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Il borgotarese Albert Bonici che lanciò i Beatles in Scozia

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  Nel 1892, all’età di 14 anni, Giuseppe Bonici emigrava in Scozia per andare a fare il gelatiere a Inverness. Si sposò poi con Angela Leonardi, dalla quale ebbe tre figli: Alberto (1920) , Adolfo (1929) e Rosanna (1933). Gli affari per la famiglia andavano più che bene, tanto che il primo figlio venne educato nel St. Joseph’s College, quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Giuseppe rientrò in Italia con i due figli minori, mentre Alberto e la madre restavano in Scozia. Forse per motivi di sicurezza (all’epoca gli italiani non erano molto ben visti), i due si spostarono da Inverness a Elgin piccolo paesetto del nord-est scozzese, dove un cugino aveva un locale: il Park Cafè. Mentre il padre apriva un bar-gelateria a Borgotaro, in via Montegrappa (quello stesso che in seguito gestiranno la Dina e la Tina Azzali), Alberto, dopo aver fatto un corso da ingegnere, tentava qualche affare, poi avendo conosciuto un bravo musicista che si trovava a Elgin per convalescenza, iniziò ad org...

Il terribile terremoto del 1834 in Valtaro

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  Tempo fa mi era capitato di leggere, in due diverse pubblicazioni, il resoconto di un terremoto che aveva duramente colpito la Valtaro nel 1834. Non sono rari gli scritti del passato in cui si raccontano simili fenomeni, talvolta anche con dovizia di particolari. In questi giorni, però, in cui tutti abbiamo ancora in mente il tragico sisma che ha recentemente colpito l'Emilia Romagna, ho pensato di andarli a rileggere e di proporli alla vostra attenzione... Il primo scritto (tratto dall'”Araldo della Madonna di S.Marco”), è opera dell'allora parroco di Pieve di Campi, che scrive: “Il giorno 14 febbraio 1834 un terremoto orrendo, che durò circa 10 o 12 secondi. scosse e spaventò quasi tutte queste montagne e in modo speciale danneggiò Borgotaro, Pontremoli, Guinadi e Ceppin-Pontolo. In questa parrocchia (cioè Pieve di Campi) si contarono più di trenta scosse, a Borgotaro ne sentirono più di cento. Io ero solo in una stanza in tempo del lungo e tremendo crollo e non mancai ...

Borgotaro: breve storia della Chiesa dei battuti

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  La Chiesa dei Battuti, o Oratorio della Confraternita dei Disciplinati, era situata all’angolo tra via Nazionale e la piazza del Castello. Non sappiamo l’anno preciso in cui fu eretta, ma la sua origine era senz’altro antichissima. Di sicuro esisteva già nel ‘500, ma alcuni la fanno risalire fino al ‘300. I membri della Confraternita, spesso appartenenti alla nobiltà locale, erano detti battuti perché erano soliti flagellarsi, battersi la schiena con fruste o verghe, in segno di penitenza. Per lungo tempo gestirono anche l’ospedale, che fino a metà ‘700 aveva sede nel loro edificio. Dopo una storia secolare, la Chiesa fu demolita nel 1934. Molti elementi dell’antico Oratorio, tuttavia, furono recuperati e riutilizzati, e sono visibili ancora oggi. Le colonne in pietra arenaria del porticato, ad esempio, sono state collocate nel muretto di cinta della villetta situata al n.13 di via Piave. Due piccoli stemmi furono collocati sullo scalino d’ingresso della casa di via Corridoni n.5...

