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Visualizzazione dei post da 2014

Fumetti in un blog che parla di letteratura e cultura?

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Fumetti in un blog che parla di letteratura e cultura, molti lo considereranno inappropriato.  Che c'entrano i fumetti con la cultura? Da sempre il fumetto è considerato un medium povero, un mezzo espressivo troppo popolare, buono per il divertimento di bambini o poco più (Anche se non è sempre vero, in Francia, Giappone e Stati Uniti, per non parlare della grande tradizione, anche politica, del fumetto sudamericano, il fumetto è  considerato un'arte al pari di letteratura, cinema e musica). Nel corso del tempo, questo pregiudizio ha portato persino a vere e proprie cacce alle streghe, come quella scatenata dallo psichiatra Frederic Whertham e dal suo saggio “La seduzione degli innocenti” del 1954, con cui l'accademico, con argomentazioni in certi casi al limite del delirante, cercava di dimostrare come il fumetto popolare fosse all'origine di ogni piaga sociale, dall'alcolismo alla violenza, diffusa tra i giovani statunitensi. Tra i genitori dell...

I racconti di Rita Santini: Cari ricordi del passato

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Forse qualcuno, che ha letto distrattamente i miei racconti, avrà pensato che raccontassi fiabe, ma non è così. Raccontavo infatti un passato che non esiste più. Io sono cresciuta, come i bimbi di allora, sana all’ombra dei cerri, dei castagni, dei pioppi delle nostre valli. I miei amici, come me, erano giovani e spensierati. Correvamo allegri nel verde dei prati, inebriandoci col profumo soave dei fiori, all’aria dolce e primaverile; sognando come è giusto sognare quando si è giovani e giovani allora eravamo, ed amavamo il sorgere del sole dietro i monti, che quasi sempre ogni mattina s’annunciava radioso, accarezzando le colline circostanti. Una natura così incontaminata, che faceva giungere a noi l’aroma speciale che emanava il fieno appena falciato d’estate.  In questo ambiente eravamo felici di vivere, di essere amici di tutti, di difendere e amare uomini, bestie e piante, cioè ogni essere vivente. Nella stalla osservavamo la luce tremula dell’acetilene appesa al sof...

"La storia del Fumetto" su Lettore di Provincia

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In questi giorni abbiamo proposto a un amico, grande appassionato di fumetti, di tenere una rubrica su questo blog. La proposta è stata accolta con entusiasmo e vedrà approdare su queste pagine una serie di contributi dedicati alla storia del Fumetto, quella che viene oggi definita "la nona Arte". Gli abbiamo dato libertà di scegliere gli argomenti da trattare e quindi ogni articolo riserverà delle sorprese... Crediamo di fare cosa gradita, lasciando spazio di esprimersi ad altre voci e a nuove firme. Già da tempo il blog ospita i racconti di Rita Santini, che hanno riscosso largo interesse, e che continueranno ad essere proposti anche in futuro. E' l'occasione di avvicinare lettori diversi e nuovi e di raggiungere un pubblico più vasto. Continuerete comunque a trovare, ovviamente, anche i miei articoli.                                                   ...

Lucrezia Borgia, la perfida innocente

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Lucrezia Borgia è, senza dubbio, uno dei personaggi più controversi della storia del Rinascimento italiano. La sua figura, per lungo tempo identificata come simbolo di perdizione e dissolutezza, va oggi rivista e rivalutata. Il libro di Geneviève Chastenet, “Lucrezia Borgia, la perfida innocente” (Mondadori, Oscar Storia) ripercorre la vita di Lucrezia e ci aiuta a comprenderne meglio le vicende, che vanno calate e lette all'interno dell'epoca in cui è vissuta. “Menade scatenata, avvelenatrice, baccante, assassina, incestuosa: per molto tempo Lucrezia Borgia è stata il bersaglio privilegiato delle accuse più infamanti scagliate da romanzieri e poeti. Sulla figlia di Alessandro VI pesano da cinque secoli le più oltraggiose calunnie, senza che mai ne sia stata fornita la minima prova”. Le parole di Chastenet sono sostenute dalla ricerche storiche, presentate in modo divulgativo e gradevole, da cui emerge che Lucrezia sembra essere più vittima che carnefice. Nata n...

