Post

Visualizzazione dei post da 2013

"Tex secondo Nizzi": Claudio Nizzi a Borgotaro

Immagine
Claudio Nizzi e Massimo Beccarelli Lo scorso 30 novembre è stata una grande giornata per Borgotaro e per gli appassionati di fumetti. L'ospite d'onore della giornata era nientemeno che Claudio Nizzi, sceneggiatore di Tex Willer, il fumetto più famoso e amato d'Italia. E non uno sceneggiatore qualsiasi, ma il più amato, il più autorevole, colui che ha preso in mano le redini della serie dopo l'abbandono di Gianluigi Bonelli, Oltre al suo impegno sulla serie regolare, bisogna infatti ricordare che è l'autore di quasi tutti i Texoni, ossia quei volumi di grande formato che ogni anno la Bonelli affida, via via, ai più grandi disegnatori di livello mondiale, e che hanno ulteriormente contribuito ad accrescere la fama di Tex.

"Borgotaro e gli Sforza" di Stella Leprai: un paese diviso in due

Immagine
Oggi vi voglio parlare del libro “Il governo del disordine ai confini di uno stato. Borgotaro e gli Sforza (1467/1488)” di Stella Leprai, ricercatrice presso l'Università di Milano. E' un piacere ogni volta che una ricerca, un saggio, un libro, ci permette di approfondire qualche aspetto della storia del nostro paese. Questo ancora di più in questo caso, perchè il '400 è senza dubbio, per noi, uno dei periodi più interessanti, più ricchi di spunti. Un periodo in cui il nostro paese rivestiva una grande importanza strategica poiché, collocato proprio nel cuore dell'appennino, collegava la pianura padana con Genova, Pontremoli e Lucca; un punto nevralgico anche per accedere al ducato di Milano. E così, in quegli anni, Borgotaro si trovò spesso al centro di dinamiche sovra-locali, passando in pochi anni dalla dominazione Viscontea a quella dei Landi, dei Fieschi e quindi degli Sforza, per poi tornare di nuovo, a fine secolo, nelle mani dei Fieschi. Dalla lett...

"Il sole e la neve" di Luigi Alfieri

Immagine
La presentazione a Borgotaro: foto di Alessandra Bassoni Vi voglio parlare, oggi, di un libro di cui ho curato la presentazione in Biblioteca Manara a Borgotaro, ormai qualche tempo fa. Si tratta di “Il sole e la neve” di Luigi Alfieri, caporedattore della “Gazzetta di Parma”. Al libro ha collaborato anche Enrico Robusti, grande artista parmigiano, che ha realizzato le immagini che lo corredano.  Ci tengo a parlarne perchè  “Il sole e la neve”, è un  libro di grande originalità, fabbricato artigianalmente e stampato su “carta paglia”, la particolare carta usata anche da macellai e salumieri. La rilegatura è fatta con lo spago, come quello che si usa di solito per i salami e i culatelli. La tiratura è bassissima: solo 300 copie. 

"Mostri Normali" di Luca Ponzi, gialli italiani irrisolti

Immagine
La presentazione del libro a Borgotaro (PR). Foto di Valerio Agitati. E' un libro agile, gradevole, “Mostri Normali”. Scritto con un linguaggio chiaro, diretto, immediato.  L'autore è Luca Ponzi., f identino, giornalista professionista.  Dopo aver lavorato alla “Gazzetta di Parma”, attualmente lavora alla Rai. Ha seguito, nel corso della sua carriera, alcune tra le vicende di cronaca più importanti degli ultimi anni, dal crac Parmalat al sequestro e omicidio del piccolo Tommaso Onofri. 

Sant'Antonino martire: storia controversa di una reliquia

Immagine
Le notizie su Sant’Antonino martire, cui è dedicata la chiesa parrocchiale di Borgotaro (PR), sono poche e confuse. Secondo la tradizione, Antonino sarebbe nato a Piacenza nell’anno 270 dopo Cristo. Non tutte le fonti, però, concordano su questo dato. Alcuni, infatti, ritengono che il santo sia nato ad Apamea, in Siria. Giovane di stirpe nobile, Antonino era cresciuto nel benessere. Ben presto, tuttavia, decise di vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo. Ancora giovane, intraprese un viaggio in Terra Santa e, mentre si trovava laggiù, venne a sapere che, in Egitto, si trovavano gli “apostolici soldati” della Legione Tebea, una formazione militare romana interamente composta da cristiani e guidata da Maurizio, un valoroso condottiero. Intenzionato a conoscerli, Antonino si recò in Egitto e rimase affascinato dalla virtù e dalla profonda fede cristiana di quei soldati. Ben presto, egli chiese di essere arruolato nella Legione, e la sua richiesta venne accettata. I legiona...

