"Sepolture imperfette" di Elisabetta Santini

Oggi vi voglio parlare di un libro che ho letto ormai un po' di tempo fa, e che avevo presentato a Borgotaro sotto i Portici di Palazzo Manara. Allora il mio blog non esisteva ancora e il libro merita la lettura, per cui ne voglio parlare ora. Si tratta di "Sepolture imperfette" di Elisabetta Santini.
Elisabetta Santini, empolese, insegnante di scuola materna a Cerreto Guidi, fa parte dell'associazione di scrittori “RosaeMundi” di Empoli e recita in teatro con due gruppi teatrali, “La Maschera” e gli “Affabulanti”. Protagonisti del suo romanzo sono una giovane restauratrice, Nina Morelli, ed il titolare di un’azienda di restauri, Marco Aleardi, uomo dal fascino enigmatico. Lavorando fianco a fianco, in un’antica villa in Toscana, i due si scopriranno sempre più attratti l’uno dall’altra. Accanto a loro gli altri giovani del gruppo di lavoro: Eva, Fabrizio, Sara. 
La villa ha qualcosa di inquietante, leggendo vengono alla mente alcuni fotogrammi del film di Pupi Avati “La casa dalle finestre che ridono”. I personaggi sono tutti ben delineati; la scrittrice ha dato loro grande spessore psicologico. Sono personaggi dalla storia tormentata... hanno tutti qualcosa da nascondere; taluni convivono con tragiche esperienze passate; un passato che li ha segnati nel profondo dell'animo. Un avvenimento terribile - l’omicidio della moglie del proprietario della villa - muterà radicalmente il corso delle loro esistenze; sarà solo il primo di una serie di eventi misteriosi e drammatici con i quali dovranno fare i conti. Ci sono momenti di grande suspense... sembra che tutto possa succedere, da un momento all'altro. 
Elisabetta Santini e Massimo Beccarelli
Nella casa sembrano esserci strane presenze; a tratti si ha l'impressione che la vicenda possa virare verso il soprannaturale. Tuttavia, in definitiva, questo non accade. Non è un romanzo horror, per intenderci. Piuttosto, si può dire che ha molti elementi del genere “Giallo”. C'è il morto assassinato; gli indizi sparsi qua e là, e il commissario li deve interpretare, deve dare loro un senso e, come in tutti i gialli che si rispettino, il lettore si può improvvisare detective e cercare di capire chi è l'assassino. E qui riemerge ancora la bravura di Elisabetta Santini: quando credi di aver risolto il mistero, di aver capito che è il colpevole... ecco il colpo di scena... la tua ricostruzione era sbagliata. In conclusione, è proprio un libro avvincente, scorrevole, che si legge tutto d'un fiato.


                                                                         Massimo Beccarelli

Commenti

  1. Un appassionato invito alla lettura, in cui Massimo inserisce abilmente gli ingredienti, per suscitare l'interesse alla lettura. In questo caso, poi, traspare il piacere vissuto dal lettore e lo racconta attraverso le parti salienti del libro senza svelare il mistero del giallo, anzi rendendolo ancora più avvincente.
    Francesco

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    1. Grazie Francesco. Effettivamente è stata una lettura che mi ha coinvolto molto. Questo romanzo per me è stata una gradita sorpresa!

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