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Monete romane ritrovate in Valtaro

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Sfogliando le pagine dell'archivio di “Voce del Taro”, bollettino della parrocchia di Borgotaro, spesso capita di incontrare notizie interessanti e curiose. Sul numero del 25 giugno 1959 si trova un articolo intitolato “Le monete d'argento trovate a Borgotaro”. Lasciamo la parola all'autore del pezzo, che si firma CAM: “un cantiere che stava costruendo la strada di allacciamento della frazione di S. Vincenzo alla provinciale del Brattello era impegnato in un boschetto scosceso e per aprire un varco nella roccia affiorante erano state fatte brillare alcune mine”. Chi conosce il territorio della frazione di San Vincenzo ha ben presente l'asperità del terreno e può facilmente comprendere le difficoltà che avranno incontrato i cantieristi in quel lavoro. L'ingente quantità di pietrisco di scarto che si era ottenuta a seguito dell'esplosione, era stata gettata nella scarpata a valle dei lavori. Proprio all'interno di questo materiale di scarto, “una pi...

L'istruzione a Borgotaro al tempo dell'Unità d'Italia

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Com'era la situazione dell'istruzione a Borgotaro negli anni subito successivi all'Unità d'Italia? Qualche tempo fa, mi è capitato di imbattermi in un libro intitolato “Vescovi, clero e cura pastorale: studi sulla diocesi di Parma alla fine dell'Ottocento”, di Angelo Manfredi e Giacomo Martina, all'interno del quale è possibile leggere un'interessante lettera che ci informa proprio sullo stato dell'istruzione a Borgotaro in quegli anni. Tale lettera è la relazione che il Sottoprefetto di Borgotaro invia al Prefetto di Parma l'11 febbraio 1865 e tratta dei Seminari e delle scuole della Val di Taro. Una relazione, a dir la verità, non proprio lusinghiera. Leggiamo: “Si scorge a prima vista, che le condizioni dell'Istruzione pubblica non sono niente affatto floride. Imperocchè in una popolazione di 30 mila abitanti, non contasi che 615 studenti: fra i quali 211 sono da ascriversi alla Carriera ecclesiastica”. Un terzo degli studenti, dunque...

Caro Twitter ti scrivo: Vogliamo #CulturanegliAccountPopolari

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Chi usa twitter da un po' di tempo sa che, nella barra in alto, cliccando su Scopri, si trovano alcuni suggerimenti sull'uso dello strumento. Ad esempio si possono trovare i tweet più popolari, l'Attività svolta, consigli su chi seguire o su come trovare i propri amici. In fondo a questa lista si trovano gli Account Popolari.

L'hashtag #classicidaleggere tra i più popolari d'Italia

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Qualche mese fa, avevo affidato a questo blog alcune riflessioni sull'utilizzo degli hashtag su twitter e delle loro potenzialità nel diffondere e condividere cultura. In quell'occasione avevo parlato di #iversicheamo e #ilibricheamo, che avevo lanciato alla metà di giugno e avevano riscosso un discreto successo. In particolare il primo, che a distanza di due mesi è ancora attivo e vitale ed è seguito da un buon numero di persone. In seguito, altri utenti, ispirandosi al mio esempio, avevano lanciato: #iquadricheamo #iluoghicheamo #ifilmcheamo. Ieri, parlando con un'amica su twitter, questa mi invitava a lanciare un hashtag nuovo, che potesse valorizzare i libri classici. Ho così pensato di lanciare #classicidaleggere, perchè la formula caratterizzata dal #cheamo finale mi sembrava ormai troppo sfruttata e non andasse più bene.  Il nuovo hashtag ha riscosso subito, e sta ancora riscuotendo, un notevole apprezzamento. Basti dire che, dalla mattina del 13 agosto, s...

