Cari amici, l'incipit che voglio presentarvi oggi è tratto da "La luna e i falò" (1950), capolavoro di Cesare Pavese (1908-1950). La scelta di questo romanzo è legata al fatto che rappresenta, secondo diversi critici, il suo testamento spirituale, visto che precede di poco la tragica conclusione della sua vita, a cui pose fine con il suicidio. L'ambiente è quello delle Langhe, quella parte del Piemonte a cui Pavese è rimasto legato fin dai tempi dell'infanzia. Il protagonista del romanzo è un emigrante che, dopo essere tornato dall'America, ripercorre le vie di quel paese che ha conosciuto da ragazzo e scopre che tante cose sono cambiate, tranne appunto il paesaggio e Nuto, un vecchio amico con cui ama ricordare il passato. Mentre i ricordi si susseguono nella sua mente, nuovi falò vengono a testimoniare la disperazione del presente. Ha scritto Leone Piccioni, cogliendo appieno molti aspetti centrali del romanzo: "La luna e i falò [...]...
Erik il Rosso Quando si pensa alla scoperta dell'America, viene spontaneo pensare a Cristoforo Colombo e alle sue caravelle. L'impresa del genovese non va certo ridimensionata, ma bisogna considerare che quelle terre erano già state esplorate secoli prima di lui dai Vichinghi. La storia dei Vichinghi è affidata alle saghe, cioè ai racconti mitici della tradizione germanica, che sono state spesso considerate alla stregua di leggende con scarso fondamento storico. E anche la saga di Erik il rosso non era considerata in modo diverso. Di recente, però, il ritrovamento di reperti archeologici mostra che quella saga contiene molte informazioni storicamente attendibili. Figura di avventuriero sicuramente “sui generis”, Erik il rosso fu costretto a fuggire dalla Norvegia per l'accusa di omicidio. Rifugiatosi in Islanda, dovette andarsene ben presto anche da lì. Per aver commesso altri atti di violenza, infatti, fu condannato a tre anni di esilio. Era il 982 d.c. e...
Una rubrica molto amata del "Lettore di Provincia" Cari amici, riprendo oggi, dopo qualche tempo, la rubrica dei grandi incipit letterari. Dopo Kafka , Buzzati , Pirandello e D'Annunzio , è oggi la volta de "L'Isola di Arturo"di Elsa Morante. Il romanzo, che ha vinto il Premio Strega nel 1957, merita di figurare in cotanta compagnia, perchè ci regala pagine di assoluto valore letterario. E' la storia di Arturo che, nato sull'isola di Procida, vive un rapporto tormentato col padre e, attraverso una serie di avventurose e formative esperienze, cresce e diventa adulto. Buona lettura! Spero che l'incipit possa invogliarvi a leggerlo integralmente. Ne vale la pena. A presto! Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui , mi sembra, il primo a informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato pure da un r...
Commenti
Posta un commento