"Il Monte Penna", una storia lunga 20 secoli

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“Sulle nostre montagne pochi luoghi posseggono una storia così articolata, complessa e anche curiosa come la foresta del Monte Penna”. Una storia lunga 20 secoli, che Giovanni Marchesi ha raccontato in un interessante volume:  Il Monte Penna, frequentazione, conoscenza, antropizzazione, sfruttamento di una selva secolare. Il Penna risulta frequentato dall’uomo fin dai tempi preistorici. Alcuni reperti, infatti, ci permettono di riscontrare la presenza “di attività di caccia e raccolta di prodotti naturali spontanei”(p.12) già nel corso dell’età neolitica. Il primo insediamento stabile dell’uomo risale invece all’età del Bronzo, è il cosiddetto insediamento delle Rocche di Drusco.  Il Penna sarà poi abitato da popolazioni Liguri, fino all’avvento dei Romani, che li sconfissero ed occuparono il loro territorio. Interessanti alcuni aneddoti legati all’età medievale. I longobardi, ad esempio, sembra utilizzassero gli alberi del Penna per le loro cerimonie pagan...

La storia di Giuseppe Brugnoli, il flautista di Toscanini

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Giuseppe Brugnoli: chi era costui? Brugnoli era un illustre musicista, nato a Borgotaro nel 1873 e morto all’Aquila nel 1952. È considerato uno dei più grandi flautisti del primo novecento, ed è stato il primo flauto della famosa orchestra Toscanini, oltre che dell’Orchestra del teatro Augusteo di Roma, prima di ricoprire lo stesso ruolo presso il prestigioso Teatro Metropolitan di New York. Era un musicista famoso, ed era un borgotarese. Le ricerche effettuate su questo personaggio dal prof. Gian-Luca Petrucci, titolare della cattedra di flauto presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, in collaborazione con l’Associazione di ricerche storiche valtaresi “A. Emmanueli”, hanno permesso di portare alla luce molte notizie interessanti. In primo luogo è stato possibile ricostruire l’albero genealogico del nostro personaggio. È risultato così che Giuseppe Brugnoli era il fratello di Tanisio e di Cecu d’Nanö, padre delle signorine che allora, a Borgotaro, tutti conoscevano col...

"Il Dio del cacciatore" di Michele Bottazzi

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"Il Dio del cacciatore" è un libro molto originale, sia nello stile che nei contenuti. L'autore, Michele Bottazzi, è nato a Salsomaggiore Terme ed è laureato in Giurisprudenza. Come si legge sul suo sito internet , svolge l'attività di Consulente legale per società e privati ed è un Mediatore/Conciliatore professionista. E' anche un già affermato scrittore e un esperto di caccia, armi e munizioni, e collabora con le più importante riviste del settore. Ho finito di leggere in questi giorni il suo ultimo libro "Il Dio del cacciatore" e, come vi anticipavo, il libro mi ha positivamente colpito. Si tratta di un libro scritto con un linguaggio elevato, forbito, e va letto lentamente, con attenzione, quasi assaporato in ogni sua parte.  Una lettura a tratti difficile, che però riserva continue sorprese. Si nota il gusto per la parola esatta, giusta, precisa. Con le dovute proporzioni, ho provato il piacere che mi dava la lettura dei romanzi dannunziani; ...

Un mese da blogger per "Gazzetta di Parma"...