"Elvira, la modella di Modigliani” di Carlo Valentini

Immagine
Oggi vi voglio parlare di un libro che ho letto qualche tempo fa e che mi ha fortemente colpito. Si tratta di "Elvira, la modella di Modigliani" di Carlo Valentini.  Valentini è un giornalista professionista, che attualmente lavora alla Rai. In precedenza ha collaborato ad altri importanti quotidiani e riviste (Il Giorno, Il Resto del Carlino, Panorama, Europeo, Italia Oggi, Milano Finanza). É laureato in Sociologia all'università di Trento. Tra gli altri suoi libri: “Il blob-blob della seconda repubblica” (premio Bordighera), “La mia Italia”, “La coppia in amore”. Ha tenuto lezioni di giornalismo all'università di Bologna e pubblicato numerosi contributi sul mondo dell'informazione tra i quali “il rapporto tra lettore e giornale analizzato attraverso le lettere al direttore”. “Elvira, la modella di Modigliani” è ambientato a Parigi, nel primo novecento: Montmartre e Montparnasse, le Moulin Rouge, i bistrot, i grand cafè. É l'epoca delle grandi avangu...

Orsanti: Dal successo dei circhi equestri al declino...

Immagine
Mario Previ, La partenza degli orsanti, olio sotto vetro, cm. 60x40  Nel precedente articolo abbiamo parlato degli Orsanti e delle caratteristiche dei loro spettacoli. Voglio ora raccontare come, col passare degli anni, alcuni conduttori di compagnie, i più audaci, i più coraggiosi, ampliarono i loro gruppi, acquistando un sempre maggior numero di animali e coinvolgendo molte altre persone, fino a costituire dei veri e propri circhi equestri. I più famosi della zona di Bedonia (PR) furono i circhi gestiti dalle famiglie Cappellini, Volpi, Chiappari e Bernabò. Antonio Cappellini, attivo in Spagna, cessa l’attività alla fine dell’ottocento e Giovanni Volpi, attivo in Inghilterra, liquida il proprio circo prima del 1910. Un altro circo bedoniese era quello di proprietà di un certo Chiappari, a tutti noto col soprannome di “Balletto” (castagna cotta). Un aneddoto, legato al Chiappari, è rimasto famoso in alta Val Taro. Mentre costui si trovava in Russia, una magnifica mut...

Gli Orsanti, artisti girovaghi della Valtaro

Immagine
Spesso, nelle Alte Valli del Taro e del Ceno, si sente parlare di artisti girovaghi chiamati Orsanti. Gli Orsanti, ma tutti i girovaghi valtaresi in generale, erano in origine semplici contadini, che impararono, non si sa bene né quando né come, ad addestrare animali per farli lavorare negli spettacoli. Così, vagavano per l'Italia e all'estero con orsi, scimmie e cammelli ammaestrati. E' fenomeno antico, che raggiunge però il suo apice nell'Ottocento. Gli orsanti si presentano in genere organizzati in piccoli gruppi, detti  compagnie. Spesso si tratta di poche persone, provenienti dallo stesso paese o da frazioni limitrofe. Molti sono originari del paesino di Cavignaga, vicino a Bedonia (PR). Si ha notizia di compagnie a conduzione “famigliare” o composte esclusivamente da persone legate da legami di parentela. La compagnia comprendeva anche, ovviamente, un certo numero di animali, tutti ammaestrati e idonei allo spettacolo. Non bisogna pensare, tuttavi...

Quegli hashtag culturali che "durano" nel tempo...

Immagine
Non è la prima volta che, sulle pagine di questo blog,  si parla dell'utilizzo degli hashtag su twitter. Abbiamo sostenuto, e lo sosteniamo tuttora, che possano essere utilissimi per diffondere e condividere cultura sui social network. Negli ultimi tempi siamo stati testimoni di un cambiamento. Abituati a trovare tra gli argomenti più popolari i soliti e onnipresenti cantanti, attori, politici, ci siamo stupiti nel trovare più volte tra i Trending Topics (cioè tra gli argomenti che fanno tendenza) hashtag di carattere culturale, come #classicidaleggere (di mia invenzione) o #primalettura (idea dell'Agenzia letteraria "Sul Romanzo"), per fare solo alcuni esempi. Altrettanto stupore desta in me, ormai da qualche mese, l'interesse sollevato dall'hashtag #iversicheamo (da me lanciato a giugno), che continua ad essere frequentato e utilizzato da molte persone. E' questo l'aspetto che volevo mettere in luce, quello della "durata...

