Nasceva
160 anni fa a Lucca, proprio nel mese di dicembre, uno dei più
famosi e amati compositori operistici italiani: Giacomo Puccini.
Amante
della caccia, delle automobili e delle donne, Puccini fu un vero
bohémien, vero
interprete della società del suo tempo. Amato,
ma non da tutti, spesso messo in competizione con Giuseppe Verdi,
Puccini fu una personalità straordinaria, capace di ispirarsi alla
cultura musicale europea più innovativa, guardando a Wagner, a
Massenet, a Bizet, ma capace di rinnovare la tradizione operistica
italiana in modo originale, anche nella scelta delle ambientazioni,
spesso ispirate alle tradizioni di popoli lontani, come la Cina di
Turandot, il Giappone della Madama Butterfly o il Far West della
coraggiosa Fanciulla del West. Questo senza tralasciare la vecchia
Europa, ambientando a Parigi Manon Lescaut e la Bohème, e a Roma la
Tosca.
Prima
curiosità: il suo vero nome era Giacomo Antonio Domenico Michele
Secondo Maria Puccini. La cosa deve avere provocato qualche stupore,
quando all’anagrafe di Lucca venne battezzato con tutti i nomi dei
suoi antenati, dal trisnonno al padre.
Nel 1886, non ancora trentenne, Puccini iniziò a frequentare Elvira Bonturi, già sposata con un commerciante di Lucca e madre di due figli. Questo non gli impedì di coltivare il loro amore e di scappare a Monza con lei. Da Elvira ebbe il figlio Antonio. Quando rimase vedova, nel 1904, finalmente i due si sposarono. Donna di temperamento e molto gelosa, fu per Puccini un vero punto di riferimento.
Ed
ecco
la seconda curiosità:
Secondo Giampaolo
Rugarli (autore del volume “La
divina Elvira”,
edito da Marsilio)
a Elvira sono
ispirate tutte le immortali eroine delle opere pucciniane: da Mimì a
Liu, a Tosca, alla gelida Turandot.
Puccini,
però, non amava solo le donne e la musica; un altro suo grande amore
era quello per la velocità. Quando cominciò ad avere successo, e
quindi ebbe una buona disponibilità economica, iniziò ad acquistare
numerose auto, che però guidava talvolta in modo un po' spericolato.
Nel 1903 ebbe un rovinoso incidente: a bordo dell’auto c’erano la
moglie, il figlio e il meccanico, che non subirono gravi danni,
mentre il compositore si fratturò una gamba.
Ed ecco una terza curiosità, questa volta legata ai motori: Puccini sarebbe l' “inventore” del primo fuoristrada: infatti per meglio raggiungere i luoghi impervi dove amava andare a caccia si fece costruire da Vincenzo Lancia una vettura prototipo caratterizzata da un telaio rinforzato e da ruote artigliate. Il prezzo, di 35.000 lire, era astronomico per l'epoca, ma non per lui.
Quarta
ed ultima curiosità, a Giacomo Puccini è dedicato anche il
Cratere Puccini che si trova sul pianeta Mercurio.
Un post molto interessante.
RispondiElimina