Il mistero della statua della Madonna del Carmine

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Molti borgotaresi hanno, nella propria casa, una bella immagine della Madonna del Carmine che sembra risalire al ‘700. Si tratta di una litografia il cui tratto grafico, raffinato ed estremamente armonioso, crea particolari giochi di luce e di ombra che danno l’illusione della tridimensionalità. L’immagine però è molto diversa dalla statua della Madonna del Carmine che siamo soliti vedere esposta sul presbiterio in occasione della sagra. Sembra trattarsi proprio di un’altra statua. Vien da chiedersi se questa statua sia veramente esistita oppure sia una rappresentazione ideale della Madonna, visto che non ne abbiamo più notizia. La questione ci ha incuriosito, e abbiamo provato a ragionarci un po’ su. Dunque, abbiamo questa immagine della Madonna che sembra raffigurare una statua che non esiste più. Il primo dubbio che ci è venuto è stato: siamo proprio sicuri che questa statua scomparsa venisse venerata nella nostra chiesa? Il cartiglio sotto i piedi della Vergine non sembra...

“La vita in un profumo, verde speranza” di Miriam Scotti

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E' stato presentato oggi a Borgotaro, sotto i portici della Biblioteca Manara, il libro “La vita in un profumo, verde speranza” di Miriam Scotti. L'autrice del romanzo, vent'anni, fidentina d'adozione, era accompagnata da don Amos Aimi, parroco di Bastelli e archivista della Curia Vescovile di Fidenza. “La vita in un profumo, verde speranza”, è un breve romanzo scritto con uno stile molto originale: una narrazione fatta di frasi e periodi brevi, diretti, immediati. Racconta le vicende di Jessica, una ragazza, un'adolescente di oggi... Il romanzo si apre con la morte di Luigi, il nonno della protagonista. Un uomo di grande personalità, che aveva rivestito importanti cariche professionali e culturali, rimanendo però profondamente umile: “Il nonno era il punto di riferimento, la fonte della vita, l'unico uomo, marito e papà perfetto sulla terra”. Sono momenti di profondo dolore, di scoramento... si rischia di finire travolti dai ricordi dell'infa...

Alla ricerca di un posto nuovo per... l'Arco Bertucci

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Borgotaro, Arco Bertucci Il settecentesco Arco Bertucci, situato a Borgotaro nell'odierna Piazza Farnese, era la porta monumentale di ingresso al podere dei Conti Bertucci, che possedevano un grande vigneto che da lì si estendeva fino al fiume Varacola. Su di esso campeggia l'iscrizione latina: “Doctor Alexander Primo Bertuccius Anno Christi Ortus Posuit Sept. Post Saecla Decemq.”, che tradotta in italiano significa “Il Dottor Alessandro Bertucci, nell'anno primo dopo diciassette secoli dalla nascita di Cristo, pose (cioè eresse)”. Consultando l'archivio di Voce del Taro, e in particolare gli articoli pubblicati 50 anni fa, ci siamo imbattuti in un pezzo dedicato all'Arco Bertucci, e in particolare alle accese discussioni che in quegli anni si facevano, tra la popolazione, sulla possibilità di spostarlo in un altro luogo del paese, cercando un posto nuovo che fosse adatto “per un arco antico”. L'articolo, firmato CAM, è datato 26 marzo 1961. Lasciamo ...

L'esploratore Vittorio Bottego e... Borgotaro

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Tra gli illustri personaggi storici di origini valtaresi, uno dei più conosciuti è senza dubbio Vittorio Bottego. Suo padre Agostino, infatti, era un medico condotto originario della zona di Albareto. Quando Vittorio nasce però, l'11 agosto 1860, il padre si era già trasferito altrove, a San Lazzaro Parmense. Dopo aver iniziato gli studi a Parma, Vittorio si iscrisse all'Accademia militare di Modena, prima di frequentare la scuola di applicazione di artiglieria e genio a Torino e la scuola di applicazione di Pinerolo. Ne uscì ufficiale di Cavalleria. Nel 1887, non ancora trentenne, chiese ed ottenne di far parte del corpo di spedizione in Eritrea. In Africa iniziò le sue ricerche di carattere etnografico e geografico. L'interessante materiale che raccoglieva lo inviava al Museo di Storia Naturale di Parma. Nel 1890 progettò un programma di esplorazione di alcune zone della Somalia, allora ancora sconosciute. La caduta del governo dell'epoca, però, gli impedì di ...

