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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

La macchina umana: Dylan Dog e un incubo Kafkiano

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Quando si parla di situazione kafkiana si fa riferimento, come noto, a una situazione paradossale e assurda in cui una persona si trova senza apparente ragione e senza alcuna possibile via di uscita. Si ricordi, in particolare, Il Processo di Kafka, dove il protagonista scopre di essere imputato in un processo senza saperne la causa e, allo stesso modo, senza riuscire mai a capire le ragioni di un tale accanimento, si trova infine ad essere persino condannato a morte. Analogo sgomento si percepisce nelle pagine del numero di Dylan Dog attualmente in edicola: La macchina umana. In questo caso Dylan Dog si trova a lavorare come impiegato in una grande azienda, la Daydream, che impone ritmi di lavoro logoranti ai lavoratori e li vessa in continuazione, chiedendo straordinari e punendo con durezza chi non rispetta le regole. Chi lascia per primo il posto di lavoro deve compilare pacchi di scartoffie e chi arriva in ritardo, anche di un solo minuto, deve scontare facendo lunghi t...

Curiosità letterarie: libri famosi e best-seller “clonati” e parodiati

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Sapete che esiste una saga che abbina le opere di Jane Austen agli zombie? Oppure che, invece che al Signore degli anelli, potete appassionarvi al “Signore dei tortelli” o allo “scrobbit”?  Oppure, per i più golosi, perchè non preferire Il Codice gianduiotto al ben più noto Codice da Vinci?  E' cosa nota che il successo espone a parodie, imitazioni, riferimenti più o meno curiosi. Certo è che gli esempi mostrati sopra meritano di essere citati, almeno a titolo di curiosità. Vi presentiamo alcune copertine, i riferimenti bibliografici e alcune note sulla trama. Buon divertimento! Orgoglio e pregiudizio e zombie ( Pride and Prejudice and Zombies ) è un romanzo del 2009 di Seth Grahame-Smith  che unisce il classico Orgoglio e Pregiudizio ( 1813) di Jane Austen   con elementi tipici dell'horror   (in particolare gli z ombie ). Jane Austen, in copertina, viene accreditata come coautrice del romanzo. Il romanzo segue la trama originale di ...

Qui giaccio: un serial killer che si ispira a un Canto di Nietzsche

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Roma. Il Cimitero Monumentale del Verano è teatro di una serie di omicidi efferati, opera di un serial killer, un imbalsamatore, che opera secondo antichi rituali di cui pochi sono a conoscenza e che, prima di ogni omicidio, recita gli inquietanti versi di una composizione di Nietzsche, il “Canto del Capraio”, che inizia con la formula:    “Qui giaccio, malato nelle viscere - Le cimici mi divorano. E da lassù Ancora luce e chiasso: Lo sento, ballano”. Le indagini, che si rivelano complesse fin da subito, vedono all'opera il commissario Giacomo Negri e Tom Sermon, celebre coroner di Winnipeg, capitato nella capitale, in verità, per godersi qualche giorno di vacanza e costretto, suo malgrado, a impegnarsi in uno dei casi più complessi e pericolosi della sua carriera. Questi alcuni elementi della trama di “Qui giaccio” di Luigi Schettini (Golem edizioni, 2015), un libro avvincente e agghiacciante, ideale soprattutto per gli amanti del genere, che ti prende dal...

La Rancura: l'eterna sfida tra padri e figli, tra rifiuto ed emulazione

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Un titolo particolare, un parola sola, incisiva, che si staglia sulla pagina: Rancura. Un termine colto, raro, usato da Eugenio Montale per descrivere un sentimento che molti figli provano, o hanno provato, nei confronti del padre, per misurarsi con lui, per capirlo, per raccoglierne l'eredità. Un romanzo interessante, “La rancura” di Romano Luperini (Mondadori, 2016) che, seguendo questa suggestione, ci porta ad attraversare quasi tutta la storia del '900, attraverso le vite di tre protagonisti, nonno, figlio e nipote, per intendersi, e che nella sostanza rappresenta soprattutto la storia dei rapporti tra padre e figlio, via via rivisti e interpretati in modo diverso. A seconda di chi troviamo in scena, infatti, lo stesso personaggio assume varie sfaccettature, è uno, nessuno e centomila, per ricorrere a un facile paragone pirandelliano. Ogni personaggio è, nelle pagine del romanzo, quello che gli altri ritengono che lui sia. Si pensi a Luigi Lupi, il primo protagon...

Curiosità letterarie: Galeotto fu il libro...

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Nel famoso quinto canto dell'Inferno, nel girone dei lussuriosi, Dante Alighieri incontra Francesca da Rimini che gli racconta del suo amore adulterino per Paolo Malatesta. Un amore scoppiato mentre i due stavano leggendo "per diletto" il libro che narra le vicende di Lancillotto e del suo amore per Ginevra. Erano soli e senza alcun timore di innamorarsi. Più volte la lettura li spinse a cercarsi con gli occhi e a impallidire. Ma solo un punto fu quello che li vinse: Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante. (Dante, "Divina Commedia", Inferno, canto V) Il passo, come dicevamo, è molto famoso, e tutti o quasi lo abbiamo studiato e amato.  La parola "Galeotto", però, merita un approfondimento e nasconde diverse curiosità.  Dicendo "Ga...

La morte di Gallieno Ferri: Addio grande Maestro!

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Ci sono persone che ci accompagnano nel corso della nostra vita, fin dall'infanzia, avvolti nella magia delle pagine dei libri, del Cinema o dei fumetti. Persone che, proprio per questo, sentiamo vicine, come se fossero amici, amici che crediamo saranno sempre al nostro fianco, quasi fossero immortali. Leggere della morte di Gallieno Ferri mi ha fatto questa impressione. Ferri è come Zagor, mito ed eroe della gioventù, eterno e sempre giovane. Nel mio caso, la notizia si colora di ancora maggiore rammarico, perchè io Gallieno Ferri ho avuto la fortuna di incontrarlo anche di persona , esattamente due anni fa, e nell'incontro personale la sua figura non ha perso smalto, perchè Gallieno si è rivelato un grande anche nella vita, non solo nell'arte.  Un uomo di antica signorilità, dai modi garbati, cortesi, con cui sedersi al tavolo di una trattoria e parlare di tutto, non solo di Zagor, senza imbarazzi, perchè era una persona alla mano, senza superbia, che non si atteg...