sabato 31 dicembre 2016

Le poesie di Rita Santini: Aria di Natale



Cari lettori, anche se è passato ormai qualche giorno dal Natale, vi propongo questa bella poesia che mi ha inviato Rita Santini e che coglie bene l'atmosfera di questi giorni di festa. Buona lettura e buone feste!


Aria di Natale

Luci abbaglianti, stelle cangianti,
sfavillanti fioriture, affascinano i passanti.
Come giochi esotici, mille lampadine
fosforescenti illuminano le strade,
le case, gli ambienti, gli alberi, i monumenti.
Un presepe, con cieli stellati e comete
e, al centro, un Santo Bambinello,
con Mamma, Papà, un bue,
una mucca, un asinello.
Ecco, è Natale, emozionante festa
attesa tutto l'anno. E' come un giardino
decorato da miriadi di luci
e adornato di colori radiosi che dà gioia
e, a noi cristiani, da sempre, è capace
di ricolmare il cuore di meraviglia e d'amore.



Rita Santini, borgotarese, ha pubblicato poesie su giornali e periodici locali dell'Emilia Romagna, come “L'Araldo della Madonna di San Marco”, il “Lunariu Burg'zan” e la “Voce del Taro”, per cui ha scritto anche molti racconti. Ha partecipato a mostre di poesia, come il “Natale ritrovato” del Seminario di Bedonia, e le sue poesie sono state pubblicate ogni anno sul libro dei partecipanti. Molti, inoltre, gli attestati di partecipazione ricevuti da periodici e concorsi di altre regioni d'Italia. In particolare si ricorda la pergamena ottenuta partecipando ad un concorso indetto dal giornale “Lo Scoglio” di Roccaporena di Cascia. Recentemente ha conseguito il terzo premio al 35° Concorso di poesia organizzato dalla parrocchia di San Bernardo degli Usberti di Parma.




venerdì 30 dicembre 2016

“La gentilezza” di Polly Samson, un romanzo che ha il respiro di un classico




Julian è uno studente di talento della facoltà di Inglese, con un futuro assicurato in ambito accademico. Julia è sposata, ma il suo matrimonio è in crisi, ormai da tempo. 
Il loro incontro segna l'inizio di una grande storia d'amore e la loro vita a Londra è felice, nonostante la differenza di età. La nascita di una figlia sembra il coronamento di un legame forte, e anche il nome scelto, Mira Eliana, pare un ottimo presagio: “Mira per il miracolo e la meraviglia della sua nascita (dal latino mirus, sorprendente). Il secondo nome gli era stato comunicato inaspettatamente da Julia il giorno in cui l'avevano registrata presso la Hornsey Town Hall. Eliana. Secondo il libro dei nomi aveva origini ebraiche con il significato di “data da Dio”, oppure greche con riferimento al sole”. La grave malattia della figlia, però, rappresenterà una sorta di spartiacque nella vita di Julian, e anche il sogno di riconquistare Firdaws, la sua adorata casa d'infanzia, rischierà di perdere senso.
Questi, in sintesi, alcuni elementi che caratterizzano la trama del pregevole libro di Polly Samson, “La Gentilezza”, recentemente pubblicato da Unorosso, marchio editoriale di Parallelo45 Edizioni. Polly Samson, londinese, è piuttosto nota al grande pubblico per essere la compagna di David Gilmour dei Pink Floyd, e per essere autrice dei testi di molte delle loro canzoni, in particolare degli album “The Division Bell” e “The Endless River”. Come scrittrice, ha esordito con la raccolta di racconti “Lying in bed”, proseguendo con il romanzo “Out of the picture”.
“La Gentilezza” (The Kindness) è il suo secondo romanzo, ed è un'opera ricca di risvolti e di sfaccettature. E' difficile persino assegnarla ad un genere preciso, visto che parlare di “romanzo rosa” sarebbe quantomeno limitativo per un testo così ricco di riferimenti culturali e letterari, che cita Milton, Yeats o i pittori pre-raffaeliti.
Analogamente, colpisce la perizia descrittiva di un'autrice che sa soffermarsi tanto sui profumi e sui colori della campagna inglese, quanto sui corridoi o i saloni di un ospedale, senza perdere la propria efficacia.
I personaggi, poi, sono molto ben delineati dal punto di vista psicologico, e denotano una profonda conoscenza dell'animo umano e di certe dinamiche che regolano i rapporti affettivi. Julian, Julia, Katie, Karl, presentano tutti, inoltre, aspetti misteriosi e risultano difficili da inquadrare in poche parole.
E' la complessità dell'essere umano, quella che emerge, e rende questo romanzo molto realistico. I tradimenti, le mezze verità, i desideri inespressi, i segreti di ogni personaggio sono trasfusi nelle pagine con la sapienza tipica di chi sa narrare.
Un libro a tratti difficile da seguire, in un continuo salto tra passato e presente, che richiede continua concentrazione e attenzione, ma è come una boccata d'ossigeno per chi ama leggere, perchè ha il respiro di certi grandi classici del passato.

Forse non è proprio l'ideale per chi è abituato a certi narratori di oggi, dallo stile semplice e lineare, ma è senza dubbio un testo di alto livello, con una qualità narrativa superiore alla media, ed è scritto molto bene. L'ottima traduzione di Daniela Di Falco conserva l'eleganza e la forza di quest'opera.

mercoledì 28 dicembre 2016

La mia prefazione al libro "Borgotaro, i simboli dell'appartenenza" di Claudio Previ





Nelle scorse settimane, Claudio Previ mi ha invitato a stendere una breve prefazione al suo libro "Borgotaro, i simboli dell'appartenenza". Il testo presenta un elenco dei cognomi storici del paese di Borgotaro, i relativi soprannomi, e molti aneddoti e curiosità legati al paese. 
Visto che il testo è di diffusione strettamente locale, vi riporto integralmente la mia prefazione, sperando che possa essere di vostro interesse.