Breve storia del castello di Borgotaro

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   Il castello di Borgotaro si ergeva maestoso a fianco della chiesa parrocchiale di Sant'Antonino, all'angolo della cinta muraria che difendeva il paese, di cui era parte integrante. Non sappiamo quale fosse la sua struttura originaria, e non si conosce la data precisa della sua costruzione, ma si può farla risalire, con buona approssimazione, al XIII° secolo. Certo è che il castello subì importanti e decisive modifiche nel corso del XV° secolo. Nel 1429 il paese di Borgotaro passò sotto il controllo di Niccolò Piccinino, famoso Capitano di ventura, a cui si deve, secondo alcuni storici, anche l'ampliamento e il rafforzamento del castello. Successivamente, alla fine del secolo, Obietto Fieschi ne ordinò la ricostruzione, affidandola al maestro comacino Martino da Lugano. A pianta quadrangolare, il fortilizio aveva una struttura particolarmente massiccia e si trovava in posizione sopraelevata, idonea ad essere difesa. Una sua caratteristica peculiare era quella di essere co...

La fabbrica di cioccolato a Parma, un libro “nutriente” in senso culturale

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Tutti sanno che il cioccolato, in Europa, è arrivato solo con l'era moderna. Cristoforo Colombo scrive, in una sua lettera, di aver assaporato un liquido amaro e stordente che gli “indiani”, come gli chiamava lui, che era convinto di trovarsi nelle Indie, definivano “la bevanda dei re”. A scoprire le caratteristiche energetiche del cioccolato e le sue proprietà fu però Hernàn Cortès, conquistatore spagnolo. Una volta giunta in Europa, in verità, questa “spezia” risultava difficile da usare, visto che i cuochi dell'epoca la utilizzavano specialmente con la selvaggina, senza capire veramente di che farsene. Saranno i Francesi a coglierne le potenzialità e a trasformarla in un cibo delizioso. Dalla Francia, il cioccolato giunse poi anche a Parma alla corte dei Farnese e, in seguito, dei Borbone. Una storia interessante, che viene presentata nel libro “La fabbrica di cioccolato a Parma. 50 ricette dolci e salate” (Parma, MUP, 2015). Un volume che è anche un libro di ricette, se...

Della fatal quiete: Beppe Giampà e la poesia in musica

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  Le poesie più famose di Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli e Dino Campana riprendono vita e diventano canzoni nell'album "Della fatal quiete” del cantautore Beppe Giampà. Il disco contiene dieci poesie-canzoni e il singolo che dà il nome alla raccolta mette in musica il sonetto “Alla Sera” di Ugo Foscolo. Beppe Giampà non è nuovo a questi progetti di contaminazione musico-letterari. Basti ricordare che ha già messo in musica alcune poesie di Cesare Pavese, contenute nel libro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, e altri testi di Italo Calvino. Altrettanto originale è il modo scelto per raccogliere i fondi necessari all'incisione del disco, che è stato finanziato attraverso una campagna di crowdfunding. Le ragioni di questa scelta vengono spiegate dallo stesso autore sul sito dedicato all'iniziativa: “Il Crowdfunding perché credo nella collaborazione con persone che condividono con me l’amore e l’importanza per la cultura, troppo spes...

Cicerone e le chat: i messaggi "abbreviati" esistevano già nell'antica Roma

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  Spesso si pensa che le abbreviazioni nei messaggi scritti, ricevuti e inviati, siano una novità piuttosto recente e siano legate soprattutto all'uso negli sms prima e, in seguito, nelle chat di WhatsApp o, più in generale, sui social. Da c6 a bn, da qlcs a cmq, passando per tvb e xkè, c'è stato materiale a sufficienza per far storcere il naso ai linguisti e, in generale, agli amanti della lingua italiana. Se l'uso delle abbreviazioni negli sms era legato alla necessità di restare all'interno del numero ridotto di caratteri consentiti dal sistema, oggi il loro uso è diventato parte del codice stesso e del rituale di un certo tipo di comunicazione, a cui si sono aggiunte anche le emoji e, da qualche tempo, la possibilità di creare anche un proprio avatar nei messaggi su Facebook. Cose più o meno note a tutti, su cui è inutile dilungarsi. Meno noto è il fatto che, già nell'antica Roma, si era soliti usare abbreviazioni simili alle nostre nelle lettere personali. L...

