Spesso
ci capita di pensare, con una certa superficialità, alla Liguria
come alla terra delle vacanze, del mare, del riposo estivo, della
luce. Chi la conosce meglio, sa invece che la Liguria ha un'anima
fatta di luce e ombra. Lo scrittore savonese Daniele Genova ha colto
bene questi aspetti contrastanti della terra ligure: “Non è possibile raccontare la terra di Liguria, se non
così: a colpi di luce, giochi d'ombra, rapidi tocchi di pennello”. E
l'ombra è rappresentata, tanto per fare un esempio, dai tanti fatti di cronaca nera che l'hanno
vista protagonista. Basti pensare al serial killer Donato Bilancia, solo per citare il nome più noto, o alle vittime degli anni di
piombo (Guido Rossa; i morti di via Fracchia). Senza dimenticare i
casi ancora irrisolti, come quello di Nada Cella. Non è un caso,
inoltre, che il cantautore più famoso di questa terra, Fabrizio De
Andrè, sia il cantore per eccellenza dell'umanità diversa e
“deviata”...
Anche il cinema ha contribuito a fissare
nell'immaginario collettivo il fascino maledetto di una città,
Genova, che della Liguria è il capoluogo. Pensate a “Italia a mano
armata” o “La polizia incrimina, la legge assolve”, famosi polizieschi anni '70.
La
Liguria è anche una regione dove fioriscono innumerevoli storie e
leggende, legate a vampiri, streghe, fantasmi, ai personaggi del
mondo delle tenebre: si pensi al libro “Liguria Misteriosa” di
Valerio Lonzi (Roma, Castelvecchi, 2010).
Non
deve stupire più di tanto, quindi, un'antologia come "Nero Liguria" (a cura di Daniele Cambiaso, Perrone editore),
che si colloca nella scia di una tradizione che risale addirittura al
romanzo d'appendice o Feuilleton ottocentesco “I misteri di
Genova”, che si inspirava al ben più famoso “I misteri di
Parigi” di Eugene Sue.
“Nero
Liguria” è un'antologia che contiene 20 racconti, scritti da 23
diversi autori, che possono essere ascritti al genere Nero (la
cronaca nera dei giornali) o al genere giallo o poliziesco. Sono
presenti tuttavia contaminazioni di genere, e si riscontrano racconti
di genere horror (basti pensare al racconto “Il vampiro di Triora”)
o di fantascienza.
Un libro gradevole, che piacerà soprattutto gli appassionati del genere, ma che andava presentato, perchè forse non ha avuto il successo che meritava.
Massimo Beccarelli