Angelo Berti - Le preghiere di una madre

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Oggi pomeriggio, sotto i Portici di Palazzo Manara, abbiamo presentato il bel libro di Angelo Berti “Le preghiere di una madre - una storia vera”. Oltre all'autore, era presente anche suo padre Ugo Berti, 89 anni, protagonista della storia. La presentazione è stata curata, oltre che dal sottoscritto, dal Vice Presidente della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari, presente anche a nome dell'Associazione “A. Emmanueli”. Nel libro, l'autore racconta una storia vera, ma una storia che è avvincente, ricca di emozioni, di sorprese... proprio come un romanzo. E' la storia della propria famiglia, negli anni della seconda guerra mondiale; la storia di suo padre Ugo, di suo nonno Francesco, della nonna Maria, dei fratelli. E' anche, per molti aspetti, la storia di un mondo che non esiste più, di una società ancora sostanzialmente agricola, che viveva del lavoro dei campi, della fatica, del lavoro manuale. Era un mondo fatto di serietà, di lavoro, di una profonda mor...

"Il Palazzo del Diavolo" di Riccardo Fox presentato a Borgotaro

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Oggi abbiamo presentato a Borgotaro, sotto i portici di Palazzo Manara, il libro “Il Palazzo del Diavolo” di Riccardo Fox. Era presente l'autore, appena giunto da Trento. Il “Palazzo del diavolo” è un romanzo difficile da definire. Per certi aspetti è un romanzo storico, per altri è più simile a un romanzo giallo. Ci viene in soccorso l'autore, che nell'Appendice scrive: “Se qualcuno trae diletto nell'effettuare categorizzazioni, “Il Palazzo del diavolo” è un romanzo che... lo farà divertire”. In effetti è proprio così. Al di là del genere, questo romanzo è molto avvincente e di gradevole lettura. Il protagonista è Matteo Ranzi. Lo incontriamo bambino, nella prima pagina del libro. Un bambino affascinato dalla storia della sua città, Trento, quella storia segreta che si cela nel sottosuolo, e che è ancora in larga parte da scoprire. Lo ritroviamo adulto, sovrintendente alle Belle arti, impegnato a controllare i lavori di ristrutturazione di un palazzo storico,...

#iversicheamo e #ilibricheamo... due hashtag per condividere cultura

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E' un po' di tempo che, utilizzando twitter, mi chiedevo se fosse possibile veicolare e condividere cultura. E' cosa nota che questo social network è molto utilizzato per discutere di politica, e chi lo frequenta per un po' si accorge facilmente che forse quello è, in assoluto, l'argomento più discusso... Tuttavia, negli ultimi tempi, non sono pochi gli hashtag (simboleggiati da #), che catalogano ed etichettano argomenti di carattere culturale. Pensate ad esempio a #twitteratura #twitart #artwit #scritturebrevi. Molto interessante, e più strutturata e complessa, è stata anche l'esperienza di #LunaFalò e #Leucò, promossa dalla Fondazione Cesare Pavese, che prevedeva di "riscrivere" opere letterarie per mezzo dei tweet. Un'iniziativa lodevole, che ha coinvolto centinaia di persone, che hanno inviato migliaia di messaggi. E' stata anche l'occasione per divulgare, presso un pubblico più ampio, l'universo simbolico di Cesare Pavese...

