Cosa
pensano di noi i nostri animali domestici?
Per
rispondere a questo curioso interrogativo è necessaria una buona
dose di fantasia e inventiva e la capacità di mettersi nei panni
dell'altro. Non facile, soprattutto se l'altro in questione è nientemeno che il cane di casa. Un cane un po' particolare, fin dal nome,
che è tutto un programma: Mefi, diminutivo di
Mefistofele. “Forse in questa casa avevano bisogno di un nome
importante, giusto per sconsigliare l'ingresso non autorizzato a
qualche cattivo intenzionato di passaggio da queste parti”. Già,
perchè Mefistofele richiama alla memoria diavoli, fiamme infernali e
puzza di zolfo. Peccato che i ladri di oggi non siano proprio tutti
formati nella cultura classica e accademica, per cui il nome solo non
li spaventa di certo.
Attorno
a lui, gravitano una serie di personaggi e di animali, che da lui
vengono descritti e presentati nelle loro comuni attività
settimanali.
I
rapporti all'interno della famiglia di Mefi non sono proprio
idilliaci e ci sono costanti tensioni tra i vari componenti. Anche i
rapporti con il gatto di casa, Miciogatto, non funzionano a dovere.
Se quest'ultimo vuole giocare con lui, infatti, Mefi non intende
certo abbassarsi al suo livello.
In
casa ci sono poi il capofamiglia, o meglio “il capobranco”, anche
se Mefi, un po' perfidamente, aggiunge che in verità è lui che
pensa di esserlo, visto che in realtà non è così, e la moglie, la
padrona, donna decisa e volitiva. Ci sono poi i loro due figli. Il
maschio, che va ancora a scuola ed è sempre di corsa, e la figlia,
che frequenta l'Università ed è sempre attenta al proprio look.
Per
un'intera settimana seguiremo questa famiglia attraverso gli occhi di
Mefi. Anche gli aspetti più seri o preoccupanti dei rapporti
famigliari assumono così, spesso involontariamente, aspetti
grotteschi e ironici. Eh sì, perchè Mefi è spesso vittima
designata, a cui tocca assistere a scene di vario genere.
Si
trova così ad accompagnare la padrona in un'agenzia investigativa,
oppure la figlia in montagna, pur non avendone nessuna voglia. Cerca
di svolgere al meglio il suo ruolo di cane da guardia, salvo poi
scoprire che il presunto ladro altri non è che il figlio dei padroni
intento ad appartarsi con la fidanzatina.
Mariangela Pasciuti |
Ma
alla fine di tutto, quando arriva la domenica, tutto si sistema:
“Siamo proprio una bella famiglia. Cane tatone compreso,
conclude il capobranco".
Un libro molto divertente, dal taglio originale, che si legge in un
soffio ed è da consigliare quando si cerca un'oretta di svago
intelligente. Opera di Mariangela Pasciuti, pedagogista, dirigente
scolastico e docente universitario, che abbiamo già recensito su
questo blog per il suo bel romanzo “La casa Liberty”.
La
lettura è resa ancora più piacevole dalla presenza di tante buffe
illustrazioni di Giuseppe Vitale.
Ciao,
RispondiEliminasono due lavori troppo diversi tra loro, se non ne fossi sicura, li riterrei scritti da autori differenti.
Il libro/fumetto e divertente, ironico, molto, molto acuto e lineare il punto di vista dell'amico fedele dell'uomo per eccellenza.
Il secondo tomo, potrebbe essere rappresentato in un film epico/storico. Personaggi legati tra loro, attraverso storie, epoche, amori, disamori.
Parole, in ogni caso insufficienti, entrambi vanno toccati, guardati, letti.
Buonanotte Mariangela,
splendida e coraggiosa amica.