La storia dell'Oskar Schindler britannico

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  Al centro del volume «Se esiste un perdono» di Fabiano Massimi c'è un personaggio importante della storia del '900 che, per varie ragioni, è stato ingiustamente dimenticato, anche se la sua storia è largamente sovrapponibile a quella di Oskar Schindler. L’autore, modenese, è un amico di Borgotaro, e ha fatto parte della giuria del premio letterario La Quara, promuovendo la collaborazione-gemellaggio del premio con la Scuola Holden di Torino, presso cui insegna scrittura creativa. Il libro, di grande successo anche all’estero, è ambientato nel 1938, allorché il furore nazista incombeva sulla Cecoslovacchia e l’esercito di Hitler era ormai alle soglie del paese. La paura dilagava soprattutto fra gli ebrei del Ghetto di Praga; non c'era più tempo, bisognava fuggire e salvare i più deboli, come i bambini senza famiglia. Come fare però? C'è un uomo che ci crede, un inglese di origine ebraiche, Nicholas Winton, che tenta il miracolo; allestire treni diretti nel Regno Unito ...

La città di Leonia: Calvino prefigurava la crisi ambientale

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  “Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell'estremo crinale, immondezzai d'altre città, che anch'esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta”. Queste parole sono tratte da un romanzo di Italo Calvino, “Le città invisibili”, e sembravano quasi prefigurare, mezzo secolo fa, il mondo odierno. Calvino si spingeva ancora oltre, andando a immaginare la progettazione   di materiali nuovi, praticamente indistruttibili e difficili da smaltire. Il pensiero corre alla plastica che oggi ci sommerge e da cui non sappiamo difenderci: “Aggiungi che più l'arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, più la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni”. Leggere i classici riserv...

L'arbitro Alberto Michelotti, di recente scomparso, era di casa a Borgotaro

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  Ha suscitato grande cordoglio, anche a Borgotaro, la scomparsa, un paio d'anni fa, di Alberto Michelotti, arbitro internazionale che, partendo dall'Oltretorrente e dagli anni duri della sua infanzia, aveva saputo portare in alto il nome di Parma in giro per il mondo. Già, perchè se molti sanno che Michelotti, prima di diventare il famoso arbitro che tutti abbiamo conosciuto, ha calcato i campi sportivi anche da calciatore, è meno noto il fatto che ha giocato anche a Borgotaro. Siamo alla fine degli anni '40 e, col fisico che si ritrovava, fu messo a fare il portiere. Le prime esperienze sono nella Frassati (la squadra degli Stimmatini), poi nella Giovane Italia, le giovanili del Parma. Qualche anno in serie C, con il Parma Vecchia, e quindi l'approdo alla Borgotarese. Ne parla diffusamente Gian Franco Bellè nel libro "Taro-Taro. Taro-Taro. Storia del calcio borgotarese dai primordi al 1973” di Giacomo Bernardi: “Michelotti, nella stagione 1949-50 viene ceduto...

Padre Umberto Bracchi, martire di Strela (1944)

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  Ogni anno, il 19 luglio, si commemora il tragico eccidio di Strela (frazione di Compiano, in provincia di Parma) del luglio 1944. Tra i caduti sotto i colpi della furia nazista, oltre ai civili, vi erano anche due sacerdoti, il parroco don Alessandro Sozzi e padre Umberto Bracchi, missionario borgotarese. Abbiamo contattato il nipote di quest’ultimo, che porta lo stesso nome e che ha vissuto quei momenti, per ricordare il ruolo che ha avuto lo zio in quelle vicende: « Io, allora quasi dodicenne, ricordo bene quel sabato 15 luglio ’44. Dal cascinale alle Vignole, dove eravamo sfollati, si vedevano i razzi di collegamento che i tedeschi lanciavano scendendo dal Brattello e da Monte Chiaro per rioccupare il paese. Panico generale e uomini in fuga. Nel primo pomeriggio arrivò da noi lo zio don Umberto, accompagnando lì due anziane sorelle e raccomandando agli uomini di cercare rifugio. Lui sarebbe andato ai Ghirardi ospite del cav. Marchini ed avrebbe colto l’occasione per predicar...

