Negli ultimi giorni ho ricevuto il nuovo libro di Stella Stollo,
"Le impressioni di Berthe", che ricostruisce la figura della pittrice Berthe Morisot e il clima culturale in cui si è trovata ad operare, al fianco dei grandi dell'Impressionismo. Pur non avendo ancora letto il libro, sono certo che ritroverò l'abilità di ricostruzione storica, e la capacità di plasmarla in un romanzo, che ho trovato in altri libri della Stollo. In particolare ne "I delitti della Primavera" (Graphofeel, 2014), romanzo che mi ha molto colpito alcuni anni fa e che mi permetto di suggerirvi.
Il romanzo è ambientato a Firenze, al
tempo di Lorenzo de' Medici, epoca che rappresenta, nell'immaginario collettivo
di ognuno di noi, uno dei momenti di massimo splendore dell'arte e
della cultura italiana. Una parentesi straordinariamente felice, di modernità e apertura, di
pace e prosperità. Basterà ricordare che in quegli anni si trovarono ad operare, a stretto contatto, intellettuali del calibro di Marsilio Ficino, Pico della
Mirandola, Angelo Poliziano e, in quegli ambienti, si poteva discorrere d'arte con un giovane Leonardo da Vinci, o
ascoltare Amerigo Vespucci esporre bizzarre teorie sulle carte
geografiche.
Immaginate però che, ad un certo punto, la vita della città sia sconvolta da una
serie di morti inspiegabili, che colpiscono donne della ricca
borghesia e che, ben presto, emerga che queste morti risultano legate da un filo
rosso piuttosto evidente e inquietante.
“I delitti della primavera”, appunto, visto che tutta la vicenda ruota proprio attorno al celebre quadro
“L'Allegoria della primavera” di Sandro Botticelli e Filippino
Lippi. L'assassino, infatti, seguendo una precisa logica di follia, uccide lasciando sui cadaveri piccoli oggetti che rimandano
inequivocabilmente a particolari del quadro.
Mentre la
storia si dipana, e le morti si susseguono, entrano in scena tanti
altri personaggi, come Simonetta Cattaneo Vespucci o Giuliano de'
Medici.
Particolarmente
ben delineata è la figura di Simonetta, modella di Botticelli e
donna simbolo dell'epoca, che irrompe prepotentemente in scena ed è
un'altra protagonista del romanzo. La donna più bella del Rinascimento, secondo molti, si trova ritratta in tanti quadri di Botticelli e anche la "Nascita di Venere" vedrebbe lei come splendida e sublime modello di bellezza.
Sposata in giovane età con un
uomo che non amava, è legata sentimentalmente a Giuliano de' Medici
e allo stesso Sandro Botticelli. Figura di donna bellissima e sfortunata, morirà
giovanissima di tisi, ma lascerà un segno indelebile nella storia.
Un romanzo
gradevole, colto e raffinato, che rivela un accurato lavoro di
documentazione da parte dell'autrice che ci accompagna
in questo avvincente viaggio nel Rinascimento. Di Stella Stollo, scrittrice nata
ad Orvieto, ma che vive ed insegna a Montepulciano, ho già scritto
altrove su questo blog.
Se continuerete a seguirmi, prossimamente vi parlerò anche del suo nuovo romanzo "Le impressioni di Berthe".
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