Queste
poesie di Giuseppina Latini, poetessa di origini romane, raccontano
la vita. La vita con le sue gioie e i suoi dolori, i suoi alti e
bassi, l'amore, la rabbia, il riso e il pianto. Queste poesie dunque
raccontano la "sua" vita, direte voi. É un'autobiografia poetica?
Forse sì, in parte lo è. Ci sono tratti sicuramente autobiografici,
ma la questione non è tanto quella di discernere quali sono gli
elementi autobiografici e quali non li sono, quanto piuttosto di
osservare che, tra le righe, ognuno di noi può riconoscere
esperienze, passaggi della propria vita. Queste poesie assumono,
dunque, in quest'ottica, un altro valore, un valore universale. E' la
vita di Giuseppina, ma è anche la vita di ognuno di noi, e quando
leggerete questi versi vi accorgerete di aver provato tanti dei
sentimenti che vi vengono descritti, di avere vissuto le stesse
situazioni, gli stessi momenti di felicità e le stesse delusioni.
Una vita a volte difficile, ma affrontata con un ottimismo di fondo
che fa trovare sempre le ragioni per vivere, per andare avanti, per
affrontare tutto col sorriso, e con la convinzione che tutte queste
prove rafforzano il carattere, perchè la vita, comunque, deve
continuare.
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Giuseppina Latini e Massimo Beccarelli (Foto Agitati) |
Una vita che è dono di Dio e quindi va rispettata,
sempre e comunque. Sono poesie ricche di saggezza, ma non quella
degli eruditi o degli studiosi, bensì quella nutrita dall'esperienza
del vivere quotidiano. Sono poesie narrative, scorrevoli, quasi dei
racconti in versi. Sono semplici, chiare, ed è gradevole lasciarsi
trasportare dalla lettura.
É
una poesia che “va verso la prosa”, per citare le parole del
critico letterario Alfonso Berardinelli, ma non si tratta di un
difetto. Il '900 ci ha insegnato che la poesia non è più soltanto
fatta di rime regolari, rime baciate, e forme metriche precise.
Alcuni
dei maggiori poeti italiani del secondo '900 hanno scritto poesie
narrative. Pensiamo a Giovanni Giudici o ad Attilio Bertolucci, che
ha addirittura scritto un romanzo in versi: “La Camera da letto”.
Le poesie di Giuseppina Latini, seppur facendo le debite proporzioni, si possono idealmente collocare
all'interno di questo filone.
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