La
passione a fumetti del sottoscritto è cosa nota. Ne ho parlato
spesso sulle pagine di questo blog, ed è testimoniata anche dal
fatto di aver organizzato diversi incontri con grandi personaggi
delle nuvole parlanti, da Gallieno Ferri a Claudio Nizzi a Moreno
Burattini. Una passione che si nutre di lettura, prima di tutto, ma
anche di recupero di fumetti del passato più o meno recente che, per
vari motivi, mancano alla mia collezione.
E'
cosa altrettanto nota che le vendite dei fumetti siano in costante
calo. Fenomeno, questo, piuttosto curioso, visto il successo
crescente e inarrestabile delle Fiere del Fumetto che, a partire da
Lucca Comics & Games, invadono i vari angoli della penisola e
mettono in moto, ogni volta, diverse migliaia di persone.
Analizzare
le ragioni di questo fenomeno va forse al di là delle mie
possibilità, ma di certo si legano alla concorrenza implacabile di
altre forme di intrattenimento, che distolgono dalla lettura intere
generazioni di giovani.
Già,
i giovani, vero punto debole del sistema. I lettori di fumetti, oggi,
sono soprattutto gli adulti, uomini o donne, e solo raramente i
ragazzi o i bambini, anche se certe serie recenti, in primis Orfani,
cercano di strizzare l'occhio a questo target di pubblico.
Se
perdiamo i giovani sono guai! Speriamo che si noti presto
un'inversione di tendenza, in questo senso, e lo dico da
appassionato.
Mentre
pensavo a queste cose, qualche tempo fa mi è capitato di leggere
un'intervento di Gianfranco Manfredi, grande sceneggiatore di fumetti
e ideatore del personaggio di Adam Wild, che lamentava la scarsità
delle vendite del suo personaggio e il conseguente rischio di
chiusura anticipata della serie. Una brutta notizia, che lascia
l'amaro in bocca.
Una
bella serie, Adam Wild, che vede le avventure in Africa di un eroe
positivo, famoso per essere un liberatore di schiavi.
Nei 15 numeri
finora usciti, lo vediamo alle prese con gli schiavisti, prima di
tutto, ma anche con i riti e le tradizioni africane, con i diari di
Livingstone, con tanta avventura e un pizzico di romanticismo. Un
eroe con tutte le carte in regola per appassionare e coinvolgere, con
il fascino tenebroso dell'eroe di una volta, e con quel pizzico che
ironia che non guasta, legata alla figura del Conte, che lo
accompagna.
E
invece, Adam Wild non sfonda.
E'
l'avventura classica che non va più di moda? Anche Mister No,
personaggio per certi versi simile, fu chiuso qualche tempo fa per
analogo calo di vendite. E'
la difficoltà di lanciare un personaggio nuovo che colpisca i
lettori, fedelissimi ai loro miti, a Tex, Zagor, Dylan Dog? Potrebbe
essere un'ipotesi.
Certo
è che un'altra serie corre verso la chiusura e ci dispiace. Anche se
noi, inguaribili ottimisti, speriamo nel miracolo e continuiamo a
comprarlo.
Non
lo conoscete? Lo trovate in tutte le edicole, esce all'inizio del
mese.
Provate
a leggerlo, vi piacerà!
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