Voglio condividere alcune riflessioni sul bel libro di Aldo Boraschi “Al limite del buio”, che è stato presentato oggi, 31 maggio, al bar “Odissea” di Borgotaro.
Il
libro di Aldo Boraschi prende le mosse da un omicidio...
A
Lavagna, un pensionato viene trovato ucciso. La vittima è Giovanni
Battista Bernabò, detto Giobatta. Una vita senza ombre, una morte
inspiegabile. Nessun indizio, solo due parole farfugliate ad un
Carabiniere prima di morire: Cavi... gna...
Ma
le indagini, più che dai Carabinieri, sono portate avanti da Fabio
Riccò, giornalista della piccola emittente televisiva Teletua. Fabio
era il protagonista anche del precedente romanzo di Boraschi. Nella
sua figura, l'autore ha forse condensato alcuni aspetti della propria
autobiografia, in particolare l'esperienza di lavoro presso la tv
valtarese “Videotaro”, che allora nasceva. Nel libro, Fabio viene
descritto così: “capelli eternamente scarruffati e leggermente
ingrigiti all'altezza delle tempie”, vive una vita da “mediano”,
ha trascorso “anni protratti in lancinanti insoddisfazioni, e
ribollimenti interiori, a volte virulenti, a volte corrosivi, ma
sempre presenti”. Inoltre, la sua è “una vita per procura, a far
nascere personaggi da prima pagina per poi esserne il becchino”.
E'
un ottimo giornalista, ma non è apprezzato appieno nel suo lavoro.
E' oppresso da un direttore insopportabile che si prende tutti i
meriti, lo stipendio arriva a singhiozzo...
Al
suo fianco un gruppo di personaggi difficili da dimenticare: l'amico
del cuore Carlo, il maresciallo Nusca, l'impiegato dell'ufficio
anagrafe Luca Pinaggia, il pm Maria Furlato, Giamma...
Massimo Beccarelli e Aldo Boraschi (Foto Agitati) |
Ma
non è solo la Liguria del mare, dei panorami mozzafiato, della luce.
E' una Liguria fatta di luce e ombra. Come ha scritto lo scrittore
savonese Daniele Genova: “Non è possibile raccontare la terra di
Liguria, se non così: a colpi di luce, giochi d'ombra, rapidi tocchi
di pennello”. E' questa Liguria “nera” a fare da sfondo al
romanzo di Boraschi. Ma non c'è solo la Liguria, c'è anche quella
terra di confine che va da Bedonia a Chiavari, passando per il passo
del Bocco.
E
così si prosegue nella lettura, una lettura gradevole, ricca di
spunti anche ironici. E infine, tra Russi e Orsanti, con un passato
che ritorna prepotente e il sentimento della vendetta che aleggia su
tutta la storia e la fa da padrone, si giunge al finale che, come
sempre accade in questi casi, è a sorpresa. Ma ovviamente non sta a
me rivelarlo.
Massimo Beccarelli