne hanno parlato giornali locali, come Parmaonline, e nazionali, come Vanity Fair, in quest'ultimo caso a seguito dell'interessamento di Matteo Gamba, vicecaporedattore del giornale, che ringrazio.


I link agli articoli:

L'articolo di Parmaonline

L'articolo di Vanity Fair

6 commenti:

  1. Seguire l'hastag #Bibliotecaideale su twitter mi ha entusiasmato. Il secondo passo è stato affacciarmi da te.
    Sono sulla tua stessa piattaforma con un mio blog e da oggi ti inserisco nel mio blog roll personale.
    A presto.

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  2. È molto bello condividere il piacere della lettura in particolare quando il luogo è la biblioteca ideale

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  3. Riguardo al tema da te affrontato mi sono chiesto se non sia il caso di delimitare di volta in volta l'ambito generalista dei due Hashtag, magari scomponendoli per periodi storici o per paesi. Questo per fare in modo che gli interessati alle segnalazioni siano più precisi nelle loro indicazioni, superando se possibile il semplice mi piace non mi piace. A questo proposito ho già suggerito di provare a motivare la propria scelta, proprio per cercare di superare eccessive semplificazioni, che non incentivano a raccogliere l'invito. Spero sia solo l'inizio di un dibattito. Grazie per l'attenzione

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  4. Più che "navigare", su twitter è "immergersi". E immergersi nella cultura, con uno strumento così versatile e mutevole è per me formidabile. La mente vola, in un intreccio di retweet, di nuovi spunti, di vecchi libri, di antiche leggende seguendo la traccia dell'hastag #Bibliotecaideale.

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  5. Sono d'accordo con l'autore del terzo commento: circoscrivere di volta in volta il campo non guasterebbe... Anzi permetterebbe di mettere ordine in questa bella e ricca biblioteca!

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  6. Caro Beccarelli, oramai il tuo hashtag #Bibliotecaideale è un guanto lanciato alla mia mente. Mi ci sono scervellata. Ma ora davanti ai miei appunti sono arrivata a una conclusione: no, gli elenchi non mi piacciono, come non mi piacciono le semplificazioni. Ma l’idea di condividere è più importante. Ha ragione Giuseppe Notarnicola, bisognerebbe superare il semplice mi piace/non mi piace. E allora perché non rischiare strade spericolate? Perché non precedere per libera associazione e costruire genealogie di libri contrassegnando il titolo con uno due hashtag che diano il senso della scelta? Un esempio: se io dico Chi ti credi di essere? Alice Munro #raccontibrevi o/e #romanzodiformazione o/e #romanzodigenere ho già detto il perché segnalo proprio quel libro . Di lì dovrebbero discendere le altre segnalazioni che potrebbero agganciarsi come anelli di una catena verso una biblioteca ideale. C’è un altro elemento che vorrei porre alla tua attenzione: le segnalazioni in generale dovrebbero poter trovare sempre un motivo che prescinda il mi piace/non mi piace. Una sinestesia, un fatto di cronaca, una parola che ricorre nei media, una data storica ecc. ecc. potrebbero essere d’aiuto e dare ragione della scelta, segnando tappe di un percorso. Faccio queste proposte perché ho a cuore non già chi legge, ma chi non legge. Tu scrivi del compleanno di bieber ecco, in quella occasione avremmo potuto fare gli auguri aggiungendoci un #classicidaleggere in regalo, Parole e musica. Una storia del pop dal Big Bang a oggi. Se ho farneticato scusami tu e i tuoi lettori.

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