mercoledì 22 maggio 2019

Un serial killer nella Firenze del '400: I delitti della Primavera




Negli ultimi giorni ho ricevuto il nuovo libro di Stella Stollo,
"Le impressioni di Berthe", che ricostruisce la figura della pittrice Berthe Morisot e il clima culturale in cui si è trovata ad operare, al fianco dei grandi dell'Impressionismo. Pur non avendo ancora letto il libro, sono certo che ritroverò l'abilità di ricostruzione storica, e la capacità di plasmarla in un romanzo, che ho trovato in altri libri della Stollo. In particolare ne "I delitti della Primavera" (Graphofeel, 2014), romanzo che mi ha molto colpito alcuni anni fa e che mi permetto di suggerirvi.
Il romanzo è ambientato a Firenze, al tempo di Lorenzo de' Medici, epoca che rappresenta, nell'immaginario collettivo di ognuno di noi, uno dei momenti di massimo splendore dell'arte e della cultura italiana. Una parentesi straordinariamente felice, di modernità e apertura, di pace e prosperità. Basterà ricordare che in quegli anni si trovarono ad operare, a stretto contatto, intellettuali del calibro di Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano e, in quegli ambienti, si poteva discorrere d'arte con un giovane Leonardo da Vinci, o ascoltare Amerigo Vespucci esporre bizzarre teorie sulle carte geografiche.
Immaginate però che, ad un certo punto, la vita della città sia sconvolta da una serie di morti inspiegabili, che colpiscono donne della ricca borghesia e che, ben presto, emerga che queste morti risultano legate da un filo rosso piuttosto evidente e inquietante.
“I delitti della primavera”, appunto, visto che tutta la vicenda ruota proprio attorno al celebre quadro “L'Allegoria della primavera” di Sandro Botticelli e Filippino Lippi. L'assassino, infatti, seguendo una precisa logica di follia, uccide lasciando sui cadaveri piccoli oggetti che rimandano inequivocabilmente a particolari del quadro.
Mentre la storia si dipana, e le morti si susseguono, entrano in scena tanti altri personaggi, come Simonetta Cattaneo Vespucci o Giuliano de' Medici.
Particolarmente ben delineata è la figura di Simonetta, modella di Botticelli e donna simbolo dell'epoca, che irrompe prepotentemente in scena ed è un'altra protagonista del romanzo. La donna più bella del Rinascimento, secondo molti, si trova ritratta in tanti quadri di Botticelli e anche la "Nascita di Venere" vedrebbe lei come splendida e sublime modello di bellezza.
Sposata in giovane età con un uomo che non amava, è legata sentimentalmente a Giuliano de' Medici e allo stesso Sandro Botticelli. Figura di donna bellissima e sfortunata, morirà giovanissima di tisi, ma lascerà un segno indelebile nella storia.
Un romanzo gradevole, colto e raffinato, che rivela un accurato lavoro di documentazione da parte dell'autrice che ci accompagna in questo avvincente viaggio nel Rinascimento. Di Stella Stollo, scrittrice nata ad Orvieto, ma che vive ed insegna a Montepulciano, ho già scritto altrove su questo blog. 
Se continuerete a seguirmi, prossimamente vi parlerò anche del suo nuovo romanzo "Le impressioni di Berthe".

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