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E' ormai passato un mese da quando Gabriele Balestrazzi e Andrea Violi mi hanno proposto di tenere un blog sul sito della "Gazzetta di Parma". Un mese di post, riflessioni, approfondimenti, all'insegna dei social network e della lettura. E' stato bello parlare di argomenti a cui tengo e che conosco bene, ma anche documentarmi e fare ricerche, per presentarne altri, nuovi, che potessero interessare i lettori. E così, tra i 10 libri di Facebook e Perfectbook, si è parlato anche del Premio "La Quara" per short stories, di #TWsposi e Superfred. Colpito profondamente dall'alluvione che ha colpito Parma, mi sono permesso anche una breve incursione nella storia della città, ricordando la storica alluvione del 1868. L'ultimo post, di qualche giorno fa, è dedicato a "Coraggio e paura", il bel libro di Cristian Riva che ho presentato a Parma alla Libreria Feltrinelli lo scorso 30 ottobre. 

"La vita", un libro di poesie di Giuseppina Latini

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Queste poesie di Giuseppina Latini, poetessa di origini romane, raccontano la vita. La vita con le sue gioie e i suoi dolori, i suoi alti e bassi, l'amore, la rabbia, il riso e il pianto. Queste poesie dunque raccontano la "sua" vita, direte voi. É un'autobiografia poetica? Forse sì, in parte lo è. Ci sono tratti sicuramente autobiografici, ma la questione non è tanto quella di discernere quali sono gli elementi autobiografici e quali non li sono, quanto piuttosto di os servare che, tra le righe, ognuno di noi può riconoscere esperienze, passaggi della propria vita. Queste poesie assumono, dunque, in quest'ottica, un altro valore, un valore universale. E' la vita di Giuseppina, ma è anche la vita di ognuno di noi, e quando leggerete questi versi vi accorgerete di aver provato tanti dei sentimenti che vi vengono descritti, di avere vissuto le stesse situazioni, gli stessi momenti di felicità e le stesse delusioni. Una vita a volte difficile, ma affrontata...

Tanti incontri... tante belle esperienze...

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Da quando ho iniziato a curare presentazioni di libri, ho avuto la fortuna di incontrare tanti scrittori, ma prima di tutto, tante belle persone. Spesso personaggi importanti, con lunghi curriculum alle spalle, con esperienze lavorative di altissimo livello. Scrittori da oltre 1 milione di copie vendute, giornalisti che hanno lavorato spalla a spalla con Indro Montanelli, maestri zen conosciuti e stimati in tutta Italia, grandi esperti di politica internazionale.  E' un post diverso dal solito, un post essenzialmente fotografico, un post di ringraziamento a queste persone a cui, per vari motivi, non ho ancora potuto dedicare un post intero. Grazie davvero a tutti, mi avete insegnato che si può essere grandissimi eppure umili e alla mano. Massimo Beccarelli con Marco Buticchi Guido Mattioni e Massimo Beccarelli Il maestro Tetsugen Serra e Massimo Beccarelli Antonio Ferrari e Massimo Beccarelli Massimo Beccarelli e Eleonora Aldani

"Lettore di provincia" sbarca anche sulla "Gazzetta di Parma"

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Da qualche giorno, ho iniziato a gestire un blog sulla "Gazzetta di Parma".  Andrea Violi e Gabriele Balestrazzi mi hanno offerto uno spazio sul giornale più antico d'Italia (è stato fondato nel 1735) e ho accettato con piacere. Dovendo dargli un nome, non potevo che scegliere "Lettore di provincia". Non abbandonerò, tuttavia, questo blog, su cui continuerò a scrivere, magari con minore intensità rispetto a prima. Spero che tanti di voi, che mi hanno seguito qui, potranno accompagnarmi anche in questa nuova avventura. Parlerò soprattutto di social network e libri, ma gli argomenti, come sempre, verranno fuori lungo la strada.  Un grazie di cuore a voi tutti per la passione e l'attenzione con cui avete sempre letto i miei post, permettendo di superare le 18.000 pagine viste in meno di un anno e mezzo. Credo non sia poco, per chi parla soprattutto di libri e cultura. 

