mercoledì 4 settembre 2019

“Voci di libertà”, un poemetto celebra Guido Picelli e le barricate del '22



“Voci di libertà, ovvero l'enigma di Picelli” è un breve poemetto, di stile elevato e condito di riminiscenze classiche, con cui la scrittrice bedoniese Loredana Squeri ricorda e celebra la memoria di Guido Picelli. Un testo a più voci, che dà la parola, alternativamente, allo stesso Picelli e a un Ardito del Popolo, uno di quelli che a Parma presero le armi, insieme a lui, per opporsi all'avanzata in città delle truppe fasciste guidate da Italo Balbo. 
Guido Picelli

A fine luglio del '22, come noto, anche a Parma era in corso un'operazione di sciopero “legalitario”, indetto dall'Alleanza del Lavoro, i sindacati di sinistra di allora, per protestare contro le violenze fasciste. In città l'adesione dei lavoratori allo sciopero fu massiccia. Mussolini aveva dato ordini precisi. Se entro pochi giorni il Governo non avesse saputo reprimere lo sciopero, ci avrebbero pensato i fascisti. Visto che lo sciopero perdurava, furono inviate a Parma 10.000 camicie nere, provenienti dai paesi del parmense e dalle province vicine, al comando di Italo Balbo. 
L'Oltretorrente sarà il luogo simbolo di questi che passeranno alla storia come i “Fatti di Parma”. Furono erette barricate, trincee, e il comando delle operazioni fu affidato a Guido Picelli e ai suoi Arditi del Popolo, che riuscirono a respingere l'assalto. 
L'eroica resistenza fu celebrata anche, alcuni decenni dopo, dalla celebre scritta: “Balbo t'è pasè l'Atlantic ma miga la Pèrma”, apparsa su alcuni muri del lungoparma. 
Il testo di Loredana Squeri, pur rispettoso degli aspetti storici, va visto e apprezzato per i suoi aspetti poetici e emozionali. La scelta azzeccata di far parlare in prima persona Picelli permette di scampare al rischio di cadere nella retorica. Picelli, qui, è prima di tutto l'uomo, con i suoi dubbi e le sue incertezze: 

Qualche volta mi sono domandato
perchè a me questo cuore scoppiato
all'ingiustizia, che tanti in vita loro
mai saranno ribelli, anche senza far male.

E poi c'è l''Oltretorrente, luogo della resistenza, in quell'estate del 1922, che è sempre nei pensieri di Guido, e Parma, la sua città:

Parma, mia madre e amante,
nutre di forza chi la sa godere.
A me è toccata in sorte la forza
di questo mio destino di Oltretorrentino.

Emanuele Ghelfi, Loredana Squeri, Massimo Beccarelli

Un testo ricco di suggestioni, che vi consigliamo di leggere e che speriamo venga presto presentato anche a Parma, dopo essere stato letto e apprezzato dal pubblico in valtaro.
L'autrice Loredana Squeri, bedoniese, ha fatto parte della scuola bolognese del “Giallo”, insieme ad autori del calibro di Carlo Lucarelli, Pino Cacucci e Loriano Macchiavelli.
Autrice di romanzi e racconti, è insegnante di scuola secondaria.



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