Don Amadio Armani, sacerdote e poeta dialettale

Immagine
E' passato più di mezzo secolo dalla sua morte, avvenuta il 25 settembre 1960, ma è ancora ricordato con grande affetto.  Sto parlando di don Amadio Armani, sacerdote molto amato dalla popolazione di Borgotaro e famoso poeta dialettale. Al momento della morte, aveva 75 anni. Si legge su “Voce del Taro” del 30 ottobre 1960: “Nato a Borgotaro […] mons. Armani era assai noto per il suo fare faceto e bonario e per la sua grande umiltà che risaltava soprattutto allorchè si prodigava nel fare il bene. Chi lo ha conosciuto da vicino, sa qual fosse il suo grande cuore e come ebbe sempre come primo ideale della sua vita sacerdotale il far del bene senza riserve”.  Borgotarese di nascita, don Amadio aveva svolto il suo servizio sacerdotale per lungo tempo lontano dal suo paese di origine. Si legge poco oltre: “Solo quando le fatiche ebbero consunto la sua forte fibra, a malincuore lasciò la sua parrocchia di S. Sepolcro di Piacenza, ove aveva lavorato intensamente per 29 anni, ced...

Monete romane ritrovate in Valtaro

Immagine
Sfogliando le pagine dell'archivio di “Voce del Taro”, bollettino della parrocchia di Borgotaro, spesso capita di incontrare notizie interessanti e curiose. Sul numero del 25 giugno 1959 si trova un articolo intitolato “Le monete d'argento trovate a Borgotaro”. Lasciamo la parola all'autore del pezzo, che si firma CAM: “un cantiere che stava costruendo la strada di allacciamento della frazione di S. Vincenzo alla provinciale del Brattello era impegnato in un boschetto scosceso e per aprire un varco nella roccia affiorante erano state fatte brillare alcune mine”. Chi conosce il territorio della frazione di San Vincenzo ha ben presente l'asperità del terreno e può facilmente comprendere le difficoltà che avranno incontrato i cantieristi in quel lavoro. L'ingente quantità di pietrisco di scarto che si era ottenuta a seguito dell'esplosione, era stata gettata nella scarpata a valle dei lavori. Proprio all'interno di questo materiale di scarto, “una pi...

L'istruzione a Borgotaro al tempo dell'Unità d'Italia

Immagine
Com'era la situazione dell'istruzione a Borgotaro negli anni subito successivi all'Unità d'Italia? Qualche tempo fa, mi è capitato di imbattermi in un libro intitolato “Vescovi, clero e cura pastorale: studi sulla diocesi di Parma alla fine dell'Ottocento”, di Angelo Manfredi e Giacomo Martina, all'interno del quale è possibile leggere un'interessante lettera che ci informa proprio sullo stato dell'istruzione a Borgotaro in quegli anni. Tale lettera è la relazione che il Sottoprefetto di Borgotaro invia al Prefetto di Parma l'11 febbraio 1865 e tratta dei Seminari e delle scuole della Val di Taro. Una relazione, a dir la verità, non proprio lusinghiera. Leggiamo: “Si scorge a prima vista, che le condizioni dell'Istruzione pubblica non sono niente affatto floride. Imperocchè in una popolazione di 30 mila abitanti, non contasi che 615 studenti: fra i quali 211 sono da ascriversi alla Carriera ecclesiastica”. Un terzo degli studenti, dunque...

Caro Twitter ti scrivo: Vogliamo #CulturanegliAccountPopolari

Immagine
Chi usa twitter da un po' di tempo sa che, nella barra in alto, cliccando su Scopri, si trovano alcuni suggerimenti sull'uso dello strumento. Ad esempio si possono trovare i tweet più popolari, l'Attività svolta, consigli su chi seguire o su come trovare i propri amici. In fondo a questa lista si trovano gli Account Popolari.

L'hashtag #classicidaleggere tra i più popolari d'Italia

Immagine
Qualche mese fa, avevo affidato a questo blog alcune riflessioni sull'utilizzo degli hashtag su twitter e delle loro potenzialità nel diffondere e condividere cultura. In quell'occasione avevo parlato di #iversicheamo e #ilibricheamo, che avevo lanciato alla metà di giugno e avevano riscosso un discreto successo. In particolare il primo, che a distanza di due mesi è ancora attivo e vitale ed è seguito da un buon numero di persone. In seguito, altri utenti, ispirandosi al mio esempio, avevano lanciato: #iquadricheamo #iluoghicheamo #ifilmcheamo. Ieri, parlando con un'amica su twitter, questa mi invitava a lanciare un hashtag nuovo, che potesse valorizzare i libri classici. Ho così pensato di lanciare #classicidaleggere, perchè la formula caratterizzata dal #cheamo finale mi sembrava ormai troppo sfruttata e non andasse più bene.  Il nuovo hashtag ha riscosso subito, e sta ancora riscuotendo, un notevole apprezzamento. Basti dire che, dalla mattina del 13 agosto, s...

