Curiosando tra le pagine della
“Voce del Taro” del 18 febbraio 1962, mi sono imbattuto in un
breve articolo che recava questo titolo: “Sarà abbattuta la
vecchia torre del castello?”
Già negli anni '60 infatti, del
vecchio castello di Borgotaro, ricostruito per ordine di Obietto
Fieschi verso la fine del '400 dal maestro comacino Martino da
Lugano, e parzialmente abbattuto nel 1938, rimaneva ben poco.
In particolare, scrive l'autore
dell'articolo, “la vecchia torre del castello, che sorge nei pressi
della chiesa parrocchiale, sull'area dove fra breve inizieranno i
lavori per la costruzione della “Casa del Fanciullo”, è
diventata oggetto di commenti fra la popolazione”. E le ragioni
sono spiegate poco oltre. Infatti, “enormi crepe che la segnano per
tutta la sua altezza ne hanno ormai minato la stabilità, per cui ora
l'antica costruzione, oltre a non assolvere ad alcuna necessità,
rappresenta un pericolo vero e proprio per i frequenti ed improvvisi
crolli di cornicioni e parti di merlature”.
Lì nei pressi, infatti, sorgeva
il macello comunale e il Comune “aveva dovuto provvedere a
recintare la zona” per evitare pericoli alle persone. Che fare
dunque della vecchia torre del castello? Si era contattata anzitutto
la Sovrintendenza alle Belle Arti che aveva suggerito “il completo
restauro del monumento”, ma ancora l'Amministrazione comunale non
aveva deliberato nulla in proposito. Un'altra ipotesi, che pure
sembrava riscuotere un forte consenso, era molto drastica: “La
maggior parte della popolazione sembra tuttavia propensa ad
auspicarne l'abbattimento per evitare l'eventualità di incidenti”.
D'altronde, concludeva
tristemente l'autore dell'articolo, del nostro bel castello rimangono
ormai solo “pochi ruderi pericolanti”.
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