Sette curiosità sul Partenone di Atene

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  Il Partenone fu  costruito dagli architetti Ictino, Callicrate e Mnesicle , sotto la supervisione di Fidia  negli anni tra il 447 e il 432 a.c. Dedicato ad Atena, pur non essendo annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico, ossia la Piramide di Cheope, i Giardini Pensili di Babilonia, La Statua di Zeus a Olimpia, il tempio di Artemide a Efeso, il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso e il Faro di Alessandria, merita uno spazio di rilievo nella storia dell’antichità. È infatti, senza dubbio, il più famoso monumento dell' antica Grecia  ed è considerato la migliore realizzazione dell' architettura ellenica. Inoltre è un simbolo della democrazia ateniese, che ancora oggi ci ispira e ci colpisce. Il nome  Partenone  dovrebbe riferirsi all'epiteto  parthenos , proprio della dea Atena, che indica il suo stato di nubile e vergine, oltre che, forse, al mito della sua creazione, per partenogenesi, dal capo di Zeus, signore degli Dei. C...

Storia di una via di Borgotaro: via Cassio

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  Spesso capita, girando per le strade del Borgo o di altri paesi, di chiedersi il perchè dell'intitolazione delle vie ad un determinato personaggio o ad una particolare data. Se l'intitolazione di una piazza a Cavour o Garibaldi non ci crea particolari problemi, e lo stesso si può dire per una data come il IV novembre, altre possono creare qualche dubbio. Pensate, per fare un esempio, a via Cassio. Via Cassio è una via un po' particolare: è quella che ha, forse, la più alta densità di negozi del paese; è la via della "International Movida"; ha un proprio "Sindaco"; è, insomma, una delle vie più importanti e conosciute del nostro Borgo. Eppure, come spesso accade, pochi conoscono il personaggio a cui è intitolata. Clemente Alberto Cassio (nato a Borgotaro nel 1669) era un canonico, dottore in legge e distinto archeologo. Le notizie su questo personaggio sono piuttosto scarse, e non si conoscono particolari episodi della sua vita. Sappiamo che fu cano...

I grandi incipit della letteratura: "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen

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  È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di una moglie. E benchè poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale condizione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie. «Caro Mr Bennet» disse un giorno una signora al marito, «sapete che Netherfield Park» è finalmente affittato?» Mr Bennet rispose che non lo sapeva. «Ma sì» insistette lei. «Mrs Long è passata di qui, poco fa. È stata lei a raccontarmi tutto». Mr Bennet non fece commenti. «Insomma, non volete sapere chi l’ha preso in affitto?» esclamò a questo punto sua moglie cominciando a perdere la calma. «Visto che ci tenete a raccontarmelo non sarò io a impedirvelo, cara». Tanto bastò per incoraggiarla. «Ecco, caro, ve...

"La regola dei cinque secondi" di Mel Robbins

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  La recensione della nostra collaboratrice "Amore moda e fantasia" « La regola dei 5 secondi » di Mel Robbins, edito da Sperling & Kupfer nel 2018, è un best seller internazionale. Quando la nostra mente, in momenti di dubbio, incertezza, ansia, paura ci impedisce di andare oltre e di fare la cosa giusta, si può ricorrere al metodo del « fallo e basta » per prendere le decisioni migliori e non rimandare più. Questo è il segreto che Mel Robbins applica in tutti i settori della vita, sia personale che professionale. Un libro motivazionale sul coraggio quotidiano che possiamo trovare solo in noi stessi; solo così possiamo realizzare i nostri sogni. Non si tratta di una magia, ma di scienza; è una tecnica cognitiva, inventata in un momento delicato della sua vita in cui tutto andava male e con lei ha avuto successo. Mel Robbins è una commentatrice della CNN pluripremiata, autrice americana di bestseller, nonché avvocato penalista e fondatrice di una società di tecnologia...