Il mistero della statua della Madonna del Carmine

Immagine
Molti borgotaresi hanno, nella propria casa, una bella immagine della Madonna del Carmine che sembra risalire al ‘700. Si tratta di una litografia il cui tratto grafico, raffinato ed estremamente armonioso, crea particolari giochi di luce e di ombra che danno l’illusione della tridimensionalità. L’immagine però è molto diversa dalla statua della Madonna del Carmine che siamo soliti vedere esposta sul presbiterio in occasione della sagra. Sembra trattarsi proprio di un’altra statua. Vien da chiedersi se questa statua sia veramente esistita oppure sia una rappresentazione ideale della Madonna, visto che non ne abbiamo più notizia. La questione ci ha incuriosito, e abbiamo provato a ragionarci un po’ su. Dunque, abbiamo questa immagine della Madonna che sembra raffigurare una statua che non esiste più. Il primo dubbio che ci è venuto è stato: siamo proprio sicuri che questa statua scomparsa venisse venerata nella nostra chiesa? Il cartiglio sotto i piedi della Vergine non sembra...

“La vita in un profumo, verde speranza” di Miriam Scotti

Immagine
E' stato presentato oggi a Borgotaro, sotto i portici della Biblioteca Manara, il libro “La vita in un profumo, verde speranza” di Miriam Scotti. L'autrice del romanzo, vent'anni, fidentina d'adozione, era accompagnata da don Amos Aimi, parroco di Bastelli e archivista della Curia Vescovile di Fidenza. “La vita in un profumo, verde speranza”, è un breve romanzo scritto con uno stile molto originale: una narrazione fatta di frasi e periodi brevi, diretti, immediati. Racconta le vicende di Jessica, una ragazza, un'adolescente di oggi... Il romanzo si apre con la morte di Luigi, il nonno della protagonista. Un uomo di grande personalità, che aveva rivestito importanti cariche professionali e culturali, rimanendo però profondamente umile: “Il nonno era il punto di riferimento, la fonte della vita, l'unico uomo, marito e papà perfetto sulla terra”. Sono momenti di profondo dolore, di scoramento... si rischia di finire travolti dai ricordi dell'infa...

Alla ricerca di un posto nuovo per... l'Arco Bertucci

Immagine
Borgotaro, Arco Bertucci Il settecentesco Arco Bertucci, situato a Borgotaro nell'odierna Piazza Farnese, era la porta monumentale di ingresso al podere dei Conti Bertucci, che possedevano un grande vigneto che da lì si estendeva fino al fiume Varacola. Su di esso campeggia l'iscrizione latina: “Doctor Alexander Primo Bertuccius Anno Christi Ortus Posuit Sept. Post Saecla Decemq.”, che tradotta in italiano significa “Il Dottor Alessandro Bertucci, nell'anno primo dopo diciassette secoli dalla nascita di Cristo, pose (cioè eresse)”. Consultando l'archivio di Voce del Taro, e in particolare gli articoli pubblicati 50 anni fa, ci siamo imbattuti in un pezzo dedicato all'Arco Bertucci, e in particolare alle accese discussioni che in quegli anni si facevano, tra la popolazione, sulla possibilità di spostarlo in un altro luogo del paese, cercando un posto nuovo che fosse adatto “per un arco antico”. L'articolo, firmato CAM, è datato 26 marzo 1961. Lasciamo ...

L'esploratore Vittorio Bottego e... Borgotaro

Immagine
Tra gli illustri personaggi storici di origini valtaresi, uno dei più conosciuti è senza dubbio Vittorio Bottego. Suo padre Agostino, infatti, era un medico condotto originario della zona di Albareto. Quando Vittorio nasce però, l'11 agosto 1860, il padre si era già trasferito altrove, a San Lazzaro Parmense. Dopo aver iniziato gli studi a Parma, Vittorio si iscrisse all'Accademia militare di Modena, prima di frequentare la scuola di applicazione di artiglieria e genio a Torino e la scuola di applicazione di Pinerolo. Ne uscì ufficiale di Cavalleria. Nel 1887, non ancora trentenne, chiese ed ottenne di far parte del corpo di spedizione in Eritrea. In Africa iniziò le sue ricerche di carattere etnografico e geografico. L'interessante materiale che raccoglieva lo inviava al Museo di Storia Naturale di Parma. Nel 1890 progettò un programma di esplorazione di alcune zone della Somalia, allora ancora sconosciute. La caduta del governo dell'epoca, però, gli impedì di ...