"Nero Liguria" - Un'antologia tra giallo e "Nero"

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Spesso ci capita di pensare, con una certa superficialità, alla Liguria come alla terra delle vacanze, del mare, del riposo estivo, della luce. Chi la conosce meglio, sa invece che la Liguria ha un'anima fatta di luce e ombra. Lo scrittore savonese Daniele Genova ha colto bene questi aspetti contrastanti della terra ligure: “Non è possibile raccontare la terra di Liguria, se non così: a colpi di luce, giochi d'ombra, rapidi tocchi di pennello”. E l'ombra è rappresentata, tanto per fare un esempio, dai tanti fatti di cronaca nera che l'hanno vista protagonista. Basti pensare al serial killer Donato Bilancia, solo per citare il nome più noto, o alle vittime degli anni di piombo (Guido Rossa; i morti di via Fracchia). Senza dimenticare i casi ancora irrisolti, come quello di Nada Cella. Non è un caso, inoltre, che il cantautore più famoso di questa terra, Fabrizio De Andrè, sia il cantore per eccellenza dell'umanità diversa e “deviata”...  Anche il cinema ha co...

I racconti di Rita Santini: Il piccolo ombrellaio

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Foto tratta da www.lacittavisibile.eu Erano gli anni '50: era appena finita la Seconda Guerra Mondiale, e si viveva con parsimonia. Anche possedere un ombrello era una fortuna. Prestarselo uno con l'altro, all'interno della famiglia, era cosa comune. Anche in casa mia si faceva così, e a forza di passarselo di mano in mano, sovente si rompeva, e gli cadevano le stecche. Non si avevano i soldi per comprarne un altro e allora, quando si sentiva strillare “Ombrellaio!”, si correva fuori a cercarlo. Arrivava allora quell'uomo, con a tracolla un ombrello che aveva aggiustato, e appresso a lui un figlioletto di sette-otto anni, coi capelli rossi e il naso ricoperto di lentiggini; così carino, che era immediatamente simpatico a tutti, ma a noi bambini in modo particolare. Sentivamo suo padre sgridarlo sovente, e intimargli di aiutarlo ad aggiustare gli ombrelli; un lavoro da grandi, che di bello aveva solo la fatica, e poi il lungo cammino di casa in casa. Ci dissero...

Barbara Zilocchi – Parma, il monumento a Giuseppe Verdi

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E' stato presentato oggi pomeriggio, presso l'auditorium “Mosconi” a Borgotaro, il volume di Barbara Zilocchi “Parma, il monumento a Giuseppe Verdi” (Grafiche Step editrice). Tra un intervento e l'altro dei relatori, la Corale Lirica Valtaro, diretta dal Maestro Emiliano Esposito, ha cantato diverse arie verdiane con la consueta perizia e bravura.  Il volume dell'arch. Zilocchi è senza dubbio di grande pregio e valore. Come noto, si è da poco festeggiato il secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, e un libro come questo pone l'attenzione su aspetti importanti che riguardano Parma. Non si tratta però di un libro d'occasione, ma nasce da studi profondi e appassionati, negli archivi e nelle biblioteche, a Roma e a Milano, solo per fare qualche esempio, e poi sull'archivio dell'arch. Lamberto Cusani, i suoi carteggi, i suoi disegni. Un libro che combina il valore scientifico alla gradevolezza delle grafiche Step, ed è illustrato con...