"Brumby, l'orizzonte degli eventi" di Nadia Bertolani

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Il libro “Brumby, l'orizzonte degli eventi”, che è stato presentato oggi a Borgotaro presso il “Mata Cafè”, mi ha incuriosito subito, fin dal titolo, che trovo molto originale. Brumby è il protagonista del romanzo. Lo incontriamo in Corsica, alle prese con una ragazza giapponese piuttosto petulante e molesta, con cui ha trascorso la notte. Non ci viene detto nulla di lui, del suo passato. E' un classico inizio in “medias res”. Il significato del suo nome, decisamente strano, viene chiarito fin dalle prime righe. Ce lo spiega lo stesso protagonista: “Il Brumby è un cavallino australiano selvatico. Hanno tentato di addomesticarlo, ma lui si è di nuovo rinselvatichito”. E, come il cavallo da cui prende il nome, Brumby è scontroso, burbero, ribelle. Ben presto si libera della ragazza, che pure gli aveva pagato il viaggio in traghetto per Marsiglia, perchè si sente in trappola, non ne sopporta le chiacchiere continue. Nadia Bertolani e Massimo Beccarelli (Foto Agitati)...

Lauro Grossi: una vita tra impegno sociale e politico

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Lauro Grossi: nel ricordo di Lauro Sul numero del 29 gennaio 1956 apparve, sulla “Voce del Taro”, una nuova rubrica: “Questo nostro Borgo”. Gli intenti della rubrica erano dichiarati fin dal primo articolo, non firmato: “Vogliamo iniziare con questo numero una rubrica intrattenendo il lettore su argomenti di attualità”. Poco oltre si leggeva: “Che ne direste amici borgotaresi se ad ogni funerale intervenisse una guardia civica, come è uso in ogni città?” I successivi articoli, firmati “Ellegi”, affrontarono tutta una serie di problemi sociali, civili e amministrativi del nostro paese. Dall’assenza di servizi igienici pubblici ai problemi della viabilità cittadina; dal cattivo stato dei giardini pubblici all’illuminazione del paese. Un pezzo in particolare, tuttavia, scatenò un acceso dibattito. Ellegi, infatti, nel numero di “Voce del Taro” del 16 settembre 1956, affrontava il problema delle polveri emesse dalle ciminiere dello stabilimento “Milanese & Azzi”: “Tale p...

"Le verità inattese" di Giuseppe Marletta

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Continuano con successo, anche in questi giorni, le presentazioni del bel libro “Le verità inattese” di Giuseppe Marletta. Quando il volume è stato presentato per la prima volta in Comunità Montana a Borgotaro, questo blog non esisteva ancora. Voglio per questo ora condividere con voi alcune riflessioni su questo libro, che avevo letto subito, in quei giorni, e mi aveva colpito molto. I protagonisti del romanzo sono Andrea e Giulia, due giovani che si conoscono sui banchi di scuola, nella Sicilia degli anni '60. Al loro fianco c'è anche Aldo, figlio viziato di un uomo molto potente. Tra di loro, fin da allora, si crea un forte legame di affetto. Ben presto, però, per affrontare le difficoltà economiche del periodo, le famiglie di entrambi saranno costrette ad emigrare in Svizzera, per cercare un lavoro. Da figlio di emigranti, ripensando a quanto patito anche dai miei famigliari in quegli anni, nel leggere dell'impegno e della fatica di questi ragazzi che si risca...

Aldo Boraschi - “Al limite del buio”

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Voglio condividere alcune riflessioni sul bel libro di Aldo Boraschi “Al limite del buio”, che è stato presentato oggi, 31 maggio, al bar “Odissea” di Borgotaro. Il libro di Aldo Boraschi prende le mosse da un omicidio... A Lavagna, un pensionato viene trovato ucciso. La vittima è Giovanni Battista Bernabò, detto Giobatta. Una vita senza ombre, una morte inspiegabile. Nessun indizio, solo due parole farfugliate ad un Carabiniere prima di morire: Cavi... gna... Ma le indagini, più che dai Carabinieri, sono portate avanti da Fabio Riccò, giornalista della piccola emittente televisiva Teletua. Fabio era il protagonista anche del precedente romanzo di Boraschi. Nella sua figura, l'autore ha forse condensato alcuni aspetti della propria autobiografia, in particolare l'esperienza di lavoro presso la tv valtarese “Videotaro”, che allora nasceva. Nel libro, Fabio viene descritto così: “capelli eternamente scarruffati e leggermente ingrigiti all'altezza delle tempie”, vive...