mercoledì 11 marzo 2020

Vecchie storie e leggende delle frazioni di Borgotaro

A cura di Rita Santini


Una cosa che mi ha fatto molto piacere in questo periodo di triste realtà, col presente incerto, in cui da ogni parte si parla di gravi malattie e di rischi per la salute di tutti, è stata la bella notizia che il mio scritto sui Mulini è stato molto apprezzato e gradito, e molti lo hanno letto con interesse. 
A me, personalmente, è stato chiesto di continuare a parlare di leggende e storie accadute in passato e di cose viste realmente da molte persone; cose piuttosto strane, che alcuni forse stenteranno a credere. Mi ha raccontato, ad esempio, Maria Rita di Valdena che, quando lei aveva circa 15 anni, andò un giorno a San Vincenzo a trovare sua nonna, in località Caminà. Era verso sera. Sua madre la lasciò a San Vincenzo e disse che tornava a casa a Valdena. La ragazza guardò verso Valdena e vide, là dove ora si trova una grossa frana, delle luci vivissime e tremolanti, che si muovevano avanti e indietro. 
Allora Maria Rita chiamò la nonna e le chiese: “La mamma è già arrivata di là, e mi fa segno con la pila”. Ma la madre, che era partito da pochi istanti, rispose: “Ma che dici mai Maria Rita? Io sono ancora qua!”. Allora le due donne chiamarono anche la nonna e tutte e tre videro quelle luci ballare sul fianco della montagna. Maria Rita oggi sostiene che, secondo lei, si trattava di fuochi fatui. Sempre lei ci racconta che allora, di notte, tanta gente vedeva luci che sembravano “processioni” che andavano avanti e indietro. Molti fecero così celebrare Santissime Messe, perchè pensavano che fossero i morti che tornavano perchè avevano bisogno di preghiere di suffragio. Oggi lei mi dice che queste luci e queste “processioni” possono essere anche fenomeni naturali correlati alle frane che, per ben tre volte, hanno devastato quel versante della montagna; in particolare a gas sprigionatosi dal sottosuolo. 
Un altro amico, che non vuole essere nominato, ci racconta che anche nelle vicinanze della frana di Pontolo, ha visto quelle luci muoversi in processione e, dopo essersi avvicinato, gli parve di udire bisbigliare, come se fossero persone che pregavano sottovoce. 
La stessa persona ci ha raccontato di aver visto un cane bianco che lo ha accompagnato per un tratto di strada, per poi scomparire. Un fatto analogo mi è stato raccontato già molti anni fa, da alcuni ragazzi di allora, che mi raccontarono a loro volta di essere stati accompagnati da un grosso cane bianco, ma loro, credendolo un cane qualsiasi, neanche ci badarono, dato che non li molestava. 

Però poi, dopo un tratto, quando si girarono per cercarlo, non lo trovarono più. Un altro fatto alquanto strano mi è stato raccontato da un uomo buono, onesto e lavoratore, ormai defunto che, mentre si recava a una sua casella, nel primo mattino ebbe una visione: vide una bellissima donna, di bianco vestita, venirgli incontro. L'uomo si scansò educatamente per lasciarla passare, ma si accorse che i piedi della donna non toccavano terra, perchè non facevano nessun rumore sulle foglie secche. Lui pensò che fosse la Madonna, o sua madre, che non aveva mai conosciuto, perchè era morta quando aveva solo tre anni. Così piccolo, poiché suo padre era stato richiamato alla guerra, aveva aiutato a crescere un fratellino ancora più piccolo di lui.

Un'altra persona, il signor Giorgio, oggi residente in San Rocco, mi ha raccontato che quando era bambino, e abitava a Pieve di Campi, a lui faceva molta impressione una strada che chiamavano la strada dei morti. In seguito, ha scoperto che si chiamava così solo perchè lì anticamente venivano seppelliti i morti. Sempre a Pieve di Campi, continua Giorgio, c'è una strada strana che la gente chiama la Strada del melo, dove molta gente racconta di aver visto l'ombra di una persona che, quando ci si avvicina per parlargli, sparisce nel nulla. Inoltre, conclude Giorgio, nei cimiteri, a seguito dei fenomeni legati alla decomposizione dei morti, si vedono spesso fiammelle, che poi svaniscono.

Un altro fatto alquanto strano è accaduto a mia madre, che era molto devota della Madonna; alcuni anni prima di morire, volle regalare una bella tovaglia da mettere davanti alla Maestà dell'Immacolata Concezione, sita in località Rovinaglia, e proprietà della famiglia Beccarelli. Una delle notti successive, la sua camera fu illuminata da una bianca luce splendente. Ella mi disse: “forse la Madonna ha gradito il mio dono, e dal cielo mi ha mandato un raggio della sua luce”.



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