12 agosto 2014: Un anno di #classicidaleggere

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Il 12 agosto 2013 lanciavo, dalla mia pagina twitter, l'invito a proporre i #classicidaleggere, cioè quei classici che, secondo noi, erano da leggere assolutamente. Avevo proposto, alcuni mesi prima, un altro hashtag culturale, #iversicheamo, che era stato accolto favorevolmente dagli utenti di twitter, che si erano sfidati a colpi di citazioni e poesie.  Nonostante ciò, non potevo di certo immaginare il riscontro con cui venne accolto il nuovo hashtag. Per tutto quel giorno e nei giorni successivi, il social network fu letteralmente invaso di tweet che proponevano consigli di lettura, suggerimenti, valutazioni, indicando classici consolidati o altri autori poco noti, del passato e del presente. Tanto fu il successo, che si raggiunse anche il numero 1 delle Tendenze in Italia, cosa che suscitò un certo stupore, poichè di solito tale posizione era riservata ad eventi politici o fenomeni musicali, oppure al gossip e al costume. Lo stupore fu tanto, senza dubbio, ma tanto fu anc...

I racconti di Rita Santini: I frati "cerconi" e le formaggette

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Quando ero bambina abitavo nel podere in campagna, poco lontano dal Borgo, dove allora mancava tutto: la luce elettrica, l’acqua corrente nelle case, il telefono e mille altre cose. I nostri giovani dovrebbero pensare un attimo a quali immensi benefici ha portato oggi l’arrivo di queste cose. Esistevano però altri valori ai quali tenevo molto, come l’amore per una famiglia unita: i nonni, genitori buoni e fratelli e sorelle affettuose. Si giocava con i cani e i gatti e anche le mucche ci facevano compagnia. Bastava un riccio, un topolino o uno scoiattolo, per farci fare le corse e un sacco di risate. Quando poi, nella stalla, nasceva un vitellino, per noi era una gioia grande e noi bambini ci chiedevamo come poteva essere nato già così gigante. Vivevamo molto isolati, a quel tempo, e non veniva quasi mai nessuno a trovarci. Le poche persone che ogni settimana bussavano alla nostra porta erano le benvenute. Una o due volte all’anno arrivavano da noi due frati anziani, che av...

"Mosè, profeta e amico di Dio" di Enrico Di Daniele

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Mi capita, talvolta, di ricevere per posta libri e pubblicazioni di vario genere, che gli autori mi inviano in visione o per chiedere un parere. Leggo tutto quello che mi viene inviato, anche se magari ci metto un po' di tempo. Qualche tempo fa mi è capitato di leggere "Mosè, profeta e amico di Dio" di Enrico Di Daniele. Leggere non è forse la forma verbale più corretta, o forse in questo caso è un po' limitante, perchè il libro abbina alle parole una serie di bellissimi disegni a colori, che illustrano le vicende narrate dalla storia. Il giovane autore del libro, nato a Rimini e laureato in Economia aziendale, è stato scout ed educatore, ed è ora un già affermato autore di libri dedicati, principalmente, a temi ed argomenti biblici ed evangelici. L'illustratrice del volume è la forlivese Luana Piovaccari. Laureata in disciplina delle Arti e della Musica e dello Spettacolo a Bologna, ha in seguito conseguito il Diploma all'Istituto Europeo di Design di Mila...

I racconti di Rita Santini: L'omino dell'olio

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Questa nostra era moderna è un’epoca in cui per chiamarsi, scriversi e dialogare basta un clic, una chat o qualcosa di simile, anche se questi strumenti nascondono spesso amare sorprese. Tutti lavorano attaccati ai computers e ai telefoni cellulari, e tutto è veloce e affannoso. A noi che tanto giovani ormai non siamo più, ma neppure vecchi, viene da chiederci dove sono finiti i nobili mestieri della nostra gioventù, quando il lavoro ci riempiva le ore e le giornate. Venivamo contattati da persone efficienti che ci offrivano il frutto del loro pregiato lavoro manuale. E noi lo sappiamo che era così, perché lo abbiamo provato. Fra i tanti mestieri in voga una volta, ve ne racconto uno che ha come protagonista un uomo originale e simpatico, ma soprattutto carico di umanità. Mi ricordo perfettamente un omino piccolo, anziano ma vispo, che due volte all’anno giungeva dalla Liguria. Portava sempre, caricato saldamente sulle spalle, un grosso contenitore di acciaio inossidabile, e nelle ...