giovedì 23 agosto 2018

Sulle tracce di Ettore Petrolini, grande attore dei primi del '900


In questi giorni di fine agosto, mettendo ordine nella libreria di casa (impresa titanica, che non concludo mai!) mi è venuto tra le mani un libricino della vecchia serie "100 pagine - 1000 lire" della Newton Compton dedicato al grande attore Ettore Petrolini: "Macchiette, lazzi, colmi e parodie".
Il ritrovamento del libricino, acquistato ai tempi dell'Università, è stato l'occasione per rileggerne i contenuti e, visto che mi sono accorto di conoscere poco Petrolini, per cercare di approfondirne l'opera. Adorato dal pubblico dei suoi tempi, come spesso accade, oggi è quasi dimenticato, anche se sono moltissimi gli attori che lo citano tuttora, mettendo in scena alcuni dei suoi personaggi più grandi. A mo' d'esempio, basti citare Gigi Proietti che, anche nel recente programma televisivo "Cavalli di battaglia", ha dimostrato quanto si ispiri all'opera di Petrolini.
Ettore Petrolini, nato a Roma nel 1884, è stato il maggiore esponente di quella forma di Teatro, considerata di minor rilievo, che era il cosiddetto teatro di varietà o avanspettacolo. Adolescente ribelle, fu rinchiuso in riformatorio dai famigliari che speravano di placarne il carattere. Dopo questa dura esperienza, già a 15 anni lasciava la casa paterna per dedicarsi al teatro. Si esibirà al Gambrinus e al Morfeo di Roma, ma sarà l'incontro con Ines Colapietro, destinata a diventare la sua compagna, a spingerlo al primo vero successo della sua carriera, ossia la nascita della coppia Loris-Petrolini. Ettore aveva solo 20 anni.
In quegli anni la coppia si esibirà persino in Sudamerica: Argentina, Brasile e Uruguay.
Ben presto l'arte di Petrolini si rivelerà nella creazione di macchiette irresistibili: Oh Margherita, parodia del Faust, Giggi er bullo, Fortunello, che riscosse l'entusiasmo addirittura dei Futuristi. Ma il personaggio che più ha caratterizzato Petrolini è stato quello di Gastone, presa in giro dei decadenti divi del cinema muto, che è stato ripreso negli anni anche da Alberto Sordi e Gigi Proietti.




Ma Petrolini non fu solo questo, visto che fu anche poeta surreale, grande conoscitore e deformatore della lingua italiana. Eccone alcuni esempi:

Ti à piaciato?

Petrolini è quella cosa
che ti burla in ton garbato,
poi ti dice: ti à piaciato?
se ti offendi se ne freg.

I salamini

Ho comprato i salamini e me ne vanto
se qualcuno ci patisce che io canto
è inutile sparlar
è inutile ridir
sono un bel giovanottin

sono un augellin...

E come non citare le sue canzoni? Basti pensare a Tanto pe' cantà, famosissima anche oggi, soprattutto dopo l'interpretazione di Nino Manfredi. Senza dimenticare che fu colui che, onorato da Benito Mussolini di una medaglia, ringraziò con uno sbeffeggiante "E io me ne fregio" (scoperta parodia del motto fascista "E io me ne frego"). 
Spero di avervi invogliato a conoscere meglio Petrolini. Ne vale la pena! A presto!


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