giovedì 10 luglio 2014

"Sepolture imperfette" di Elisabetta Santini

Oggi vi voglio parlare di un libro che ho letto ormai un po' di tempo fa, e che avevo presentato a Borgotaro sotto i Portici di Palazzo Manara. Allora il mio blog non esisteva ancora e il libro merita la lettura, per cui ne voglio parlare ora. Si tratta di "Sepolture imperfette" di Elisabetta Santini.
Elisabetta Santini, empolese, insegnante di scuola materna a Cerreto Guidi, fa parte dell'associazione di scrittori “RosaeMundi” di Empoli e recita in teatro con due gruppi teatrali, “La Maschera” e gli “Affabulanti”. Protagonisti del suo romanzo sono una giovane restauratrice, Nina Morelli, ed il titolare di un’azienda di restauri, Marco Aleardi, uomo dal fascino enigmatico. Lavorando fianco a fianco, in un’antica villa in Toscana, i due si scopriranno sempre più attratti l’uno dall’altra. Accanto a loro gli altri giovani del gruppo di lavoro: Eva, Fabrizio, Sara. 
La villa ha qualcosa di inquietante, leggendo vengono alla mente alcuni fotogrammi del film di Pupi Avati “La casa dalle finestre che ridono”. I personaggi sono tutti ben delineati; la scrittrice ha dato loro grande spessore psicologico. Sono personaggi dalla storia tormentata... hanno tutti qualcosa da nascondere; taluni convivono con tragiche esperienze passate; un passato che li ha segnati nel profondo dell'animo. Un avvenimento terribile - l’omicidio della moglie del proprietario della villa - muterà radicalmente il corso delle loro esistenze; sarà solo il primo di una serie di eventi misteriosi e drammatici con i quali dovranno fare i conti. Ci sono momenti di grande suspense... sembra che tutto possa succedere, da un momento all'altro. 
Elisabetta Santini e Massimo Beccarelli
Nella casa sembrano esserci strane presenze; a tratti si ha l'impressione che la vicenda possa virare verso il soprannaturale. Tuttavia, in definitiva, questo non accade. Non è un romanzo horror, per intenderci. Piuttosto, si può dire che ha molti elementi del genere “Giallo”. C'è il morto assassinato; gli indizi sparsi qua e là, e il commissario li deve interpretare, deve dare loro un senso e, come in tutti i gialli che si rispettino, il lettore si può improvvisare detective e cercare di capire chi è l'assassino. E qui riemerge ancora la bravura di Elisabetta Santini: quando credi di aver risolto il mistero, di aver capito che è il colpevole... ecco il colpo di scena... la tua ricostruzione era sbagliata. In conclusione, è proprio un libro avvincente, scorrevole, che si legge tutto d'un fiato.


                                                                         Massimo Beccarelli

2 commenti:

  1. Un appassionato invito alla lettura, in cui Massimo inserisce abilmente gli ingredienti, per suscitare l'interesse alla lettura. In questo caso, poi, traspare il piacere vissuto dal lettore e lo racconta attraverso le parti salienti del libro senza svelare il mistero del giallo, anzi rendendolo ancora più avvincente.
    Francesco

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    1. Grazie Francesco. Effettivamente è stata una lettura che mi ha coinvolto molto. Questo romanzo per me è stata una gradita sorpresa!

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