E' un grande piacere, per me, scrivere questa breve prefazione al libro di Claudio Previ. Abbiamo bisogno, sempre di più, di persone che ci aiutino a salvare e a tramandare i riti, le abitudini, il dialetto del nostro paese. E' evidente a tutti che, con il passare degli anni, si corre seriamente il rischio di perdere una parte importante della nostra storia. Il trascorrere del tempo indebolisce i ricordi, la morte degli anziani ci priva dei veri depositari delle nostre tradizioni.
“Quando un anziano muore, è come una biblioteca che brucia”, recita un antico proverbio africano, e questo è ancora più vero nel nostro caso, dove non si parla della storia di signori o principi, di documenti contenuti negli archivi, che possono essere ricercati e studiati, ma della storia delle persone, degli usi e costumi di un paese e di un territorio.
Il nostro Borgo, nel giro di pochi decenni, è radicalmente cambiato. Sono sempre meno le persone che parlano e capiscono il dialetto, ancora meno quelli che si avventurano a leggerlo e scriverlo. Persino chi lo comprende e lo parla abitualmente usa termini sempre più italianizzati, ben diversi dal lemma originario. Anche i soprannomi dialettali, veri simboli di appartenenza a una comunità, rischiano di essere dimenticati o storpiati, e le nuove generazioni non li conoscono più, o li confondono. Eppure, proprio in essi sta il senso di appartenenza a una piccola-grande comunità, dove ognuno di noi è l'erede di qualcosa di più antico, punto di arrivo di una storia che si lega ai nostri nonni, ai nostri bisnonni.
Spesso, infatti, i soprannomi hanno radici antiche e, pur legandosi ad aspetti fisici, caratteriali o sociali di qualche antenato, sono ben presto passati a designare rami diversi della stessa famiglia. A mo' d'esempio, tanto per restare al mio caso, i Beccarelli possono essere Pin'tti o Cabaròti, e non era strano che qualche anziano mi chiedesse, fino a qualche tempo fa, a quale dei due rami appartenessi. Penso che sia accaduto a tutti, e tutti ci siamo interessati ad indagare presso i nostri genitori o i nostri nonni, fin dalla giovinezza, le origini e le ragioni del soprannome, senza spesso venirne a capo.
Ci sono poi soprannomi personali, che designano la singola persona, ed erano specchio della civiltà di allora, a volte un po' ironica e sarcastica, ma non per questo meno accogliente.
Claudio Previ ha abbinato i soprannomi ai cognomi, in modo molto chiaro, e possiamo trovare quei soprannomi che già conosciamo e ritrovarne altri che non ricordavamo, o che magari designavano un parente o un amico purtroppo scomparso. 
Un tuffo nel passato, per certi aspetti, ma anche un lascito alle nuove generazioni, che potranno recuperare parte delle proprie radici, ed evitare che tutto questo, un domani, venga disperso.
Nelle pagine successive è possibile fare il percorso inverso, partendo dai cognomi e trovando i soprannomi relativi. Di ogni cognome veniamo a sapere l'origine geografica e da quanto tempo risulta presente nei registri anagrafici comunali. Ogni tanto, l'elenco alfabetico puro viene interrotto dalla presentazione di un personaggio, designato, ovviamente, con il proprio soprannome, e di cui vengono presentate le gesta o le caratteristiche. Emergono così vividi, dalle pagine, che ci fanno spesso ritornare ad una Borgotaro che non c'è più, tanto diversa da quella di oggi. La bellezza di questi aneddoti e delle curiosità raccolte arricchiscono ulteriormente il volume.
E' la bellezza di sentirsi parte di una storia che ci appartiene, che trasuda da ogni via, da ogni palazzo di questo nostro Borgo di cui sentiamo di far parte.
Non c'è neppure bisogno di scomodare l'illustre storico Marc Bloch, che sosteneva l'importanza di quella che, a volte, in modo ingiusto, viene ritenuta un genere minore, ossia la “storia locale”. Ci accorgiamo ogni giorno, in modo autonomo, di quanto sia importante mantenere salda la nostra identità, e la ritroviamo anche leggendo pagine come queste, che colgono l'anima di un paese e di una comunità.
Un testo, in conclusione, che non deve mancare nella biblioteca di un vero burg'zan, e deve trovare il suo degno posto al fianco dei diversi autori che, nel corso degli anni, ci hanno aiutato a meglio comprendere la nostra storia. Un grande grazie a Claudio, e l'auspicio che questa sia solo la prima di una serie di pubblicazioni sulla storia e le tradizioni di Borgotaro.

venerdì 2 dicembre 2016

Dante Alighieri al tempo dei social, ne parlo su L'Espresso




Tanti sono i ricordi che ognuno di noi associa alla “Divina Commedia” e a Dante Alighieri. Quanti versi, ancora oggi, ci tornano in mente solo pensando a Paolo e Francesca, al Conte Ugolino o a Caronte...
Un personaggio, Dante, che fa parte del bagaglio di conoscenze di ogni italiano, anche di quelli meno acculturati. 
Non tutti sanno, però, che oggi Dante è anche un fenomeno del mondo "social", e che Twitter, Facebook, Instagram lo vedono protagonista. Ne parlo sul mio blog per L'Espresso. 
Spero che vi possa interessare, ecco il link per leggere il mio articolo sull'Espresso

A presto!