venerdì 6 marzo 2020

Tex l'inesorabile – il Texone di Claudio Villa




Dire che lo stavamo aspettando “da tempo” è un eufemismo, visto che erano ormai 17 anni che il maestro Claudio Villa ci stava lavorando. Qualcuno stava persino pensando che non sarebbe mai stato concluso. E invece eccolo qui, tra le nostre mani. L'attesa è stata ripagata tutta, perchè il volume disegnato da Villa è un piccolo capolavoro, nel mondo della Nona Arte. Tanto grande era l'aspettativa da far quasi dimenticare che lo sceneggiatore della storia è un altro mito del mondo di Aquila della Notte, ossia Mauro Boselli.
Bisognerebbe quindi dire il Texone di Villa e Boselli, se non fosse che questi volumi di grande formato sono nati proprio una trentina di anni fa per ospitare i più grandi maestri della china e del pennello e hanno ospitato tanti maestri del disegno, anche stranieri, ognuno dei quali ha dato una propria interpretazione personale del personaggio, spesso raffigurandolo con tratti somatici ben diversi da quelli delineati in origine, solo per fare un esempio, da Aurelio Galleppini.
Questo non poteva accadere con Villa, perchè Tex è ormai il Tex di Villa. La sua arte, tutti i mesi, risalta sulle copertine della serie regolare, da cui si evince in modo straordinario la capacità di cogliere il particolare e ritrasmetterlo con grande forza evocatica.
Nel Texone, tutto questo si nota ancora di più, fin dalla copertina. Tex con il winchester in pugno, il tramonto sullo sfondo, assume un rilievo epico, quasi da eroe della mitologia greca. Lo sguardo stesso, sicuro e deciso, mostra tutte le caratteristiche di quello che Tex è, e resterà sempre, nel sentire dei lettori.
La sceneggiatura di Boselli lo vede sulle tracce dei fratelli Logan, un trio di fuorilegge che metterà a dura prova lui e i suoi pards. I dialoghi tra Tex e Carson sono brillanti come sempre, e la storia si dipana su temi da western classico, dove non c'è spazio per elementi di soprannaturale o fantastico. Claudio Villa illustra la vicenda con un andamento fatto da carrellate quasi cinematografiche, che raggiungono il top nei primi piani alla Sergio Leone.
Lì l'arte di Villa emerge in tutta la sua classe, con dettagli specifici e minimali, come il sudore e le rughe di espressione del viso, che evidenziano un lavoro certosino di cesellatura del disegno che raramente si riscontra nel disegno popolare e che forse trova un paragone, per quanto molto distante nello stile, in un altro Texone, quello mitico di Magnus, “La valle del terrore”. 
I richiami a Sergio Leone, a mio modesto parere, si colgono anche nella scena del duello, dove i nostri quattro pards affronteranno i quattro fuorilegge e, ancora una volta, i primi piani la faranno da padrone.
Che aggiungere ancora? Non vi resta che leggerlo e farvi una vostra opinione in merito.







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